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Tanta aerodinamica italiana nei test MotoGp a Sepang

Ducati ha portato una carena molto elaborata, Aprilia un codone estremamente innovativo e altre novità. In casa Yamaha, Quartararo elogia il lavoro guidato dal nuovo dt Max Bartolini. KTM lavora sugli alettoni e "promuove" Pedro Acosta a provare le nuove parti

La prima giornata dei test di Sepang si è conclusa, con tutti i piloti titolari (a parte Franco Morbidelli) in pista a provare le novità tecniche, oltre ai collaudatori Michele Pirro e Cal Crutchlow per Ducati e Yamaha. Il miglior tempo è stato segnato da Jorge Martin (Ducati) in 1'57”951, seguito da Pedro Acosta (Gas Gas) in 1'58”220, che ha preceduto Fabio Quartararo (Yamaha) in 1'58”228. Molte le novità viste nei box, andiamo a riassumerle.

Qui il report della prima giornata a Sepang.

Ducati

Ogni volta che si apre la pre-season, la gran parte degli occhi sono puntati sulle moto di Gigi Dall'Igna, che anche a Sepang hanno stupito per le scelte aerodinamiche. Michele Pirro ha portato in pista una nuova carena molto interessante: presenta un “vascone” che a differenza di quelli già visti in passato - anche su moto della concorrenza - non abbraccia tutta la parte inferiore della carena stessa ma inizia dopo il diffusore anteriore. La vasca è molto lavorata nella parte alta, con un profilo e un piccolo raccordo. Sul codone, le ali dello “stegosauro” sono aumentate come dimensioni. Nessuno dei piloti ufficiali o Pramac ha però provato le novità, con Bagnaia e compagni che si sono concentrati sulla nuova moto - la principale differenza è nel motore - che montava la vecchia aerodinamica. Propulsore promosso sia da Bagnaia che da Martin, anche se a vedere le velocità massime sembra che gli avversari si siano avvicinati. Ma è solo il primo giorno.

 

KTM

Secondo tempo di giornata per la Gas Gas di Pedro Acosta, che però montava ancora il vecchio propulsore (lo spagnolo proverà il nuovo giovedì, a riprova di quanto sia tenuto in considerazione dal management). Nella prima giornata solo Jack Miller ha utilizzato il nuovo motore, mentre tutti hanno avuto a disposizione il nuovo telaio in carbonio. Sulla RC16 si è visto anche un nuovo alettone posteriore, più elaborato rispetto al precedente, e un parafango con alettoncino integrato all'anteriore.

 

Aprilia

Parecchie novità in casa Aprilia, con una ricerca aerodinamica che si è fatta davvero sofisticata. Il codone è l'elemento che salta subito all'occhio: ha forme importanti, con scarico integrato, ma soprattutto sono comparse due ali verticali che accompagnano tutto il particolare. Nella parte inferiore è spuntato poi una sorta di diffusore, che dovrebbe raccogliere l'aria rovente dello scarico e incanalarla in un flusso. Si sono visti poi una carenatura del forcellone, una cover per il disco anteriore e un doppio scalino sulla carena laterale. È stato aumentato anche il carico aerodinamico sull'anteriore, per andare incontro alle richieste dei piloti. Aggiornamenti anche di elettronica, ma Paolo Bonora non è voluto entrare maggiormente nel dettaglio. Novità “sotto coperta” anche per migliorare il raffreddamento della moto. 10 le moto a disposizione dei piloti, un grandissimo sforzo degli uomini di Noale per fare tutte le comparative possibili.

 

Honda

Non si sono viste grosse novità rispetto alla moto portata in pista da Stefan Bradl a Jerez, con una aerodinamica evoluta rispetto a Valencia, soprattutto nel codone con ali e deviatori vari. Per quanto si è capito, erano disponibili poi per i piloti due diverse specifiche di motore.

 

Yamaha

Tanto lavoro sull'aerodinamica in Yamaha, che si è presentata con un alettone anteriore dalle dimensioni generose, deviatori nella parte bassa della carena e due diversi tipi di ali sul codone. La moto giapponese sembra molto meno curata nel dettaglio rispetto alle avversarie, ma qualcosa si sta muovendo. Fabio Quartararo si è concentrato poi sullo sviluppo dell'elettronica, che però non soddisfa ancora piloti e tecnici. Se non altro si è visto un miglioramento sensibile della velocità di punta, anche se Sepang è sempre stata una pista “amica” di Yamaha ed è assolutamente presto per ipotizzare un cambio di passo. Il francese ha comunque elogiato l'arrivo di Max Bartolini, nuovo direttore tecnico. “Ora siamo più aggressivi nell'introdurre novità”.

 

Qui un approfondimento sulle soluzioni aerodinamiche utilizzate in MotoGP.

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