MotoGP 2021, Valentino Rossi: “Impossibile perdonare Marquez per il 2015”
MotoGP news – In attesa di tornare in sella alla sua Yamaha, il Dottore ha raccontato cosa si aspetta dal calendario 2021, ha detto la sua sul ritorno in pista di Marc Marquez, di cosa vorrà dire per lui correre a 42 anni, della sua fidanzata Francesca Sofia Novello e del fratello Luca Marini che quest’anno troverà in pista
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"Vincere è una faccenda tosta"
Al momento del calendario MotoGP 2021 ne è uscita una bozza, già rimaneggiata, ma di una cosa Valentino Rossi è sicuro: “Sarà un altro campionato anomalo. Lo scorso anno, in gara con attorno tribune vuote mi domandavo: che senso ha? Cosa ci faccio qui? Spero vada un po’ meglio, niente più corse replicate sulla stessa pista, insomma mi aspetto almeno un Mondiale più vero”. Al Corriere della Sera il pesarese si è detto favorevole al vaccino del Coronavirus, malattia che l’ha colpito lo scorso settembre: “Sono pronto, mi pare l’unica speranza per tornare a una vita normale”.
Il 16 febbraio Rossi compirà 42 anni e a proposito ha detto: “Non cambia granché. Spingo al massimo evitando di fare sciocchezze. Sempre stato così, cercavo di preservarmi anche a 20 anni. Non sono mai stato un pilota spericolato. È che vorrei confrontarmi sul tema “correre a 40 anni” ma è impossibile: nessuno è rimasto in sella così tanto. Il decimo titolo? Corro perché penso di riuscire a vincerlo. Ma non è un’ossessione. Sarei contento di fare bene, fare podi, essere protagonista, in lotta”. L’ultima sua vittoria risale al 2017: “Perché vincere è una faccenda tosta, perché il livello dei piloti è altissimo. Ho avuto almeno tre opportunità in questi anni, è mancato sempre un pelo, qualche caduta di troppo e spesso abbiamo sofferto tecnicamente”.
La politica
Tra correre a 20 anni e a 42 le cose sono diverse, ma il pesarese ha specificato: “Cambiano le priorità. A vent’anni pensi a correre e poi a correre. Fine. Cosa accade tra una gara e l’altra non lo ricordi neanche. Adesso è diverso, anche se tra allenamenti, alimentazione da curare, gare e test, le giornate sono identiche a quelle del passato. Però, i pensieri sono anche altri. Riesco persino e seguire un po’ la politica. Continuo a non capire una mazza, ma seguo”. E così ha detto la sua : “Non sono mai stato troppo critico con Conte, con il governo. Mi pare sia difficile gestire questo caos, tutti i Paesi del mondo sono andati in crisi, ed è facile disapprovare chi cerca di risolvere. Draghi sarà il nuovo presidente del Consiglio? Vedremo. Spero in un piano serio per i vaccini e in un sostegno per i lavoratori in difficoltà che sono e saranno tanti. Vorrei una vera strategia per riprendere una normalità, per apprezzare più di prima l’Italia. In questo senso siamo più fortunati di altri: viviamo in un luogo bellissimo”.
Amore e famiglia
La vita privata procede a gonfie vele con Francesca Sofia Novello: “Ci siamo trovati, abbiamo caratteri simili, è una donna votata al buonumore, è positiva, si impegna da matti per risolvere un problema. Mi pare proprio una buona spalla. A nessuno dei due piace litigare. Quando vai a dormire e il mattino successivo tutto procede bene, vuol dire che la qualità del rapporto c’è, funziona”.
Per la prima volta quest’anno in pista troverà il fratello Luca Marini: “Siamo diversi. Per esempio è veramente una persona seria. Lui, dico. Lo guardo e certe volte sembra l’unico quarantenne della famiglia. È un figo, ha un enorme talento, ha sempre creduto nei propri mezzi. Mi aspetto che faccia molto bene anche se gli servirà tempo per imparare a guidare la Ducati”.
L'assenza del catalano
Nel 2020 in pista è mancato Marc Marquez, infortunatosi alla prima gara, e Rossi ha commentato: “Credo che il problema sia stato voler tornare a correre troppo presto dopo l’operazione e non ho capito come abbiano permesso che accadesse. Allora: il dottor Costa è stato pioniere, un luminare. Ha rivoluzionato cure e modi di recupero, riducendo i tempi dell’immobilità, ha indicato una via preziosissima. Poi, dopo quel rientro lampo di Lorenzo ad Assen nel 2013, per evitare rischi in eccesso, la Dorna ha fissato dei paletti. Con Marquez sono saltati tutti, di colpo, chissà come mai”. E sul suo ritorno in pista ha detto: “Mi dispiace moltissimo che non possa correre. Se guarirà, cosa che al momento non sa nessuno, nemmeno lui, tornerà forte come prima. Ma non è stato Marquez l’avversario più forte che ho incontrato”. Su quel finale di stagione 2015 la risposta non è cambiata: “Perdonarlo è impossibile. Quello che mi ha fatto non è perdonabile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora. E sono passati sei anni. Mi pare difficile che possano cambiare”.
Il futuro
Dei suoi allievi della VR46 Riders Academy qualcuno gli assomiglia: “A cominciare da Morbidelli che arriva da una stagione stratosferica. È molto forte anche Bagnaia, secondo me farà un grande anno con Ducati. E poi mio fratello Luca: ogni volta che giriamo al ranch fa sempre la differenza. Vengono su bene anche Bezzecchi, Vietti e Manzi”.
Al momento del calendario MotoGP 2021 ne è uscita una bozza, già rimaneggiata, ma di una cosa Valentino Rossi è sicuro: “Sarà un altro campionato anomalo. Lo scorso anno, in gara con attorno tribune vuote mi domandavo: che senso ha? Cosa ci faccio qui? Spero vada un po’ meglio, niente più corse replicate sulla stessa pista, insomma mi aspetto almeno un Mondiale più vero”. Al Corriere della Sera il pesarese si è detto favorevole al vaccino del Coronavirus, malattia che l’ha colpito lo scorso settembre: “Sono pronto, mi pare l’unica speranza per tornare a una vita normale”.
Il 16 febbraio Rossi compirà 42 anni e a proposito ha detto: “Non cambia granché. Spingo al massimo evitando di fare sciocchezze. Sempre stato così, cercavo di preservarmi anche a 20 anni. Non sono mai stato un pilota spericolato. È che vorrei confrontarmi sul tema “correre a 40 anni” ma è impossibile: nessuno è rimasto in sella così tanto. Il decimo titolo? Corro perché penso di riuscire a vincerlo. Ma non è un’ossessione. Sarei contento di fare bene, fare podi, essere protagonista, in lotta”. L’ultima sua vittoria risale al 2017: “Perché vincere è una faccenda tosta, perché il livello dei piloti è altissimo. Ho avuto almeno tre opportunità in questi anni, è mancato sempre un pelo, qualche caduta di troppo e spesso abbiamo sofferto tecnicamente”.
La politica
Tra correre a 20 anni e a 42 le cose sono diverse, ma il pesarese ha specificato: “Cambiano le priorità. A vent’anni pensi a correre e poi a correre. Fine. Cosa accade tra una gara e l’altra non lo ricordi neanche. Adesso è diverso, anche se tra allenamenti, alimentazione da curare, gare e test, le giornate sono identiche a quelle del passato. Però, i pensieri sono anche altri. Riesco persino e seguire un po’ la politica. Continuo a non capire una mazza, ma seguo”. E così ha detto la sua : “Non sono mai stato troppo critico con Conte, con il governo. Mi pare sia difficile gestire questo caos, tutti i Paesi del mondo sono andati in crisi, ed è facile disapprovare chi cerca di risolvere. Draghi sarà il nuovo presidente del Consiglio? Vedremo. Spero in un piano serio per i vaccini e in un sostegno per i lavoratori in difficoltà che sono e saranno tanti. Vorrei una vera strategia per riprendere una normalità, per apprezzare più di prima l’Italia. In questo senso siamo più fortunati di altri: viviamo in un luogo bellissimo”.
Amore e famiglia
La vita privata procede a gonfie vele con Francesca Sofia Novello: “Ci siamo trovati, abbiamo caratteri simili, è una donna votata al buonumore, è positiva, si impegna da matti per risolvere un problema. Mi pare proprio una buona spalla. A nessuno dei due piace litigare. Quando vai a dormire e il mattino successivo tutto procede bene, vuol dire che la qualità del rapporto c’è, funziona”.
Per la prima volta quest’anno in pista troverà il fratello Luca Marini: “Siamo diversi. Per esempio è veramente una persona seria. Lui, dico. Lo guardo e certe volte sembra l’unico quarantenne della famiglia. È un figo, ha un enorme talento, ha sempre creduto nei propri mezzi. Mi aspetto che faccia molto bene anche se gli servirà tempo per imparare a guidare la Ducati”.
L'assenza del catalano
Nel 2020 in pista è mancato Marc Marquez, infortunatosi alla prima gara, e Rossi ha commentato: “Credo che il problema sia stato voler tornare a correre troppo presto dopo l’operazione e non ho capito come abbiano permesso che accadesse. Allora: il dottor Costa è stato pioniere, un luminare. Ha rivoluzionato cure e modi di recupero, riducendo i tempi dell’immobilità, ha indicato una via preziosissima. Poi, dopo quel rientro lampo di Lorenzo ad Assen nel 2013, per evitare rischi in eccesso, la Dorna ha fissato dei paletti. Con Marquez sono saltati tutti, di colpo, chissà come mai”. E sul suo ritorno in pista ha detto: “Mi dispiace moltissimo che non possa correre. Se guarirà, cosa che al momento non sa nessuno, nemmeno lui, tornerà forte come prima. Ma non è stato Marquez l’avversario più forte che ho incontrato”. Su quel finale di stagione 2015 la risposta non è cambiata: “Perdonarlo è impossibile. Quello che mi ha fatto non è perdonabile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora. E sono passati sei anni. Mi pare difficile che possano cambiare”.
Il futuro
Dei suoi allievi della VR46 Riders Academy qualcuno gli assomiglia: “A cominciare da Morbidelli che arriva da una stagione stratosferica. È molto forte anche Bagnaia, secondo me farà un grande anno con Ducati. E poi mio fratello Luca: ogni volta che giriamo al ranch fa sempre la differenza. Vengono su bene anche Bezzecchi, Vietti e Manzi”.
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