MotoGP Starting Grid: nove mesi dopo è di nuovo Marquez day
Il campione di Cervera torna a correre, lo attendono avversari vecchi e nuovi. Quartararo è il più vincente, ma anche il meno costante, Vinales gli contende il ruolo di prima guida in Yamaha. Oliveira è il padrone di casa a Portimao, alle Ducati manca l'ultimo step verso la vittoria
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Il motomondiale sbarca in Europa, momento che tradizionalmente segna il “vero” inizio della stagione; a rendere più scoppiettante questo gp del Portogallo ci ha pensato anche Marc Marquez, ufficialmente rientrato in gruppo dopo un'assenza di nove mesi. Andiamo allora a vedere le novità sulla griglia di Portimao insieme al nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.
La novità
È la notizia più sviscerata degli ultimi mesi e non potrebbe essere altrimenti: Marquez torna in pista e tutti si domandano se sarà quello di sempre, se ricomincerà a vincere sulla scorta del suo incredibile 2019, quando aveva umiliato gli avversari con 12 successi su 19 gare e altri 6 secondi posti. Nessuno ha la sfera di cristallo per predire il futuro, ma se il braccio di Marc sarà a posto al cento per cento, è difficile immaginare uno scenario opposto a quanto visto nella sua prima parte di carriera. Potrebbe esserci un piccolo ritardo nell'acquisire gli automatismi, quello sì: a Portimao Marc ha girato solo con la Honda stradale, e comunque non sale su una MotoGP da quasi un anno. Eppure, visto quanto è reattivo il campione di Cervera, difficilmente lo si può immaginare in difficoltà.
Che numeri
L'equilibrio che la MotoGP sta vivendo da quando Marquez ha abbandonato la scena forse sta per essere spezzato, ma al momento non dà segni di cedimento: nelle 15 gare disputate senza Marc in gara, solo Quartararo in Spagna è riuscito nella vittoria in back to back, e il francese è stato anche l'unico capace di vincere almeno 4 gran premi. Nella classifica dei primi al traguardo seguono Franco Morbidelli con 3 successi, Maverick Vinales e Miguel Oliveira con 2. Proprio il portoghese è stato il dominatore del gp di Portimao 2020: a novembre dello scorso ha conquistato pole, giro veloce, vittoria e ha condotto la gara dall'inizio alla fine.
La sfida
Dimenticando la variabile impazzita MM93, a Portimao andrà in scena una sfida tutta interna al team Yamaha: Vinales e Quartararo si sono affermati in un gp a testa dei primi due e sono arrivati quinti nella gara che non hanno vinto. Entrambi hanno 36 punti in classifica e sono distaccati di sole quattro lunghezze rispetto a Johann Zarco, che comanda la generale grazie ai due secondi posti del Qatar. L'anno scorso Maverick e Fabio hanno sofferto parecchio a Portimao: lo spagnolo si è qualificato in terza fila e in gara è arrivato 11esimo; il francese invece ha ottenuto la quinta piazza in prova, ma poi è sprofondato fino al 14esimo posto nel gp, con una gara a gambero. Quel periodo sembra lontano una vita, ora che i due piloti ufficiali hanno iniziato al meglio il 2021. Resta però da capire chi nel box sarà capace di mantenere un rendimento più costante.
Questa è storia
Una sola edizione del gp del Portogallo a Portimao è stata sufficiente a mostrare le potenzialità del tracciato nell'Algarve. Il rollercoaster di quasi cinque chilometri ha celebrato il trionfo di Miguel Oliveira, chirurgico nello sfatare alla prima occasione il detto nemo propheta in patria. A Portimao L'ex pilota di Poncharal ha ottenuto la sua seconda vittoria in MotoGP dopo la “rapina” al GP di Stiria, dove aveva fregato Pol Espargarò e Jack Miller all'ultima curva. L'anno scorso Oliveira è stato davvero celebrato come una rockstar dai suoi connazionali, scortato da una fila di motociclisti dall'aeroporto al circuito al suo arrivo e seguito dai media capillarmente per tutto il fine settimana.
Oggi il portoghese è la grande speranza di una nazione che non ha altri rappresentanti di rilievo nel motociclismo sportivo e pochi spunti in generale anche da altre discipline, se si esclude il calcio. Per quanto riguarda la pista invece, in tempi di pandemia il Portogallo si è rivelato una risorsa preziosa per Dorna, che ha potuto organizzare trasferte “agili”, anche via terra, rimanendo nell'ambito della penisola iberica. Il tracciato merita, la speranza è che questa soluzione d'emergenza (Portimao era nella lista dei circuiti di riserva) possa diventare invece un appuntamento fisso.
Hotspot
Di Portimao si è detto molto della curva 5, scavata in fondo a una buca dove i piloti arrivano dopo lo scollinamento da brividi della 4, ma anche la 13 è molto impegnativa: una decelerazione di 113 km/h, 3,7 secondi attaccati al freno con 8,5 bar di pressione sulla leva. Ma quello che rende la 13 davvero demanding, come dicono i piloti, è il suo disegno a uncino con ritorno a sinistra: va preparata bene per impostare al meglio i due lunghi curvoni della 14 e della 15, ma in un contesto di battaglia per la posizione non sempre le linee possono essere quelle ideali. Vi ricordate l'ultimo giro dell'anno scorso di Morbidelli e Miller? Alla fine la spuntò l'australiano, più abile nel settore finale.
La novità
È la notizia più sviscerata degli ultimi mesi e non potrebbe essere altrimenti: Marquez torna in pista e tutti si domandano se sarà quello di sempre, se ricomincerà a vincere sulla scorta del suo incredibile 2019, quando aveva umiliato gli avversari con 12 successi su 19 gare e altri 6 secondi posti. Nessuno ha la sfera di cristallo per predire il futuro, ma se il braccio di Marc sarà a posto al cento per cento, è difficile immaginare uno scenario opposto a quanto visto nella sua prima parte di carriera. Potrebbe esserci un piccolo ritardo nell'acquisire gli automatismi, quello sì: a Portimao Marc ha girato solo con la Honda stradale, e comunque non sale su una MotoGP da quasi un anno. Eppure, visto quanto è reattivo il campione di Cervera, difficilmente lo si può immaginare in difficoltà.
Che numeri
L'equilibrio che la MotoGP sta vivendo da quando Marquez ha abbandonato la scena forse sta per essere spezzato, ma al momento non dà segni di cedimento: nelle 15 gare disputate senza Marc in gara, solo Quartararo in Spagna è riuscito nella vittoria in back to back, e il francese è stato anche l'unico capace di vincere almeno 4 gran premi. Nella classifica dei primi al traguardo seguono Franco Morbidelli con 3 successi, Maverick Vinales e Miguel Oliveira con 2. Proprio il portoghese è stato il dominatore del gp di Portimao 2020: a novembre dello scorso ha conquistato pole, giro veloce, vittoria e ha condotto la gara dall'inizio alla fine.
La sfida
Dimenticando la variabile impazzita MM93, a Portimao andrà in scena una sfida tutta interna al team Yamaha: Vinales e Quartararo si sono affermati in un gp a testa dei primi due e sono arrivati quinti nella gara che non hanno vinto. Entrambi hanno 36 punti in classifica e sono distaccati di sole quattro lunghezze rispetto a Johann Zarco, che comanda la generale grazie ai due secondi posti del Qatar. L'anno scorso Maverick e Fabio hanno sofferto parecchio a Portimao: lo spagnolo si è qualificato in terza fila e in gara è arrivato 11esimo; il francese invece ha ottenuto la quinta piazza in prova, ma poi è sprofondato fino al 14esimo posto nel gp, con una gara a gambero. Quel periodo sembra lontano una vita, ora che i due piloti ufficiali hanno iniziato al meglio il 2021. Resta però da capire chi nel box sarà capace di mantenere un rendimento più costante.
Questa è storia
Una sola edizione del gp del Portogallo a Portimao è stata sufficiente a mostrare le potenzialità del tracciato nell'Algarve. Il rollercoaster di quasi cinque chilometri ha celebrato il trionfo di Miguel Oliveira, chirurgico nello sfatare alla prima occasione il detto nemo propheta in patria. A Portimao L'ex pilota di Poncharal ha ottenuto la sua seconda vittoria in MotoGP dopo la “rapina” al GP di Stiria, dove aveva fregato Pol Espargarò e Jack Miller all'ultima curva. L'anno scorso Oliveira è stato davvero celebrato come una rockstar dai suoi connazionali, scortato da una fila di motociclisti dall'aeroporto al circuito al suo arrivo e seguito dai media capillarmente per tutto il fine settimana.
Oggi il portoghese è la grande speranza di una nazione che non ha altri rappresentanti di rilievo nel motociclismo sportivo e pochi spunti in generale anche da altre discipline, se si esclude il calcio. Per quanto riguarda la pista invece, in tempi di pandemia il Portogallo si è rivelato una risorsa preziosa per Dorna, che ha potuto organizzare trasferte “agili”, anche via terra, rimanendo nell'ambito della penisola iberica. Il tracciato merita, la speranza è che questa soluzione d'emergenza (Portimao era nella lista dei circuiti di riserva) possa diventare invece un appuntamento fisso.
Hotspot
Di Portimao si è detto molto della curva 5, scavata in fondo a una buca dove i piloti arrivano dopo lo scollinamento da brividi della 4, ma anche la 13 è molto impegnativa: una decelerazione di 113 km/h, 3,7 secondi attaccati al freno con 8,5 bar di pressione sulla leva. Ma quello che rende la 13 davvero demanding, come dicono i piloti, è il suo disegno a uncino con ritorno a sinistra: va preparata bene per impostare al meglio i due lunghi curvoni della 14 e della 15, ma in un contesto di battaglia per la posizione non sempre le linee possono essere quelle ideali. Vi ricordate l'ultimo giro dell'anno scorso di Morbidelli e Miller? Alla fine la spuntò l'australiano, più abile nel settore finale.
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