Salta al contenuto principale

MotoGP, Lorenzo: “Se avessi un figlio non vorrei diventasse un pilota”

MotoGP news – Da quando ha appeso il casco al chiodo Jorge Lorenzo si gode una vita tranquilla nella sua casa di Lugano, prima non era affatto così: "Passavo le giornate a pensare a come migliorare, facevo una doppia sessione praticamente tutti i giorni con 6 o 7 ore di allenamento"
"Mi manca vincere"
Jorge Lorenzo ha 34 anni, cinque titoli iridati conquistati e ora si gode la vita nella sua casa di Lugano. Nel programma “Espejo Publico” si è raccontato e ha ammesso: “Sono più felice adesso che quando correvo, sono perfezionista e quando faccio qualcosa lo faccio al 1000 per 1000. Passavo le giornate a pensare a come migliorare, facevo una doppia sessione praticamente tutti i giorni con 6 o 7 ore di allenamento. Mi manca vincere, sono sempre stato molto competitivo. Mi piaceva più vincere che andare in moto”.

Il capitolo in Honda
Il suo ultimo anno l’ha fatto con i colori del team Repsol Honda, ma le cose non sono andate nel verso giusto: “Nel 2019 ho firmato con Honda. Era molto emozionante, la gente parlava del “dream team” con Marquez, eravamo i due piloti che più avevano vinto negli ultimi dieci anni. Ma mi ruppi lo scafoide prima di iniziare la stagione, poi una costola nella prima gara. Non mi riuscivo ad adattare alla moto, la Honda era un moto complicata e i risultati non arrivavano. Non ho resistito e interruppi anzitempo il contratto”.

Il padre rigido come un sergente
La sua vita ora è completamente cambiata: “Faccio tutto quello che non ho potuto fare prima. Principalmente mangiare quello che voglio. I piloti devono trovare il compromesso con quello che mangiano per non ingrassare e avere muscoli ed essere forti”.
A metterlo su una moto è stato suo padre Chicho: “Era la sua passione. Mi ha costruito la prima moto a 3 anni per la mia prima gara. Mio padre è stato come un sergente, una specie di Hitler, tipo gli allenatori di ginnastica cinesi o russi. Mi ha insegnato molti valori sportivi, come la disciplina, il fatto che nulla succeda per fortuna”. Per il momento non aspira a diventare padre: “Dico sempre che sarò direttamente nonno prima che padre. Mio padre mi ha avuto a 28 anni, io ne ho già 34 e ogni tanto penso a come il tempo passi velocemente. però se avessi un figlio farei di tutto perché non diventi pilota”.
Aggiungi un commento