MotoGP 2020, Ciabatti: “Bisogna rivedere gli stipendi dei piloti”
MotoGP news – Il direttore sportivo di Ducati Corse Paolo Ciabatti ha fatto il punto sulla stagione 2020, quando inizierà bisognerà fare i conti con la crisi economica che imporrà pesanti rinunce e tra queste anche un taglio dello stipendio dei piloti
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Periodo duro
Il campionato 2020 si farà. Questo è quello che tutti sperano e quello a cui Dorna sta lavorando. Il direttore sportivo di Ducati Paolo Ciabatti, su Sky Sport, ha chiarito qual è al momento la situazione: “Abbiamo dato degli input a Dorna, abbiamo letto della Formula 1, l’ipotesi più ottimistica e più probabile è partire ad agosto in Austria, e se ci riuscirà la Formula 1 a porte chiuse, lo può fare anche la MotoGP. L’obiettivo è disputare una decina di gare quest’anno, al di là del numero minimo previsto dal regolamento, ormai superato per via della situazione eccezionale. Il Mondiale è valido anche qualora le gare fossero 10 o 8, l’obiettivo di Dorna è capire al più presto quali Paesi potranno ospitare delle gare della MotoGP e, qualora il numero sia limitato, magari anche valutare di disputare due Gran Premi sullo stesso circuito in due weekend successivi. Dovremo prendere tutte le misure del caso con mascherine, guanti, tamponi e test sierologici. Speriamo da agosto a settembre di dare il via a un campionato in forma ridotta che avrebbe comunque la sua validità. A novembre e dicembre è difficile pensare a gare europee, bisognerà vedere la situazione dei singoli Paesi, ma l’idea è di fare la seconda parte di stagione fuori dall’Europa”. Il periodo è difficile per tutti: “Ducati è chiusa da metà marzo, non produciamo moto, i concessionari sono chiusi e i dipendenti a casa, quindi è una situazione difficile, come nel settore automotive dove i risultati sono preoccupanti, per non dire tragici. Dovremo ritarare gli investimenti nelle corse, in funzione del volume d’affari, a cominciare dal salario dei piloti. Non credo che le cifre a cui ci siamo abituati quando tutto andava bene siano proponibili per il futuro, perché ci sarà una crisi economica a livello globale, e tutti ci dovremo adeguare. Stiamo soffrendo tutti, per questo è fondamentale ripartire anche con un Mondiale ridotto, Carmelo Ezpeleta sta facendo tutto il possibile e io sono fiducioso che ce la faremo”. A costo anche di modificare il format del fine settimana: “Si è parlato della possibilità di compattare il weekend, non è stata presa alcuna decisione, ma l’idea è di cominciare le sessioni in pista il venerdì pomeriggio lasciando il venerdì mattina alla stampa. Si ridurrebbe di un giorno la trasferta del personale viaggiante, sono piccole cose, ma sommate tutte insieme portano dei risparmi”.
Il campionato 2020 si farà. Questo è quello che tutti sperano e quello a cui Dorna sta lavorando. Il direttore sportivo di Ducati Paolo Ciabatti, su Sky Sport, ha chiarito qual è al momento la situazione: “Abbiamo dato degli input a Dorna, abbiamo letto della Formula 1, l’ipotesi più ottimistica e più probabile è partire ad agosto in Austria, e se ci riuscirà la Formula 1 a porte chiuse, lo può fare anche la MotoGP. L’obiettivo è disputare una decina di gare quest’anno, al di là del numero minimo previsto dal regolamento, ormai superato per via della situazione eccezionale. Il Mondiale è valido anche qualora le gare fossero 10 o 8, l’obiettivo di Dorna è capire al più presto quali Paesi potranno ospitare delle gare della MotoGP e, qualora il numero sia limitato, magari anche valutare di disputare due Gran Premi sullo stesso circuito in due weekend successivi. Dovremo prendere tutte le misure del caso con mascherine, guanti, tamponi e test sierologici. Speriamo da agosto a settembre di dare il via a un campionato in forma ridotta che avrebbe comunque la sua validità. A novembre e dicembre è difficile pensare a gare europee, bisognerà vedere la situazione dei singoli Paesi, ma l’idea è di fare la seconda parte di stagione fuori dall’Europa”. Il periodo è difficile per tutti: “Ducati è chiusa da metà marzo, non produciamo moto, i concessionari sono chiusi e i dipendenti a casa, quindi è una situazione difficile, come nel settore automotive dove i risultati sono preoccupanti, per non dire tragici. Dovremo ritarare gli investimenti nelle corse, in funzione del volume d’affari, a cominciare dal salario dei piloti. Non credo che le cifre a cui ci siamo abituati quando tutto andava bene siano proponibili per il futuro, perché ci sarà una crisi economica a livello globale, e tutti ci dovremo adeguare. Stiamo soffrendo tutti, per questo è fondamentale ripartire anche con un Mondiale ridotto, Carmelo Ezpeleta sta facendo tutto il possibile e io sono fiducioso che ce la faremo”. A costo anche di modificare il format del fine settimana: “Si è parlato della possibilità di compattare il weekend, non è stata presa alcuna decisione, ma l’idea è di cominciare le sessioni in pista il venerdì pomeriggio lasciando il venerdì mattina alla stampa. Si ridurrebbe di un giorno la trasferta del personale viaggiante, sono piccole cose, ma sommate tutte insieme portano dei risparmi”.
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