Pramac al vetriolo: “Ducati ha cambiato priorità e ci ha spiazzato”
La scelta della Casa bolognese di prendere Marc Marquez nel 2025 è stato uno dei motivi per cui Paolo Campinoti ha deciso di chiudere la collaborazione ventennale con Ducati per sposare la causa Yamaha
Il team Pramac lascia Ducati
È ufficiale: dopo vent’anni insieme le strade del team Pramac e di Ducati si separeranno e il proprietario della squadra toscana Paolo Campinoti ha spiegato quali sono state le ragioni alla base di questa scelta. Ai microfoni di Sky Sport ha raccontato: “Siamo arrivati a questa situazione per una serie di circostanze. Il team è cresciuto molto in questi anni e abbiamo ricevuto diverse offerte che non avevamo mai preso in considerazione, siamo sempre restati fedeli al progetto. Purtroppo con le ultime scelte che ha fatto Ducati ci è sembrato di percepire che hanno cambiato priorità, hanno sposato un altro progetto, hanno preso il 'Cristiano Ronaldo' rinunciando alla squadra. Il nostro progetto era far crescere i giovani, vivere un percorso che ci portava ad avere piloti come Bagnaia, Iannone, Miller. Questa nuova scelta ci ha lasciato un po' spiazzati e onestamente abbiamo ascoltato con più convinzione queste sirene esterne, in funzione del fatto che il progetto che Ducati sta facendo adesso è diverso rispetto a quello in cui noi credevamo”.
"Non c'erano più i presupposti"
È cambiato qualcosa proprio alla base del progetto e Campinoti spiega: “È mancata la prospettiva. Bene o male lavori per arrivare a un obiettivo. La scelta di non prendere Martin che è in testa al mondiale, che ha già vinto diverse gare, è sicuramente una scelta che non condividiamo. È oggettivo il fatto che abbiano preso il Cristiano Ronaldo (ovvero Marc Marquez) però questo porta a delle conseguenze. Questo mi ha fatto fare delle considerazioni diverse. Vale a dire che non c'era più bisogno di un 'Junior team' e quindi sinceramente non mi sono sentito più parte integrante o fondamentale di questo progetto. Non c’erano più i presupposti”.
La crescita di Yamaha lo ha convinto
A quel punto l’offerta di Yamaha si è fatta sempre più interessante ai suoi occhi: “Yamaha ha creato un gran lavoro in Italia, dove stanno investendo tantissimo sia per la parte motore che per quella aerodinamica. Come dicevo prima è sicuramente la moto che ha vinto di più negli ultimi anni e non è una novità che sia sempre stata competitiva. Se ha avuto due anni di difficoltà, io sono sicuro che ne usciranno forti come prima. Noi entreremo in un momento di difficoltà. L'anno prossimo le ambizioni non saranno certo di vincere il mondiale, però di iniziare un progetto che ci può portare di nuovo a sognare delle stagioni così”.
Chi saranno i due piloti? È ancora presto, ma due nomi ci sono...
Ora bisognerà capire quali saranno i piloti che avranno a disposizione le Yamaha, identiche a quelle del team ufficiale: “Non abbiamo ancora trattato il tema. Eravamo impegnati nella risoluzione della parte contrattuale. Da questa sera inizieremo a vedere i piloti rimasti disponibili per questa nuova avventura”. Tra quelli ancora liberi c’è Fabio Di Giannantonio, di cui dice: “Sicuramente è un pilota interessante, giovane, promettente. Però adesso è con un'altra squadra”. E Andrea Iannone? Oggi è impegnato in Superbike, ma è stato cresciuto da questo team: “A lui voglio molto bene ed è uno dei piloti con cui siamo rimasti più legati negli anni perché è veramente una grande persona sia a livello professionale che umano. Se facciamo un test con lui? Questo dovete chiederlo alla Yamaha. Io glielo farei fare, però non sono io che decido”.