MotoGP 2021 Silverstone - Promossi&Bocciati MotoGP: Quartararo va in fuga mondiale, ma è una Aprilia da favola
Il francese vince la quinta gara stagionale e lancia ufficialmente lo sprint decisivo verso il titolo. Male i suoi inseguitori, in difficoltà con le gomme, mentre è Aprilia a stupire tutti: primo podio in MotoGP su una pista molto tecnica e ora la RS-GP di Noale fa sognare in grande
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La MotoGP manda in archivio anche l'appuntamento di Silverstone, con la quinta vittoria in campionato di Fabio Quartararo e il primo podio in MotoGP di Aprilia. Andiamo allora a vedere Promossi&Bocciati di questo GP di Gran Bretagna insieme al nostro Guido Sassi.
Chi piange, chi ride
El Diablo è ufficialmente in fuga: la manita di successi arriva su una pista dove Fabio ha dominato la gara, pur passando attraverso un weekend non semplicissimo nei giorni delle prove. I suoi avversari in campionato sono tra l'altro naufragati con gomme strappate o comunque poco performanti: Joan Mir è arrivato nono, Pecco Bagnaia quattordicesimo, Johann Zarco undicesimo. Ora il pilota Suzuki è distante 65 punti dal leader della classifica, che si ritrova con mezzo mondiale è in tasca.
Detto delle sofferenze dei rivali di Quartararo, c'è da celebrare invece giustamente il podio di Aprilia. Aleix Espargaro è arrivato terzo e al termine di una gara asciutta, senza beneficiare delle cadute degli avversari. L'Aprilia ha tenuto il confronto (anche di motore) con Ducati e compagnia: questa RS-GP sembra finalmente matura.
Oscar del sorpasso
Va con pieno merito ad Aleix Espargaro, che superato all'ultimo giro da Jack Miller, sull'uscita del Wellington Straight lo ha affiancato ed è entrato alla Brooklands con una cattiveria incredibile, ha preso l'interno ed è poi riuscito a girare davanti alla Luffield. Sicuramente questa Aprilia è cresciuta moltissimo, ma la reattività dello spagnolo su un pilota non facile come Miller è stato davvero un lampo di classe.
Data check
Aprilia ha chiuso la gara a soli 4 secondi dalla Yamaha di Quartararo, un distacco in media di appena 2 decimi a giro. Il miglior passaggio di Espargaro è arrivato in 2'00”579, meno di mezzo secondo dal francese: è la quarta prestazione in assoluto della gara, e anche in prova Aleix aveva stampato un giro di solo mezzo secondo superiore a Pol Espargaro. E se ultimamente siamo abituati a distacchi davvero risicatissimi, non bisogna dimenticare che a Silverstone si gira su una pista di ben sei chilometri, e che 5 decimi perciò sono davvero pochi. In cosa è cresciuta Aprilia? Sostanzialmente in ogni campo dello sviluppo, ma in particolare nel motore, che non sembra avere più quel gap che fino a inizio di questa stagione pareva evidente: oggi Espargaro aveva la quinta top speed con un valore di 336.4 km/h, appena 3 chilometri all'ora in meno della Desmosedici di Miller. Sicuramente la RS-GP lavora bene anche dal punto di vista dell'aerodinamica e sa far funzionare bene le gomme, quando le temperature non sono troppo alte.
Meditate gente
Poco dopo la partenza, Jorge Martin e Marc Marquez sono arrivati ai ferri corti: il rookie ha visto uno spazio e ha infilato l'otto volte campione del mondo nella prima sequenza di esse, alla curva dopo Marc lo ha visto andare un pelo largo, lo ha affiancato e in uscita di curva, invece che passarlo rimanendo semplicemente sulla propria linea, ha allargato fino a portargli via tutto lo spazio. Ma proprio quando sembrava fatta, la Formica Atomica ha perso l'anteriore, si è steso e ha travolto l'incolpevole ducatista. È stato proprio un brutto weekend per Marquez: è caduto a 270 km/h al venerdì, è finito all'ospedale con un occhio malconcio, non ha avuto una qualifica al top e, piuttosto nervoso, ha gettato alle ortiche anche un possibile arrivo in top5.
Se dopo il successo del Sachsenring sembrava che Marc avesse ormai imboccato la strada del recupero, nelle ultime quattro gare sono arrivati appena 18 punti conditi da ben due cadute. Marquez spinge forte ma non ha ancora il controllo della moto che si vedeva ai bei tempi, e fatica pure a capire bene le Michelin di questa stagione. La strada insomma è ancora in salita, e Aragon probabilmente ci dirà qualcosa di più: su una pista sinistrorsa e tra le sue favorite, che Marquez vedremo? Quello vincente, furbo ed esplosivo della Germania o quello confuso e acciaccato della Gran Bretagna?
Chi piange, chi ride
El Diablo è ufficialmente in fuga: la manita di successi arriva su una pista dove Fabio ha dominato la gara, pur passando attraverso un weekend non semplicissimo nei giorni delle prove. I suoi avversari in campionato sono tra l'altro naufragati con gomme strappate o comunque poco performanti: Joan Mir è arrivato nono, Pecco Bagnaia quattordicesimo, Johann Zarco undicesimo. Ora il pilota Suzuki è distante 65 punti dal leader della classifica, che si ritrova con mezzo mondiale è in tasca.
Detto delle sofferenze dei rivali di Quartararo, c'è da celebrare invece giustamente il podio di Aprilia. Aleix Espargaro è arrivato terzo e al termine di una gara asciutta, senza beneficiare delle cadute degli avversari. L'Aprilia ha tenuto il confronto (anche di motore) con Ducati e compagnia: questa RS-GP sembra finalmente matura.
Oscar del sorpasso
Va con pieno merito ad Aleix Espargaro, che superato all'ultimo giro da Jack Miller, sull'uscita del Wellington Straight lo ha affiancato ed è entrato alla Brooklands con una cattiveria incredibile, ha preso l'interno ed è poi riuscito a girare davanti alla Luffield. Sicuramente questa Aprilia è cresciuta moltissimo, ma la reattività dello spagnolo su un pilota non facile come Miller è stato davvero un lampo di classe.
Data check
Aprilia ha chiuso la gara a soli 4 secondi dalla Yamaha di Quartararo, un distacco in media di appena 2 decimi a giro. Il miglior passaggio di Espargaro è arrivato in 2'00”579, meno di mezzo secondo dal francese: è la quarta prestazione in assoluto della gara, e anche in prova Aleix aveva stampato un giro di solo mezzo secondo superiore a Pol Espargaro. E se ultimamente siamo abituati a distacchi davvero risicatissimi, non bisogna dimenticare che a Silverstone si gira su una pista di ben sei chilometri, e che 5 decimi perciò sono davvero pochi. In cosa è cresciuta Aprilia? Sostanzialmente in ogni campo dello sviluppo, ma in particolare nel motore, che non sembra avere più quel gap che fino a inizio di questa stagione pareva evidente: oggi Espargaro aveva la quinta top speed con un valore di 336.4 km/h, appena 3 chilometri all'ora in meno della Desmosedici di Miller. Sicuramente la RS-GP lavora bene anche dal punto di vista dell'aerodinamica e sa far funzionare bene le gomme, quando le temperature non sono troppo alte.
Meditate gente
Poco dopo la partenza, Jorge Martin e Marc Marquez sono arrivati ai ferri corti: il rookie ha visto uno spazio e ha infilato l'otto volte campione del mondo nella prima sequenza di esse, alla curva dopo Marc lo ha visto andare un pelo largo, lo ha affiancato e in uscita di curva, invece che passarlo rimanendo semplicemente sulla propria linea, ha allargato fino a portargli via tutto lo spazio. Ma proprio quando sembrava fatta, la Formica Atomica ha perso l'anteriore, si è steso e ha travolto l'incolpevole ducatista. È stato proprio un brutto weekend per Marquez: è caduto a 270 km/h al venerdì, è finito all'ospedale con un occhio malconcio, non ha avuto una qualifica al top e, piuttosto nervoso, ha gettato alle ortiche anche un possibile arrivo in top5.
Se dopo il successo del Sachsenring sembrava che Marc avesse ormai imboccato la strada del recupero, nelle ultime quattro gare sono arrivati appena 18 punti conditi da ben due cadute. Marquez spinge forte ma non ha ancora il controllo della moto che si vedeva ai bei tempi, e fatica pure a capire bene le Michelin di questa stagione. La strada insomma è ancora in salita, e Aragon probabilmente ci dirà qualcosa di più: su una pista sinistrorsa e tra le sue favorite, che Marquez vedremo? Quello vincente, furbo ed esplosivo della Germania o quello confuso e acciaccato della Gran Bretagna?
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