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MotoGP Starting Grid: Silverstone banco di prova per le ambizioni mondiali e le tentazioni di mercato

Il tracciato inglese è veloce e tecnico, nelle ultime sei edizioni ci sono stati sempre vincitori diversi. Quartararo ha un margine rassicurante di 47 punti su Mir e Bagnaia, ma niente è ancora deciso. Mentre Crutchlow e Dixon salgono sulla M1 in questo weekend, Dovizioso spera di averla in futuro
La MotoGP arriva ai due terzi del campionato e ritorna a Silverstone, dove negli ultimi quattro anni si è corso solamente due volte. Sarà un gran premio ricco di novità, andiamo allora a vederle insieme al nostro Guido Sassi in MotoGP Starting Grid.

La novità
Il box Petronas assomiglia sempre di più al set di un reality, dove di volta in volta entrano in scena personaggi nuovi, destinati a fuggevoli apparizioni. Dopo la doppia comparsata di Cal Crutchlow in Austria, con l'inglese che ha sostituito il convalescente Franco Morbidelli, al gp di Gran Bretagna la sella della seconda M1 sarà occupata da Jake Dixon, talentuoso pilota di provenienza British Superbike che in Moto2 sta soffrendo un periodo complicato dopo l'infortunio del 2020. La scelta di Razan Razali deriva dal fatto che il pilota di Dover è già sotto contratto nella classe di mezzo, non ci sono soldi per firmare altri rider e per di più Dixon ha il passaporto giusto, dal momento che si corre in Inghilterra.
Crutchlow a sua volta è stato “promosso” in seno al team ufficiale, dove andrà a sostituire Maverick Vinales, separatosi da Yamaha. Lo spagnolo, che per il 2022 è già sotto contratto con Aprilia, potrebbe anche debuttare nei prossimi gran premi con la RS-GP. Staremo a vedere.

Che numeri
Le statistiche di Fabio Quartararo fanno sempre più pensare alla fuga mondiale. Pazienza se a Spielberg domenica scorsa il francese non è andato oltre il settimo posto: in questa stagione El Diablo aveva mancato il podio solo nella gara di apertura in Qatar (dove guadagnò comunque un buon quinto posto), in Spagna dove soffrì di sindrome compartimentale e a Barcellona per l'episodio della zip della tuta rimasta aperta. Nonostante tutto, Fabio è l'unico pilota dell'intera griglia che è sempre andato a punti e ha vinto quattro gare mentre i suoi tre primi inseguitori non ne hanno portata a casa nemmeno una. Campionato finito quindi? Macché, Pecco Bagnaia e Joan Mir sono staccati di 47 punti e possono giocarsela, a patto di trovare finalmente la strada verso la vittoria e arrivando costantemente davanti al rivale.

La sfida
Chi tra il campione del mondo in carica e il ducatista ha le migliori carte in mano per portare via il titolo a Quartararo? Mir ha una moto versatile e una costanza invidiabile, che gli ha già fruttato la vittoria nello scorso campionato. Inoltre, finalmente può contare sull'abbassatore che gli ha fatto recuperare qualche decimo sul giro. Deve però migliorare in qualifica, o sarà sempre sconfitto nelle gare in cui Fabio riuscirà a impostare la fuga.
Bagnaia ha una Ducati che sul dritto fa paura, ma cresciuta anche sui circuiti storicamente difficili. Francesco non ha ancora vinto una gara in MotoGP e quindi ha anche una extra motivazione: se riuscirà a tenere sotto controllo l'ansia da prestazione potrà togliersi diverse soddisfazioni. D'altronde, se pur senza riuscire mai a imporsi è ancora in lotta per il campionato, le cose non possono che migliorare, una volta che si sarà sbloccato.

Questa è storia
Sei vincitori diversi nelle ultime sei edizioni disputate: Silverstone non ha un padrone e tra l'altro, se scorriamo l'elenco di chi ha portato a casa il successo dal 2013 a oggi, non sono in molti ad avere la possibilità di ripetersi. 8 anni fa Jorge Lorenzo regolò in volata Marc Marquez, che poi si rifece l'anno successivo, nella stagione delle 10 vittorie consecutive. Nel 2015 Valentino Rossi trionfò nel diluvio, vincendo il duello proprio con Marc (caduto mentre cercava di tenerne il passo) e salendo sul podio insieme a Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso. Nel 2016 la gara fu interrotta: alla ripartenza Maverick Vinales scappò in fuga con la Suzuki e nessuno lo vide più. L'anno dopo Dovizioso approfittò del motore esploso a Marquez e vinse il duello con Vinales e Rossi, per un successo bellissimo e strameritato. Nel 2018 il gp fu annullato per pioggia, nel 2019 fu la volta di Alex Rins, che ancora una volta in volata castigò MM93. Insomma, in Inghilterra manca il re della pista e anche la storia di questa edizione sarà tutta da scrivere.

Hot Spot
Silverstone ha la particolarità di essere una pista nella quale F1 e MotoGP non hanno gli stessi box e quindi nemmeno lo stesso rettilineo di partenza. Anche per il motomondiale il tracciato ha comunque sicuramente una conformazione interessante, con la sezione che porta al traguardo spesso cruciale per il tempo sul giro e il risultato finale. Con ben 18 curve e quasi 6 chilometri di pista, sembra impossibile che la gara si possa decidere per pochi metri, eppure il tratto che collega la Luffield alla Woodcote diventa fondamentale. Le MotoGP affrontano la curva 17 uscendo dalla Brooklands, piegando a destra per un lungo tornantone dove serve avere una moto stabile. Nel punto più lento i piloti viaggiano ad appena 90 chilometri orari, ma poi si lanciano, sempre sulla destra, per l'ultima curva che prendono in accelerazione piena, arrivando poi alla staccata della Copse in fondo al rettilineo a oltre 280 km/h. Tanto nel 2013, quanto nel 2019, Marc Marquez è stato "fregato" da due suoi connazionali. 8 anni fa Jorge Lorenzo vinse per 81 millesimi, 6 anni dopo è stato Alex Rins a batterlo, questa volta per appena 13 millesimi: forse non è un caso che in entrambi i casi a vincere siano stati piloti in sella a moto equipaggiate con 4 cilindri in linea, più stabili nei curvoni rispetto ai V4.


 
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