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Promossi&Bocciati MotoGP: Bagnaia sul tetto del mondo, il sogno Ducati si è avverato

L'allievo di Valentino Rossi si laurea campione con la Desmosedici e riporta il titolo in Italia dopo 13 anni dalla vittoria del Dottore. La moto di Dall'Igna raggiunge la consacrazione, nella domenica in cui Aprilia fa il peggiore risultato dell'anno e Suzuki alimenta i rimpianti per il ritiro con una vittoria
Incredibile ma vero, Pecco Bagnaia e la Ducati sono campioni del mondo 50 anni esati dopo il trionfo di Giacomo Agostini sulla MV Agusta. Riviviamo i Promossi&Bocciati del gran premio della Comunità Valenciana insieme al nostro Guido Sassi.

Chi piange, chi ride
Pecco Bagnaia oggi è l'uomo più felice del mondo ed è difficile dargli torto: ha vinto il campionato del mondo MotoGP, primo italiano a riuscirci dai tempi di Valentino Rossi, nell'ormai lontano 2009. Lo ha fatto con il supporto di una moto e di una squadra fantastica, ma recuperare i 91 punti di distacco da Quartararo per vincere il mondiale di 17 rimane un'impresa sportiva che ha pochi eguali nella storia, un miracolo di caparbietà e voglia di riuscire.
Aprilia oggi rappresenta invece l'altra faccia di un mondiale pieno di sorprese: chiude l'ultima gara con zero punti, il peggior gran premio dell'anno, perde il secondo posto nella classifica costruttori e il terzo in quella piloti. Noale ha terminato la stagione con il fiato corto. La RS-GP è un progetto nato benissimo, e anche per questo è stato difficile migliorare nel corso dell'anno una moto già molto valida. Chi parte forte poi rischia di deludere, ma Espargaro e Vinales non hanno motivo di essere tristi. Le loro carriere si sono prolungate e rivitalizzate soprattutto grazie a una moto indovinata, e forse bisognerebbe vedere il buono in tutto questo.

Oscar del sorpasso
Inizio del secondo giro, Pecco Bagnaia entra alla curva 2 su Fabio Quartararo, i due si toccano e vola una aletta. Per un giro e mezzo sono sorpassi e controsorpassi, poi il francese prende il largo e Pecco evita un inseguimento pericoloso, anche perché la moto menomata fatica a girare. Ma l'avvio combattivo di Bagnaia vale una mezza vittoria, perché senza quell'opposizione temporanea, Quartararo avrebbe potuto agganciarsi al treno dei primi e forse giocarsi il successo. Pecco ha corso senza paura ed è stato premiato.

Data check
Tra le cose passate piuttosto inosservate della domenica c'è stata la vittoria di Alex Rins, la seconda dell'anno e l'ultima per la Suzuki, che si ritira al termine di una stagione che avrebbe potuto anche regalare di più se non fosse arrivata la tegola dell'abbandono sulla squadra diretta da Livio Suppo. Alex Rins non è stato autore del giro più veloce in assoluto, ma lo ha segnato per ben 2 volte nei primi 4 giri e non è mai salito sopra il muro dei 32". 
Questa GSX-RR è una gran bella moto, è un vero crimine che venga mandata in soffitta, e che nessuno abbia provato a rilevare una struttura competitiva al massimo livello e che avrebbe potuto fare bene anche l'anno prossimo, o essere comunque una buonissima base di partenza per un nuovo marchio che si fosse voluto affacciare alla MotoGP.

Meditate gente
Non c'è niente di più lontano tra il successo di Casey Stoner del 2007 e quello di Pecco Bagnaia di quest'anno. 15 anni fa c'era un uomo solo al comando, che guidava un cavallo imbizzarrito come nessuno era capace di fare. Oggi la Desmosedici è la moto più versatile del lotto, e ci sono almeno 3-4 piloti che sono in grado di portarla al successo, o lì vicino. L'unico tratto comune tra la prima e la seconda moto campione del mondo di Borgo Panigale è la costante ricerca di soluzioni tecniche innovative, qualcosa di cui bisognerebbe essere fieri, e che invece, nell'era della MotoGP dello spettacolo a ogni costo, viene vista quasi come una colpa. Speriamo che almeno il pubblico, se non gli organizzatori del mondiale, si renda conto della fortuna di avere in casa un'eccellenza tecnologica come Ducati, e che il brutto costume italiano di dare contro ai vincitori, sempre e comunque, cambi come è cambiata la Desmosedici in questi anni: decisamente in meglio.
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