MotoGP 2018, Meda: “Marquez e Valentino Rossi due certezze assolute”
MotoGP news – Al termine delle prime nove gare disputate, Marc Marquez è il leader assoluto con cinque vittorie e Valentino Rossi è il suo diretto antagonista, secondo in classifica con 46 punti di distacco. A fare un quadro della situazione è stato il telecronista Sky della MotoGP Guido Meda, che ha detto la sua sul campione del mondo in carica, sul Dottore oltre che un'analisi sull'attuale situazione Ducati
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MotoGP
"La Ducati ha ancora dei limiti per battere Marquez"
La prima parte della stagione 2018 ormai è passata e alla fine di queste prime nove gare il telecronista dei Sky Guido Meda, ha commentato così la situazione: “Ci sono due certezze assolute in questo mondiale: Marquez e Rossi. Uno vince tutto quello che può e in tutti i modi, l'altro (che per la verità nel 2018 ancora non ha vinto), sfrutta tutto ciò che ha fino al particolare più infinitesimale, limitando i difetti congeniti. Il resto è un'altalena che ti porta a ragionare in un verso e magari a cambiare idea alla gara successiva. Bisogna ragionare sempre e su tutto in relazione a Marquez, l'unico a partire regolarmente senza nessun dubbio”. Il pilota Honda, con le cinque vittorie ottenute finora, è il leader della classe e al secondo posto, staccato di 46 punti, c’è proprio lui, il Dottore, che a 39 anni ha la stessa fame dei suoi avversari molto più giovani. Più lontani invece nella lotta al titolo i due portacolori Ducati e Meda ha commentato: “La Ducati; mentre aspetti le due moto rosse di Lorenzo e Dovizioso, la migliore al traguardo è quella bianca di Petrucci (quarto). La moto è migliorata, questa era una pista che a Bologna si piantava di traverso, mentre adesso c'è speranza almeno finché c'è gomma. Lorenzo in Germania sbaglia il setting, Dovizioso sbaglia qualcosa che ancora non si sa, ma se è vero che nelle moto come nella vita esistono destri e mancini e che Marquez predilige le piste sinistrorse, allora per par condicio si dovrebbe dire che a Dovi proprio non vanno giù”. L’analisi di Meda è continuata sulle “rosse” di Borgo Panigale e ha detto: “La Ducati ha ancora dei limiti per battere Marquez e non riguardano necessariamente i due piloti, anche se un'analisi superficiale porterebbe a definire Dovizioso in crisi. In realtà è stato sfortunato e, dove aspettavamo la Ducati, è arrivata la Yamaha che stavolta, tecnicamente terrorizzata dalla Germania, ha invece messo sul podio sia Rossi che Viñales. Entrambi avvertono meno accelerazione di Honda, i loro tecnici in Giappone pare si stiano dando una mossa anche se il mondiale è piuttosto segnato. Invece di parlare una volta di crisi e una volta di stato di grazia, dovremmo ricordarci che ai piloti andrebbero fatti dei monumenti”. Meda ha terminato con una frase molto indicativa sullo strapotere di Marquez e su quello che può generare sui suoi avversari: “Che abbiano 39 anni come Rossi o 23 come Viñales, quando pensano a Marquez sono fortunatamente molto più ottimisti e meno arrendevoli di tutti noi”.
La prima parte della stagione 2018 ormai è passata e alla fine di queste prime nove gare il telecronista dei Sky Guido Meda, ha commentato così la situazione: “Ci sono due certezze assolute in questo mondiale: Marquez e Rossi. Uno vince tutto quello che può e in tutti i modi, l'altro (che per la verità nel 2018 ancora non ha vinto), sfrutta tutto ciò che ha fino al particolare più infinitesimale, limitando i difetti congeniti. Il resto è un'altalena che ti porta a ragionare in un verso e magari a cambiare idea alla gara successiva. Bisogna ragionare sempre e su tutto in relazione a Marquez, l'unico a partire regolarmente senza nessun dubbio”. Il pilota Honda, con le cinque vittorie ottenute finora, è il leader della classe e al secondo posto, staccato di 46 punti, c’è proprio lui, il Dottore, che a 39 anni ha la stessa fame dei suoi avversari molto più giovani. Più lontani invece nella lotta al titolo i due portacolori Ducati e Meda ha commentato: “La Ducati; mentre aspetti le due moto rosse di Lorenzo e Dovizioso, la migliore al traguardo è quella bianca di Petrucci (quarto). La moto è migliorata, questa era una pista che a Bologna si piantava di traverso, mentre adesso c'è speranza almeno finché c'è gomma. Lorenzo in Germania sbaglia il setting, Dovizioso sbaglia qualcosa che ancora non si sa, ma se è vero che nelle moto come nella vita esistono destri e mancini e che Marquez predilige le piste sinistrorse, allora per par condicio si dovrebbe dire che a Dovi proprio non vanno giù”. L’analisi di Meda è continuata sulle “rosse” di Borgo Panigale e ha detto: “La Ducati ha ancora dei limiti per battere Marquez e non riguardano necessariamente i due piloti, anche se un'analisi superficiale porterebbe a definire Dovizioso in crisi. In realtà è stato sfortunato e, dove aspettavamo la Ducati, è arrivata la Yamaha che stavolta, tecnicamente terrorizzata dalla Germania, ha invece messo sul podio sia Rossi che Viñales. Entrambi avvertono meno accelerazione di Honda, i loro tecnici in Giappone pare si stiano dando una mossa anche se il mondiale è piuttosto segnato. Invece di parlare una volta di crisi e una volta di stato di grazia, dovremmo ricordarci che ai piloti andrebbero fatti dei monumenti”. Meda ha terminato con una frase molto indicativa sullo strapotere di Marquez e su quello che può generare sui suoi avversari: “Che abbiano 39 anni come Rossi o 23 come Viñales, quando pensano a Marquez sono fortunatamente molto più ottimisti e meno arrendevoli di tutti noi”.
Foto e immagini
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