Suzuki RG Gamma XR35: torna in pista dopo il restauro dei tecnici "ufficiali"
Per il centenario della casa di Hamamatsu, i tecnici giapponesi che crearono la moto, campione del mondo nel 1981 con Marco Lucchinelli ,hanno restaurato l'esemplare di Randy Mamola. Nella video story si vedono tutte le fasi di lavorazione: dallo smontaggio al ripristino, fino al ritorno in pista
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Non tutti i restauri sono uguali: quando per esempio si va a mettere le mani sulla Suzuki Heron di Randy Mamola, le attenzioni devono essere particolarmente importanti. D'altronde si tratta della RG Gamma 500 vice campione del mondo, classificatasi alle spalle di Marco Lucchinelli nel 1981, un piccolo gioiello capace di vincere due gare tra le mani del funambolico pilota statunitense. Il video di questa affascinante potete vederlo qui sotto.
Da brividi
Solo rivedere la moto resa celebre nei colori dell'importatore inglese dal talento di Barry Sheene fa venire i brividi e il mezzo incute un profondo rispetto, ma a trattare con i guanti il prototipo di Hamamatsu in questo caso sono stati i tecnici più titolati in tal senso. L'operazione di recupero è stata svolta infatti dallo stesso gruppo che ci aveva lavorato ben 40 anni fa. Ingegneri e meccanici temevano di non rammentare esattamente i dettagli del progetto, ma lentamente, lavorando sul mezzo, sono riemersi tanti ricordi (oltre che i residui della corrosione dei materiali).
La versione 1981 del bolide giapponese era stata progettata con l'obiettivo – inseguito con la tenacia maniacale dei tecnici nipponici - di ridurre il peso della moto di 20 chilogrammi. Per farlo gli ingegneri lavorarono su ogni singolo dettaglio, a cominciare da bulloni e viti realizzati in titanio. Alla fine la XR35 pesava 15 kg in meno della precedente e aveva guadagnato cavalli per arrivare alla soglia dei 130. Un progetto vicente: la moto vinse ben 8 gare su 11 nel 1981.
Un'operazione complessa
I tecnici di Suzuki Motor Corporation sono stati guidati in questa operazione da Chiaki Hirata e Takayuki Suzuki, che vissero l'epopea della RG Gamma dai primi anni fino al titolo di Kevin Schwantz. La moto 1981 nacque in 6 mesi e fu un parto fortunato: fece primo, secondo e terzo a Salisburgo nella gara d'esordio: Kenny Roberts capì subito che aveva un bel problema da risolvere. Tadao Matsui, all'epoca nel team racing, riassume bene la condizione del momento: “Tutto quello che ricordo sono le vittorie, eravamo all'apice del successo”.
Per procedere al restauro i tecnici hanno smontato l'intera moto, trovando condizioni generali piuttosto buone ma una certa corrosione delle parti in alluminio e magnesio. Il cielo del pistone poi era una autentica testimonianza delle dure condizioni di esercizio e dei rapporti di compressioni spinti a cui era sottoposto il motore del due tempi Suzuki. Le parti in magnesio sono state riparate con aggiunta di riporti in alluminio, quindi è stato rimontato il tutto.
La Rg Gamma di Mamola è stata poi portata al banco, dove ha fatto sentire il suo inconfondibile sound, e infine in pista, dove ha fatto una bella sgambata. Moto del genere è un peccato tenerle ferme!
Da brividi
Solo rivedere la moto resa celebre nei colori dell'importatore inglese dal talento di Barry Sheene fa venire i brividi e il mezzo incute un profondo rispetto, ma a trattare con i guanti il prototipo di Hamamatsu in questo caso sono stati i tecnici più titolati in tal senso. L'operazione di recupero è stata svolta infatti dallo stesso gruppo che ci aveva lavorato ben 40 anni fa. Ingegneri e meccanici temevano di non rammentare esattamente i dettagli del progetto, ma lentamente, lavorando sul mezzo, sono riemersi tanti ricordi (oltre che i residui della corrosione dei materiali).
La versione 1981 del bolide giapponese era stata progettata con l'obiettivo – inseguito con la tenacia maniacale dei tecnici nipponici - di ridurre il peso della moto di 20 chilogrammi. Per farlo gli ingegneri lavorarono su ogni singolo dettaglio, a cominciare da bulloni e viti realizzati in titanio. Alla fine la XR35 pesava 15 kg in meno della precedente e aveva guadagnato cavalli per arrivare alla soglia dei 130. Un progetto vicente: la moto vinse ben 8 gare su 11 nel 1981.
Un'operazione complessa
I tecnici di Suzuki Motor Corporation sono stati guidati in questa operazione da Chiaki Hirata e Takayuki Suzuki, che vissero l'epopea della RG Gamma dai primi anni fino al titolo di Kevin Schwantz. La moto 1981 nacque in 6 mesi e fu un parto fortunato: fece primo, secondo e terzo a Salisburgo nella gara d'esordio: Kenny Roberts capì subito che aveva un bel problema da risolvere. Tadao Matsui, all'epoca nel team racing, riassume bene la condizione del momento: “Tutto quello che ricordo sono le vittorie, eravamo all'apice del successo”.
Per procedere al restauro i tecnici hanno smontato l'intera moto, trovando condizioni generali piuttosto buone ma una certa corrosione delle parti in alluminio e magnesio. Il cielo del pistone poi era una autentica testimonianza delle dure condizioni di esercizio e dei rapporti di compressioni spinti a cui era sottoposto il motore del due tempi Suzuki. Le parti in magnesio sono state riparate con aggiunta di riporti in alluminio, quindi è stato rimontato il tutto.
La Rg Gamma di Mamola è stata poi portata al banco, dove ha fatto sentire il suo inconfondibile sound, e infine in pista, dove ha fatto una bella sgambata. Moto del genere è un peccato tenerle ferme!
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