MotoGP 2022, i segreti Brembo al Mugello. Orari TV
MotoGP news – Torna la grande festa sul circuito del Mugello, con il pubblico presente dopo due anni, e la casa bergamasca leader degli impianti frenanti Brembo ha svelato i dettagli su come frenano i piloti sulla pista toscana, e quali sono i tratti più o meno impegnativi
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MotoGP
Questa sarà la prima edizione del GP Italia dal 1996 senza Valentino Rossi, ma finalmente vedremo il pieno di pubblico di nuovo sulle tribune, dopo due anni di pandemia. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con ipiloti del Mondiale MotoGP, l’Autodromo del Mugello rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 3, inferiore ai 4 della pista di Misano Adriatico. La pista toscana vanta anche uno dei rettilinei più lunghi del Mondiale (1.141 metri) che richiede un motore potente e naturalmente un impianto frenante di prim’ordine, per non perdere in frenata quanto si potrebbe aver guadagnato sul dritto. La distanza tra le 14 curve restanti consente però ai dischi in carbonio di raffreddarsi.
Un terzetto interessante
I piloti della MotoGP usano i freni al Mugello per 10 volte al giro, per un totale di 30 secondi e mezzo, valore che corrisponde al 29 per cento della durata complessiva della gara. Le frenate più dure sono a cavallo della linea di partenza/arrivo e le 3 consecutive dalla curva 8 alla curva 10, nessuna di questo terzetto comporta una decelerazione superiore a 1,1 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora gli 8,2 quintali, così come nei GP delle Americhe e dell'Indonesia.
La staccata più impressionante
Delle 10 frenate solo una è classificata come impegnativa per i freni, 5 sono di media difficoltà e le restanti 4 sono scarsamente impegnative. La staccata più dura è quella alla San Donato (curva 1): preceduta da uno scollinamento, vede le MotoGP arrivare ad oltre 340 km/h (con punte di 360 km/h con le scie) ed entrare in curva a 97 km/h. Per riuscirci i piloti si attaccano ai freni per 5,9 secondi durante i quali percorrono 306 metri. La decelerazione è brutale, 1,5 g, il liquido freni raggiunge i 10,4 bar e la temperatura dei dischi i 660°C.
Il dettaglio: la pinza freno
Sulle MotoGP troviamo impegnata la pinza monoblocco Brembo GP4, realizzata partendo da un unico blocco di alluminio lavorato dal pieno. Oltre ad essere contraddistinta dalla presenza di alette sul corpo esterno, presenta il sistema anti-drag che riduce fortemente il fenomeno di coppia residua, evitando così il contatto tra pastiglie e disco in assenza di pressione nell’impianto.
Questa pinza ad attacco radiale a 4 pistoni è caratterizzata da un sistema che permette di amplificare la coppia frenante perché durante l’azione riesce a generare una forza che si somma a quella creata dalla pressione idraulica del fluido freni sui pistoni. A parità di forza esercitata sulla leva, quindi, la coppia frenate risulta aumentata rispetto ad una pinza tradizionale.
Ecco il calendario 2022 della top class e la classifica del campionato.
Cliccate qui per sapere gli orari diretta TV del GP d’Italia.
Un terzetto interessante
I piloti della MotoGP usano i freni al Mugello per 10 volte al giro, per un totale di 30 secondi e mezzo, valore che corrisponde al 29 per cento della durata complessiva della gara. Le frenate più dure sono a cavallo della linea di partenza/arrivo e le 3 consecutive dalla curva 8 alla curva 10, nessuna di questo terzetto comporta una decelerazione superiore a 1,1 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora gli 8,2 quintali, così come nei GP delle Americhe e dell'Indonesia.
La staccata più impressionante
Delle 10 frenate solo una è classificata come impegnativa per i freni, 5 sono di media difficoltà e le restanti 4 sono scarsamente impegnative. La staccata più dura è quella alla San Donato (curva 1): preceduta da uno scollinamento, vede le MotoGP arrivare ad oltre 340 km/h (con punte di 360 km/h con le scie) ed entrare in curva a 97 km/h. Per riuscirci i piloti si attaccano ai freni per 5,9 secondi durante i quali percorrono 306 metri. La decelerazione è brutale, 1,5 g, il liquido freni raggiunge i 10,4 bar e la temperatura dei dischi i 660°C.
Il dettaglio: la pinza freno
Sulle MotoGP troviamo impegnata la pinza monoblocco Brembo GP4, realizzata partendo da un unico blocco di alluminio lavorato dal pieno. Oltre ad essere contraddistinta dalla presenza di alette sul corpo esterno, presenta il sistema anti-drag che riduce fortemente il fenomeno di coppia residua, evitando così il contatto tra pastiglie e disco in assenza di pressione nell’impianto.
Questa pinza ad attacco radiale a 4 pistoni è caratterizzata da un sistema che permette di amplificare la coppia frenante perché durante l’azione riesce a generare una forza che si somma a quella creata dalla pressione idraulica del fluido freni sui pistoni. A parità di forza esercitata sulla leva, quindi, la coppia frenate risulta aumentata rispetto ad una pinza tradizionale.
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