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Nicky Hayden entra nella hall of fame americana dei motori

Kentucky Kid verrà inserito nella lista dei più importanti piloti americani di sempre: già dal 2015 fa parte delle Leggende della MotoGP e dopo la sua morte anche l'AMA gli ha riservato un posto d'onore tra i grandi campioni della serie
Nicky Hayden è entrato a far parte delle Leggende della MotoGP già a novembre 2015, quando ancora era in attività, e anche l'AMA lo ha inserito ormai tre anni fa tra i suoi piloti più rappresentativi di sempre, dopo la sua scomparsa a maggio del 2017. Ora anche la Motorsports Hall of Fame of America lo ha incluso nella lista dei propri piloti più importanti, un riconoscimento ampiamente meritato per l'unico pilota statunitense capace di vincere un titolo in classe regina nell'era MotoGP.

Una carriera brillante
Il nome di Nicky Hayden si unirà ad altri 268 nella Motorsports Hall of Fame of America il prossimo 29 settembre, con la “coincidenza” del numero 69 che ricorrerà anche in questa particolare occasione. La motivazione espressa dal comitato è la seguente: “Kentucky Kid è ben conosciuto per aver vinto il campionato del mondo MotoGP 2006, interrompendo la serie di cinque titoli di Valentino Rossi. Hayden è emerso nel 1997, vincendo l'AMA Horizon Award inaugurale in riconoscimento della sua abilità nel flat track. Nel 1999 è stato nominato atleta dell'anno dall'American Superbike dopo aver conquistato il titolo AMA Supersport e la sua prima vittoria nel Grand National. Tre anni dopo è diventato il più giovane vincitore in assoluto del campionato AMA Superbike, inclusa la Daytona 200 del 2002. È morto in un incidente in bicicletta nel 2017. Da quell'anno l'AMA ha ribattezzato l'Horizon Award in suo onore”.

Tra i più grandi di sempre
La Motorsports Hall of Fame America conta su una specifica sezione dedicata ai piloti di moto, nella quale compaiono nomi di rilievo assoluto: Ricky Carmichael, Eddie Lawson, Jeremy McGrath,  Kenny Roberts, Kenny Schwantz e Freddie Spencer tra gli altri. La galleria dei campioni ha anche un proprio museo, collocato all'interno del Daytona International Speedway, dove si possono ammirare auto, moto e cimeli che hanno fatto la storia del motorsport a stelle e strisce. I visitatori, in tempi non pandemici, si aggirano intorno alle 100mila unità l'anno.

 
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