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MotoGP Starting Grid: Misano banco di prova per la coppia Bagnaia-Bastianini

Dall'anno prossimo i due piloti Ducati saranno insieme nel team factory, ma questa domenica inseguiranno ancora i rispettivi obiettivi: Pecco insegue Quartararo nel mondiale a 44 punti di distanza, Enea torna sulla pista dei suoi primi podi in MotoGP
L'estate è agli sgoccioli e come ogni inizio di settembre arriva il gran premio di San Marino e della Riviera di Rimini. In questo 2022 l'appuntamento al Marco Simoncelli World Circuit sarà un crocevia decisivo per le sorti del campionato, andiamo allora a vedere le novità in griglia insieme al nostro Guido Sassi, in MotoGP Starting Grid.

Cosa succede
Enea Bastianini è ufficialmente un pilota del team factory Ducati, e dal 2023 vestirà in rosso, al fianco di Pecco Bagnaia. A Borgo Panigale hanno finalmente terminato di sfogliare la margherita, prendendo la decisione più logica e allo stesso tempo più inaspettata. A inizio stagione Jorge Martin  aveva praticamente già un piede e mezzo nel box di Gigi Dall'Igna, e non si può dar torto alle scelte del management Ducati, visto che nel suo anno da rookie lo spagnolo aveva conquistato 6 pole position e una vittoria. Quest'anno però Enea ha rovesciato il pronostico con ben 3 vittorie nelle prime 7 gare, e sarebbe stato difficile negargli la doppia promozione. Certo, se fosse andato in Pramac avrebbe avuto comunque una Desmosedici ufficiale, e non si sarebbe trovato a dividere il box con un pilota che non è proprio tra i suoi migliori amici. Ma in fondo lo stesso discorso vale anche per Martin, che forse trarrà più vantaggio dallo stare in un ambiente già a lui familiare, dove potrà ritrovare costanza di rendimento ad alto livello, senza subire ulteriori pressioni.

Che numeri
La rincorsa al mondiale di Pecco Bagnaia entra questo fine settimana nella sua fase decisiva. Nonostante le 3 vittorie consecutive dell'italiano, la resistenza di Fabio Quartararo è strenua, e il secondo posto del Red Bull Ring è la dimostrazione che il francese sa trarre sempre il meglio dalle situazioni. I punti di vantaggio del Diablo sono ancora 44, quando in un weekend come quello di Spielberg sarebbero tranquillamente potuti scendere a 35.
Misano è una pista che piace a Yamaha (8 vittorie su 17 gare con il nuovo layout), e non sarà semplicissimo per Pecco tenersi dietro Fabio. Nei 4 gp corsi al Marco Simoncelli tra 2020 e 2021, Bagnaia ha raccolto una vittoria, un podio e 2 cadute quando era in testa. La velocità indubbiamente c'è, ma bisognerà riuscire a gestire il limite della gomma e gli avversari.

La sfida
Ipotizzando un Bagnaia leggermente avvantaggiato sul resto del gruppo, ci sarà probabilmente una bella ressa per accaparrarsi gli altri due posti sul podio romagnolo. Di Quartararo abbiamo già detto, ma non possiamo dimenticare Bastianini, Bezzecchi e Marini: tutti hanno buoni trascorsi su questa pista, Enea l'anno scorso ci ha conquistato anche il primo podio in MotoGP. E poi c'è Jack Miller, solido come forse non è stato mai; Johann Zarco, che gravita sempre intorno alla top5, e le due Aprilia. Le moto di Noale potranno dire la loro su un tracciato dove la frenata non è così decisiva come al Red Bull Ring, e Maverick Vinales nel 2020 qui aveva segnato due pole position e conquistato un successo (propiziato dalla caduta di Pecco). Abbiamo nominato 9 piloti per 3 posti sul podio: qualcuno rimarrà sicuramente deluso!

Questa è storia
Nella seconda gara dell'anno scorso, Marc Marquez si era messo all'inseguimento delle due Ducati, tradite entrambe dall'anteriore Michelin alla Misano 1. Miller era caduto al terzo giro, Bagnaia al 22esimo di 27, quando la vittoria era davvero vicina. La scelta della dura era stata un errore, che lo spagnolo aveva capitalizzato per la terza vittoria stagionale (tra l'altro con doppietta del team HRC, secondo Pol Espargarò). Sembrava che Marc fosse ormai completamente recuperato, ma poi è arrivata la caduta in allenamento e la diplopia a rovinare il finale di stagione. Quest'anno poi si sono aggiunti i nuovi dolori a braccio e spalla, la quarta operazione, e solo da questa settimana lo spagnolo è potuto tornare ad allenarsi con l'intensità richiesta a un pilota. Rimane il mistero sulla sua partecipazione ai test di lunedì, che saranno fondamentali per Honda. Non è detto però che Marc se la senta ancora di salire sulla RC213V, e che soprattutto sia già in grado di portarla al limite per capire come indirizzare lo sviluppo.

Hot spot
C'è poco da sindacare: di curve belle a Misano ce ne sono, ma il Curvone non ha eguali ed è uno dei punti più caldi dell'intero calendario. Le MotoGP lo affrontano a 290 chilometri all'ora, prima di tuffarsi giù verso le tre curve del Carro. A parte incredibili eccezioni (vedi Lorenzo 2018, passato all'interno di Marquez), al Curvone non si passa, ma si può preparare l'attacco, sfruttando la velocità acquisita e cercando di infilarsi all'interno della terza a destra del Carro, proprio sotto le tribune.
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