Promossi&Bocciati: in Francia ci pensa il Danilo nazionale a far gioire l'Italia
Il ducatista si conferma mago della pioggia, Dovizioso prende un brodino piuttosto sotanzioso per il suo campionato. Quartararo, Vinales e Mir combinano poco, mancano cinque gare e l'incognita meteo incombe sul resto della stagione
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MotoGP
Una stagione già matta di suo diventa ancora più imprevedibile grazie alla pioggia, che cade a Le Mans per rendere il gran premio di Francia assolutamente elettrico. Andiamo a rivedere insieme al nostro Guido Sassi i Promossi&Bocciati del nono appuntamento iridato.
Chi piange, chi ride
Va bene, a Danilo Petrucci Le Mans piace perché può frenare forte, specialità nella quale se la cava più che discretamente. D'accordo, le basse temperature lo aiutano a mandare in temperatura la gomma e ok, sul bagnato il ternano ci ha sempre saputo fare. Ma che avrebbe vinto forse non ci poteva credere nemmeno lui e questo successo raddrizza di colpo una stagione che si era fatta triste e grigia come il cielo di Francia in questa domenica. Tutto sommato ride anche l'altro ducatista ufficiale: Andrea Dovizioso ha mancato il podio di un niente, mentre la gomma andava in pezzi, ma grazie al quarto posto recupera qualche punto su Fabio Quartararo e Joan Mir nel mondiale: ora è a 18 lunghezze dalla vetta e si va a correre ad Aragon, dove Ducati non dovrebbe trovarsi poi male. Ride infine Alex Marquez, al primo podio nella sua stagione da rookie: la pioggia lo ha aiutato non poco, ma in attesa di rivedere Marc, la famiglia riprende confidenza con le premiazioni.
Piangono invece Rossi, Rins, Morbidelli: nelle gare bagnate succede di cadere, ma quando succede fa male al morale. Tanto più che i rispettivi compagni di squadra hanno portato a casa punti che li tengono là davanti in classifica, forse troppo lontani per andare a riprenderli.
Oscar del sorpasso
Andrea e Danilo, amici nello stesso box: ma quando c'è da fare a sportellate non si tirano indietro, o per lo meno Petrux coglie l'occasione. L'anno scorso al Mugello vinse approfittando della bagarre tra Marquez e Dovi, quest'anno ha tirato una staccata molto decisa al forlivese, tanto che i due si sono pure agganciati a sentire il romagnolo. Ma se DesmoDovi è stato poi risucchiato da Rins e Miller, Danilo ha preso il largo, guadagnando un vantaggio che poi si è rivelato decisivo nell'arrivare primo alla bandiera a scacchi. Altro che arrugginito, quando c'è stato da lottare per la posizione che conta, Petrucci si è fatto trovare pronto.
Data check
Petrucci ha girato con costanza intorno al 44” e mezzo, Zarco ha fatto passaggi matti e ha segnato un paio di giri sull'1'43” basso, suo anche il best lap assoluto. Dovizioso dal canto suo non era male fino a quando la gomma ha retto e solo Bagnaia è apparso un po' sotto tono. Ma il giovane ducatista era anche alla sua prima gara sul bagnato in classe regina ed è pure convalescente da un infortunio piuttosto importante. La buona notizia è che le Ducati si sono mostrate di nuovo competitive e se il campionato rimarrà su temperature basse e magari piovoso, le cose potrebbero mettersi piuttosto bene. Dopo due gare lontano dal podio la Casa di Borgo Panigale lo ritrova con una vittoria - che potrebbero essere state tre in totale e con altrettanti piloti- senza la caduta di Bagnaia nella seconda gara di Misano. Buono per il morale e anche per gli ingegneri. Peccato solo per la rottura del motore di Miller: fanno due stop in tre gare per problemi tecnici o inconvenienti, un vero peccato per il mondiale dell'australiano che altrimenti veleggerebbe costantemente nei dintorni del podio.
Meditate gente
Si sa che Ducati ha storicamente un rapporto tormentato con i propri piloti: anche questo 2020 va in quella direzione, ma in fin dei conti è ancora la formazione in uscita dal team factory a risolvere le grane in casa. Le due vittorie sono arrivate con Dovizioso e Petrucci: senza nulla togliere al lavoro e ai progressi di Miller e Bagnaia, il mondiale sembra suggerire che in fin dei conti l'esperienza ha il suo peso. Bagnaia sta interpretando meglio lo pneumatico, ma poi ci sono le mille variabili di ogni gara e chi ha tolto davvero le castagne dal fuoco sono stati due ufficiali. Pur nella sua versione “sbiadita” Dovizioso è pur sempre al terzo posto in classifica a meno di un secondo posto dalla vetta. Petrucci fino a oggi non si era classificato meglio che settimo, ma da Barcellona ha trovato il modo di fare funzionare gli pneumatici e si prepara a un finale di stagione da protagonista.
L'anno prossimo il ternano andrà a portare la propria esperienza nel box Ktm, mentre Dovi rimane ancora in sospeso, alla ricerca di un accordo per non rimanere alla finestra. Giornate come questa fanno sorgere il dubbio: possibile che con sei moto sulla griglia non ci fossero soluzioni diverse da praticare in ottica 2021?
Chi piange, chi ride
Va bene, a Danilo Petrucci Le Mans piace perché può frenare forte, specialità nella quale se la cava più che discretamente. D'accordo, le basse temperature lo aiutano a mandare in temperatura la gomma e ok, sul bagnato il ternano ci ha sempre saputo fare. Ma che avrebbe vinto forse non ci poteva credere nemmeno lui e questo successo raddrizza di colpo una stagione che si era fatta triste e grigia come il cielo di Francia in questa domenica. Tutto sommato ride anche l'altro ducatista ufficiale: Andrea Dovizioso ha mancato il podio di un niente, mentre la gomma andava in pezzi, ma grazie al quarto posto recupera qualche punto su Fabio Quartararo e Joan Mir nel mondiale: ora è a 18 lunghezze dalla vetta e si va a correre ad Aragon, dove Ducati non dovrebbe trovarsi poi male. Ride infine Alex Marquez, al primo podio nella sua stagione da rookie: la pioggia lo ha aiutato non poco, ma in attesa di rivedere Marc, la famiglia riprende confidenza con le premiazioni.
Piangono invece Rossi, Rins, Morbidelli: nelle gare bagnate succede di cadere, ma quando succede fa male al morale. Tanto più che i rispettivi compagni di squadra hanno portato a casa punti che li tengono là davanti in classifica, forse troppo lontani per andare a riprenderli.
Oscar del sorpasso
Andrea e Danilo, amici nello stesso box: ma quando c'è da fare a sportellate non si tirano indietro, o per lo meno Petrux coglie l'occasione. L'anno scorso al Mugello vinse approfittando della bagarre tra Marquez e Dovi, quest'anno ha tirato una staccata molto decisa al forlivese, tanto che i due si sono pure agganciati a sentire il romagnolo. Ma se DesmoDovi è stato poi risucchiato da Rins e Miller, Danilo ha preso il largo, guadagnando un vantaggio che poi si è rivelato decisivo nell'arrivare primo alla bandiera a scacchi. Altro che arrugginito, quando c'è stato da lottare per la posizione che conta, Petrucci si è fatto trovare pronto.
Data check
Petrucci ha girato con costanza intorno al 44” e mezzo, Zarco ha fatto passaggi matti e ha segnato un paio di giri sull'1'43” basso, suo anche il best lap assoluto. Dovizioso dal canto suo non era male fino a quando la gomma ha retto e solo Bagnaia è apparso un po' sotto tono. Ma il giovane ducatista era anche alla sua prima gara sul bagnato in classe regina ed è pure convalescente da un infortunio piuttosto importante. La buona notizia è che le Ducati si sono mostrate di nuovo competitive e se il campionato rimarrà su temperature basse e magari piovoso, le cose potrebbero mettersi piuttosto bene. Dopo due gare lontano dal podio la Casa di Borgo Panigale lo ritrova con una vittoria - che potrebbero essere state tre in totale e con altrettanti piloti- senza la caduta di Bagnaia nella seconda gara di Misano. Buono per il morale e anche per gli ingegneri. Peccato solo per la rottura del motore di Miller: fanno due stop in tre gare per problemi tecnici o inconvenienti, un vero peccato per il mondiale dell'australiano che altrimenti veleggerebbe costantemente nei dintorni del podio.
Meditate gente
Si sa che Ducati ha storicamente un rapporto tormentato con i propri piloti: anche questo 2020 va in quella direzione, ma in fin dei conti è ancora la formazione in uscita dal team factory a risolvere le grane in casa. Le due vittorie sono arrivate con Dovizioso e Petrucci: senza nulla togliere al lavoro e ai progressi di Miller e Bagnaia, il mondiale sembra suggerire che in fin dei conti l'esperienza ha il suo peso. Bagnaia sta interpretando meglio lo pneumatico, ma poi ci sono le mille variabili di ogni gara e chi ha tolto davvero le castagne dal fuoco sono stati due ufficiali. Pur nella sua versione “sbiadita” Dovizioso è pur sempre al terzo posto in classifica a meno di un secondo posto dalla vetta. Petrucci fino a oggi non si era classificato meglio che settimo, ma da Barcellona ha trovato il modo di fare funzionare gli pneumatici e si prepara a un finale di stagione da protagonista.
L'anno prossimo il ternano andrà a portare la propria esperienza nel box Ktm, mentre Dovi rimane ancora in sospeso, alla ricerca di un accordo per non rimanere alla finestra. Giornate come questa fanno sorgere il dubbio: possibile che con sei moto sulla griglia non ci fossero soluzioni diverse da praticare in ottica 2021?
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