MotoGP 2023 Australia, Zarco: “Era frustrante non sfruttare la Ducati come gli altri, oggi ce l’ho fatta”
MotoGP Australia a Phillip Island – Dopo sei anni dall’ultima volta Johann Zarco è tornato al successo, per la prima volta nella categoria regina. Il francese ha “beffato” il compagno di squadra Martin, con una strategia che si è rivelata vincente
Errore di Martin, ne beneficia Zarco
Il team Pramac è stato protagonista nel Gran Premio d’Australia: solo i due piloti che vestono questi colori, Jorge Martin e Johann Zarco, hanno dominato tutta la gara. Ma il finale è stato a sorpresa per tutti. Sembrava ormai cosa fatta per Martin, che aveva preso la testa della gara al via e ha dominato con vantaggio quasi tutti i giri. Quasi, perché dei 27 in programma gli è mancato proprio l’ultimo quando il deterioramento delle gomme ha avuto la meglio. Martin aveva preso un rischio nella scelta della gomma, decidendo di montare quella morbida e questo gli è probabilmente costato il successo australiano. In compenso, però, ad aver avuto la meglio è stato il suo compagno di squadra Zarco, che è sempre stato nel gruppo dei migliori per poi attaccare sul finale.
Un GP “quasi perfetto”
Il francese due volte campione del mondo di Moto2 ha così conquistato la sua prima vittoria in MotoGP e ai microfoni di Sky Sport ha raccontato: “Meglio tardi che mai. È andata quasi perfettamente. Oggi avevo la velocità da subito con la media posteriore e dietro a Pecco sono riuscito a controllarla. Anche la media però si è consumata tanto. Alla fine ho potuto sfruttare un po’ di più il mio stile. Quasi in tutta la stagione ho avuto dei vantaggi, ma non abbastanza per poter vincere e sono contento che qui, dove era piuttosto critica, sono riuscito a mettere tutto insieme”. Poi ha ammesso: “Era un po’ frustrante non riuscire a sfruttare la moto come fanno Bagnaia, Bezzecchi e Martin. Oggi era un po’ diverso e ho potuto ottenere questa vittoria”.
La strategia che l’ha portato al successo
Zarco ha poi raccontato la sua gara, passata principalmente dietro a Francesco Bagnaia: “In alcuni punti potevo avere qualcosa in più di lui, ma non dappertutto. Ero sicuro che Pecco non avrebbe mollato la lotta per il podio con Binder e Di Giannantonio quindi ho pensato che se anche fossi riuscito a passarlo alla fine non sarei potuto scappare via e prendere Jorge. Era difficile mantenere quel passo. Allora mi sono detto che era meglio controllare e avere qualcosa in più sul finale. A cinque giri dalla fine ho capito che potevamo anche prendere Martin. In quel momento ho pensato di passare gli altri, così quando avremmo preso Martin potevo sfruttare questa differenza che avevo”.
L’emozione del gradino più alto del podio
Mancava al successo da sei anni, in Moto2, e il 33enne ha dichiarato: “Quando ho passato il traguardo non l’ho vissuta come un’esplosione di emozioni, ma come un monito di calma del tipo “ok, questo l’ho raggiunto”. Sono contentissimo di averlo ottenuto con Pramac. Paolo Campinoti (il proprietario, ndr) voleva cantare la Marsigliese sul podio con me e almeno l’abbiamo fatto”.
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