MotoGP Sachsenring, la prima curva dopo il traguardo è la più impegnativa
Il nono appuntamento stagionale sarà disputato questo fine settimana in Germania, ecco i dati sulle frenate della pista tedesca
Prima della sosta estiva la MotoGP torna in pista al Sachsenring, questo tracciato fu anche sede del GP Germania Est dal 1961 al 1972, anche se il layout era differente dall’attuale che a sua volta si distingue da quello in uso fino al 2002 per un particolare: quella che in precedenza era la curva 4 è stata modificata e adesso costituisce la continuazione della curva 3.
Quanto è impegnativo per i freni?
Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il Sachsenring con i suoi 3,67 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 3 avendo 8 staccate per 22 secondi al giro. Sono 3 le frenate della categoria Hard, ma solo una con decelerazione superiore ai 180 km/h.
Le differenze tra la prima e la seconda parte del tracciato
La tortuosità della prima parte del Sachsenring si traduce in un ricorso ai freni in 4 delle prime 5 curve, anche se in 3 di questi il calo di velocità è inferiore ai 30 km/h. Nella seconda metà i rettilinei diventano più lunghi, aumentando anche le velocità delle moto e di conseguenza si allungano gli spazi necessari per frenarle, fino a superare in 3 punti i 130 metri. I 22 secondi di utilizzo dei freni sul giro intero rappresentano il dato più basso di tutto il campionato, complice la ridotta estensione del tracciato, meno di 3,7 km.
La staccata più dura è dopo il traguardo
La curva più dura del Sachsenring per l’impianto frenante è la prima dopo il traguardo: le MotoGP passano da 294 km/h a 69 km/h in 5,4 secondi in cui percorrono 249 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 5,6 kg. La decelerazione è di 1,4 g, la pressione del liquido freno Brembo tocca i 12 bar e la temperatura dei dischi in carbonio i 660 °C.