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MotoGP, Marquez: “Con Valentino Rossi rapporto buono quando non lottavamo per il titolo”

MotoGP news – Cosa prova un pilota quando è in moto? Come vive un contatto in pista? Come vive la rivalità con gli avversari? Di tutto questo ne ha parlato Marc Marquez in una docu-serie 'The Making Of' in uscita oggi. Un modo per conoscere meglio l'otto volte campione del mondo 
Chi c'è sotto il casco?
Per celebrare l’otto volte campione del mondo, Marc Marquez, Dazn ha realizzato una docu-serie 'The Making Of' che è disponibile per la prima volta in Italia da oggi venerdì 1° maggio. La Gazzetta dello Sport ne ha ripreso alcuni stralci, Marc ha parlato della aggressività in pista: “Siamo tutti piloti e combattenti: è qualcosa che facciamo sin da piccoli e che rende le cose entusiasmanti quando cerchi di infilarti in quei piccoli spazi. Tutti lo hanno fatto. Per la serie: tu sorpassi lì? Io sorpasso qui. Vuoi lasciare un segno del tuo pneumatico sulla mia gamba? Io te lo lascio sul fianco”. I contatti nel mondo del motociclismo ci sono e Marquez ha detto: “Se c'è un contatto da dietro, la prima cosa che faccio è voltarmi per vedere chi è stato: mi piace vedere chi mi ha colpito, è la prima cosa che faccio ed è un riflesso, infatti poi mi dico: 'Perché ti sei girato e hai perso tempo per guardare?', ma io sono così, mi viene da dentro, poi te ne dimentichi e riprendi il tuo ritmo...” Lo spagnolo ha poi parlato di cosa vuol dire davvero fare il pilota: “Quello che mi hanno insegnato è che sulla moto sei solo: hai una squadra alle spalle che lavora duro ed è parte dei tuoi successi, ma quando sei in moto l'ultima decisione spetta a te ed è lì che devi seguire il tuo istinto. Correre in MotoGP significa competere contro quelli che erano stati i tuoi idoli, come Valentino Rossi, Dani Pedrosa, Jorge Lorenzo, gente a cui vedevi fare cose diverse: gareggiare contro di loro è incredibile. Da Valentino puoi imparare tantissime cose: all'inizio il nostro rapporto era buono, come con altri piloti, ma il rapporto è buono quando non lotti per lo stesso obiettivo. Lo stesso mi è capitato con Pedrosa, eravamo amici, ma quando lottavi per il campionato, c'era questa tensione e il tuo rapporto era solo 'Ciao, come stai?', 'Bene, grazie', e nient'altro. Però è una tensione sana, necessaria per la competizione”.
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