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MotoGP 2020 - Doping Andrea Iannone, il processo il 4 febbraio

La prima udienza del processo per doping di Andrea Iannone si svolgerà il 4 febbraio, le controanalisi hanno confermato l'assunzione di steroidi anabolizzanti ma il pilota di Vasto si dichiara innocente sostenendo che l'assunzione è avvenuta, involontariamente, attraverso il cibo
La tesi difensiva è in lavorazione
Martedì 4 febbraio si svolgerà la prima udienza del processo che vede imputato Andrea Iannone davanti alla Corte Disciplinare Internazionale della Fim con l'accusa di doping. Il pilota di Vasto era stato trovato positivo agli steroidi anabolizzanti dopo un controllo svolto domenica 3 novembre durante il GP di Malesia. Anche le controanalisi hanno confermato la positività di Iannone anche se, a quanto si è appreso, la quantità della sostanza rilevata, il Drostanolone, era piuttosto esigua: 1,150 nanogrammi per millilitro. Iannone, seguito dall’avvocato Antonio De Rensis, dovrà attendere un paio di settimane prima di capire quale sarà il suo futuro ma, con la data dell’udienza fissata a breve, si può anche sperare che la sua Aprilia con il 29 giallo possa vedersi già nei test precampionato (i primi saranno dal 7 al 9 febbraio a Sepang). Questo solo se verrà considerato innocente e quindi il caso si chiuderà subito con esito positivo, ma i tempi burocratici potrebbero essere lunghi: la Corte Disciplinare della Fim può riservarsi fino a 45 giorni di tempo per decidere. Entro fine mese De Rensis potrà depositare la memoria difensiva, avvalendosi di testimoni e di prove atte a dimostrare che si sia trattato di un caso accidentale e che Iannone sia assolutamente estraneo ai fatti che gli sono imputati. La tesi difensiva è che la contaminazione sia avvenuta a causa del cibo mangiato in Asia e Oceania, dove Iannone ha disputato i tre GP asiatici. Nel frattempo, se i tempi si allungheranno, Aprilia ha già scelto Lorenzo Savadori per sostituire Iannone nei test.
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