Toto Wolff e la leggenda di Hamilton: "Con la SBK girava a 4 secondi dalle MotoGP"
Il direttore esecutivo di Mercedes F1 si lascia andare ai ricordi, parlando di un test segreto. "Era andato a Jerez a nostra insaputa". Il campione inglese aveva girato con una Yamaha R1, ma sulla prestazione c'è qualche dubbio
Ora che Lewis Hamilton è un pilota Ferrari, il suo ex “datore di lavoro” Toto Wolff, gran capo delle operazioni in Mercedes, è un po' più incline a parlare del passato, rivelando anche gustosi retroscena della convivenza nei 12 anni trascorsi con la scuderia tedesca. Parlando al podcast Armchair Expert, il direttore esecutivo di Mercedes F1 ha rivelato che Hamilton avrebbe girato "a 4 secondi dai tempi della MotoGP, con una superbike a Jerez de la Frontera". Verità vera o racconti leggendari? Difficile dirlo.
Amore vero
Lewis Hamilton è un grande appassionato di moto, tanto che qualche anno fa riuscì addirittura a provare la Yamaha MotoGP di Valentino Rossi a Valencia e il suo nome è stato indicato come legato all'acquisto di vari team del motomondiale – operazioni tutte smentite-. Prima si è accostato il nome del sette volte campione del mondo F1 a Gresini Racing, poi alla agonizzante KTM.
Il pilota inglese aveva in Mercedes – non si sa se è lo stesso in Ferrari- delle clausole esplicite che gli vietavano di allenarsi con moto sportive in pista, proprio perché la sua passione non andasse a mettere a rischio l'impegno con le quattro ruote. A quanto pare però, qualche scappatella c'è stata.
La testimonianza
L'amore di Lewis per le moto lo spinse a svolgere anche una sessione di test privati a Jerez de la Frontera nel 2018, in quel caso in sella alla Yamaha YZF-R1 con specifiche superbike. Operazione svolta in gran segreto, tenendo all'oscuro anche Mercedes. Nel corso della giornata, Hamilton rischiò seriamente di infortunarsi per una caduta, dalla quale l’attuale pilota della Ferrari uscì illeso. Dell'episodio venne a conoscenza il Team Principal Toto Wolff solo dopo una conversazione telefonica avvenuta con uno dei suoi ingegneri. “Lewis non mi aveva detto nulla, ma era andato a fare un test a Jerez. Non riuscivo a contattare uno dei miei ingegneri, che è un appassionato di moto, e non riuscivo a contattare Lewis. Quando finalmente sono riuscito a parlare con il suo ingegnere, mi ha detto: va tutto bene, abbiamo finito e qualsiasi cosa dovessi venire a sapere, Lewis sta bene. Allora gli chiesi cosa fosse successo e lui mi rispose che era caduto. Mi hanno detto che era a soli quattro secondi dai professionisti della MotoGP. Incredibile. Questa sensibilità è ciò che lo rende un campione”.
Tempi incredibili
A confermare il test è lo stesso Michael van der Mark, oggi pilota BMW, al tempo in Yamaha. “Non aveva affatto paura, anche se gli avevamo detto di rallentare. Non aveva paura e cercava di affrontare le curve il più velocemente possibile. Era circa sette secondi più lento di noi piloti Yamaha WSBK. Ma è stato più veloce della maggior parte dei dilettanti in pista”. Insomma, 7 secondi dai tempi del mondiale sbk non sono certo 4 secondi dai crono della MotoGP e la sensazione è che la cronaca si sia mescolata un po' alla leggenda. Questo non toglie che i tempi fossero comunque buoni, anche in una dimensione più “umana”.
- Accedi o registrati per commentare