MotoGP, rivoluzione di tecnici per inseguire Ducati
Romano Albesiano andrà in Honda, Fabiano Sterlacchini prenderà il suo ruolo in Aprilia. KTM cambia tutto quello che ha fatto in questi ultimi due anni, l'obiettivo è uno solo: ridurre il divario da Ducati
È evidente che il vantaggio di Ducati sui competitor in MotoGP sia decisamente importante. I primi 4 piloti del mondiale corrono con una Desmosedici, 7 tra i primi 10 in graduatoria sono uomini di Borgo Panigale. Ducati ha vinto tutte le gare a parte Austin e 13 Sprint su 16, e ha stravinto il campionato costruttori, nel quale ha più del doppio dei punti rispetto al primo inseguitore, KTM. Fatta questa premessa, è evidente che gli avversari della marca italiana dovranno intervenire pesantemente sui rispettivi progetti per riportarsi in scia a Ducati.
Qui il calendario MotoGP e classifica.
Opzioni limitate
KTM e Aprilia avevano iniziato la stagione con un pacchetto competitivo e dal potenziale interessante. Sembra però che abbia pesato di più il recupero delle “vecchie” Desmosdici rispetto alla crescita delle moto di Noale e Mattighofen, che nella seconda parte del campionato hanno raccolto pochino. Serviva perciò un cambio radicale in entrambi i casi, anche se i motivi sono differenti.
Pieno potenziale?
Aprilia è intervenuta in modo radicale: ha ingaggiato Fabiano Sterlacchini, da due anni in KTM e con un passato in Ducati, dove ha lavorato una vita. In questo modo Noale acquisisce competenze, anche se l'arrivo di Sterlacchini in KTM non aveva prodotto risultati eclatanti, nonostante un budget importante a sua disposizione. Aprilia aveva bisogno di cambiare qualcosa: Albesiano non ha certo fatto un cattivo lavoro e negli ultimi 3 anni sono arrivate 4 vittorie, meglio di chiunque altro. Ma Romano ha lavorato per moltissimi anni sulla RS-GP e forse un altro tecnico può provare ad arricchire il progetto in direzioni e con prospettive differenti. È un forse, ma vale la pena tentare la strada, visto che Aprilia non riesce ad avvicinarsi ulteriormente a Ducati. Sono stati poi ingaggiati due piloti giovani e molto veloci, come Martin e Bezzecchi, mentre Aleix Espargarò e Vinales avevano dato motivo di pensare che avessero passato il meglio del proprio rendimento.
Rimodellare gli sforzi
KTM non vuole sentire parlare di ridimensionamento del progetto MotoGP: le partenze di Francesco Guidotti, Fabiano Sterlacchini e Chris Pupulin hanno però il sapore di una revisione totale rispetto a quanto è stato fatto nel corso degli ultimi due anni.
Pupulin andrà in Honda, dove troverà Antonio Jimenez, capotecnico di Espargarò, lo stesso Espargarò come tester, Romano Albesiano come capo progetto. HRC carica a bordo molti tecnici europei per provare a dare al progetto una spinta nuova non solo nello sforzo, ma nella direzione. Gli investimenti non mancano, è giunto però il momento di essere più incisivi nella capacità di innovare e non solo copiare – male per giunta- quanto fatto dagli altri. Per Albesiano in particolare si tratta di un grandissimo goal nella propria carriera: mai i giapponesi avevano acconsentito prima di oggi a cedere parte della propria “sovranità” ingegneristica all'esterno.
Basterà per recuperare terreno? L'esempio di Yamaha per ora non sembra promettere risultati immediati, ma si sa che risalire la china è un percorso lungo e non lineare. L'importante è iniziarlo al più presto e il primo passo è stato fatto.