Test MotoGP, il Qatar è tutto italiano con Ducati e Aprilia
I tempi sono impressionanti: ben 11 piloti sotto il record della pista, con le moto di Borgo Panigale e Noale che hanno migliorato moltissimo. I giapponesi crescono, ma non abbastanza: il divario non è diminuito
I test del Qatar sono andati in archivio con Pecco Bagnaia capace di girare ben 8 decimi sotto il record del circuito: 1'50”952 il suo tempo, davvero impressionante. Ma il dato che emerge con maggior forza è che ben 11 piloti sono riusciti a segnare un crono sotto il primato della pista, un'accelerazione sul fronte delle prestazioni senza precedenti.
Tempi da paura
La ricerca aerodinamica continua a fare passi da gigante e i risultati si vedono, cronometro alla mano. Oltretutto, Bagnaia ha affermato di non avere nemmeno spinto al limite, e che probabilmente si potrà fare ben di più nel weekend di gara. Oltre al tempo, da sottolineare la massima velocità registrata dal campione in carica: 351,7 chilometri orari. Non si tratta di un valore particolarmente elevato, più di 13 chilometri inferiore al record assoluto. Questo fa pensare che le moto di oggi, con la configurazione aerodinamica adottata, vadano a “drenare” parecchia velocità, trasformandola in carico. Ma quel che si perde in rettilineo si recupera abbondantemente in curva, e i tempi lo dimostrano.
Bagnaia è risultato molto soddisfatto di tutto il materiale provato, tanto da arrivare ad affermare che la GP24 è una buona sintesi delle qualità delle sue due progenitrici, Bastianini conferma i progressi della moto con tempi vicinissimi al compagno di squadra. Martin invece è rimasto attardato, ma ci sono altre tre Ducati GP23 tra i primi 10, con Marc Marquez che ormai sembra essersi attestato sui 4-5 decimi di ritardo dai migliori tempi, con una certa costanza.
Italia on fire
Ducati è una certezza, Aprilia è in crescita: Aleix Espargaro ha siglato il terzo tempo a soli 3 decimi da Bagnaia, e appare soddisfatto a metà della nuova RS-GP. “Sono più contento del passo che del time attack. Quando sono caduto stavo facendo la simulazione e ho fatto un paio di giri sul 51 alto e il resto sul 52 basso. Con la gomma morbida ci manca potenza. Abbiamo bisogno di più potenza per qualificarci meglio sabato, mentre il ritmo è sorprendente”. Promossa quindi l'aerodinamica in casa Aprilia, qualche dubbio sul motore, anche se i tecnici di Noale gettano acqua sul fuoco. Rispetto a 4-5 anni fa il motore è cresciuto a dismisura e non si può pensare di potere avere tutto. Maverick Vinales è apparso più ombroso e continua ad avere qualche problema a fermare la moto, ma il suo sesto tempo non è da buttare.
Gli altri
Con 9 moto italiane tra le prime 10, l'unico “intruso” è stato Brad Binder con la KTM. I giapponesi stentano. Quartararo ha migliorato di mezzo secondo il tempo delle qualifiche 2023, ma si ritrova comunque in 14esima posizione. “Fatichiamo a trovare grip e a gestire le gomme”. Il gap di velocità è stato ridotto, ma rimane il problema di riuscire a scaricare la potenza a terra. Indietro anche Honda, che sostanzialmente ha lo stesso problema. HRC sta andando avanti su una seconda specifica di motore e sembra avere trovato la quadra a livello aerodinamico, oltre ad avere dato più confidenza sull'anteriore ai piloti. Le quattro Honda però sono tutte raggruppate tra 17esimo (Zarco) e 20esimo (Marini) tempo, con differenze di appena 3 decimi tra i crono del francese e dell'italiano. Servirà ancora molto lavoro, ma se non altro i giapponesi hanno a disposizione le super concessioni.