Salta al contenuto principale

MotoGP Promossi&Bocciati: Jerez, che festa Ducati!

Miller e Bagnaia approfittano dei problemi di Quartararo e centrano la doppietta per la marca italiana, che se la gioca con Yamaha per il mondiale. Iwata e Borgo Panigale hanno conquistato 11 podi su 12, ma Mir è nel gruppo dei migliori e anche Marquez ha ancora tutto il tempo per rientare
Sembrava una tripletta già scritta, ma invece di Quartararo, a Jerez ha esultato la Ducati, addirittura con una doppietta. Andiamo allora a rivedere Promossi&Bocciati del gp di Spagna insieme al nostro Guido Sassi.

Chi piange, chi ride
Doppio sorriso per Gigi Dall'Igna, che a Jerez, dove la Ducati aveva vinto una sola volta, nel 2006, ha messo due Desmosedici davanti a tutti. È la vittoria del Generale, il quale proprio sulla pista che storicamente metteva in luce le difficoltà della Ducati a “girare”, invece ha mostrato di averla migliorata fino a renderla vincente. Ridono ovviamente anche i suoi piloti, con Jack Miller vittorioso e Francesco Bagnaia in testa al mondiale. Sorriso largo anche per Franco Morbidelli, che con la sua M1 “d'epoca” sale per la prima volta sul podio nel 2021.
Piange lacrime amare invece Fabio Quartararo, frenato da problemi al braccio: già nel dopo gara di Doha il francese se ne lamentava con Jorge Martin, ma in quell'occasione il problema non gli aveva impedito di conquistare la vittoria. Tra gli scontenti vanno messi anche gli altri Yamaha: Maverick Vinales, di nuovo sotto tono con una gara da settimo posto, e Valentino Rossi, addirittura diciassettesimo, perso in un labirinto di difficoltà tecniche da cui non riesce a venire a capo.

Oscar del sorpasso
La gara di oggi non è stata tra quelle memorabili dal punto di vista dei sorpassi, come spesso accade a Jerez de la Frontera, ma comunque ci sono manovre che contano moltissimo per gara, classifica e morale. A 11 giri dal termine Bagnaia è riuscito finalmente a superare Morbidelli: dopo averci provato a più riprese alla Dry Sac, Pecco ha aspettato il momento giusto, evitando così di andare a forzare quando non era il caso. Quando, a 12 dalla fine, Franco ha faticato a chiudere bene la 13, Bagnaia gli si è incollato dietro e a metà rettilineo è uscito dalla scia per entrare deciso in curva 1. Grazie a quel sorpasso il pilota Ducati ha guadagnato il podio, che poi è diventato un secondo posto in virtù delle disavventure patite da Quartararo. Senza quella manovra, adesso Bagnaia non sarebbe in testa al mondiale: bravo!

Data check
Prima di patire le pene dell'inferno, Quartararo aveva girato costantemente sul 38” basso, con cinque giri consecutivi addirittura sul 37” alto e il best lap in 1'37'770”. Abbastanza per demolire il record di Marc Marquez del 2019, e comunque meglio delle Ducati, distanti due-tre decimi. Yamaha insomma può rammaricarsi per l'occasione persa, ma la moto c'è. Certo, Vinales rimane umorale e Rossi è là dietro, ma Morbidelli è una garanzia. Franco addirittura è sceso sotto il muro del 38”, dimostrando che anche la “vecchia” M1 non sfigura in termini di trazione e che l'uscita di curva è buona. Mancano i cavalli e Morbido ha meno velocità rispetto alle moto factory, ma per ora Yamaha e Ducati sono assolutamente le due moto più in palla del campionato e fino ad adesso hanno conquistato 11 dei 12 posti sul podio.

Meditate gente
Che campionato sarà? Le prime quattro gare ci hanno regalato tre piste diverse, tre vincitori diversi, ma un dominatore ancora non si è visto. Bagnaia ha 66 punti, due in più rispetto a Quartararo. Vinales è terzo a 16 punti di distanza. Il campione del mondo in carica Joan Mir ha una sola lunghezza in meno rispetto a Maverick, e nonostante un solo terzo posto sta facendo della costanza la sua arma migliore, come nel 2020. Joan sembra quindi assolutamente in lotta per il campionato, mentre su Marc Marquez al momento è difficile dire qualcosa di preciso. L'unica certezza è che ci sono ancora 15 gare, Marc ha “solo” 50 punti di distanza da Bagnaia e quindi non lo si può certo dare per fuori dai giochi. Oggi era ancora in vistosa difficoltà, ma la velocità c'è già per lottare con i  migliori. Le Mans, tra due settimane, sembra ancora un po' troppo vicina per vederlo al cento per cento, ma dal Mugello in poi iniziano ad arrivare le piste preferite di Marquez (Montmelò, Sachsenring, Assen) e per metà stagione il 93 potrebbe essere di nuovo in bagarre. In fondo oggi anche Nakagami non è andato male: con il telaio 2020 il giapponese della Honda ha fatto un quarto posto a poco più di 3 secondi della vittoria. Un Marquez anche non al top, ma almeno in buone condizioni, 3 secondi nell'arco di una gara nel polso destro li ha ampiamente. Bisognerà solo capire quanto ci vorrà per recuperare bene.
Aggiungi un commento