MotoGP 2018, Max Biaggi: “Titolo a Valentino Rossi? Io ho vinto a 41 anni”
MotoGP news – Max Biaggi ha fatto il punto sulla situazione di Honda, Ducati e Yamaha, parlando anche di rinnovi e di sorprese 2018. Il romano ha poi detto chi è secondo lui il pilota più “biaggiano”, ha parlato del futuro del suo Max Racing Team e su Rossi è stato chiaro: “Se parte bene prende il turbo”
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"Rinnovo Lorenzo? Aspetterei sei gare"
Max Biaggi si praccontato al sito del Corriere della Sera: “Dopo avere visto la morte in faccia nell’incidente di un anno fa ho capito di dovere resettare la mia vita. E la scomparsa domenica del mio vecchio avversario Ralf Waldmann a soli 51 anni me lo conferma: basta apparenza, gossip inutili, cose e persone superflue. Fisicamente sono di nuovo quello di prima e sento di avere ricevuto in dono una seconda chance: non voglio sprecarla, voglio pensare solo alla mia famiglia”. Di tornare in moto non se ne parla adesso, ma non chiude la porta: “Per ora non ne ho sentito il bisogno. Certo, era inverno. Magari in qualche bella giornata di primavera chissà...”
Sulla stagione 2018 della categoria invece ha le idee chiare: “Sarà sicuramente bella e equilibrata, con due moto su tutte: la Honda, che mi pare più forte del 2017, e la Ducati, che non ho mai visto fare test così positivi. Marc ormai è a livelli incredibili: può cascare 10 volte in un weekend e vincere con la moto integra. A volte sembra che sfidi il destino e fa uno sforzo fisico pazzesco. Il rischio è che alla lunga si logori, ma per ora mi pare freschissimo”. L’anno scorso si è messo in mostra Dovizioso e Biaggi ha commentato: “Dopo tanti anni sulla Ducati se lo meritava. Credo abbia tirato fuori una parte di coraggio e talento che neanche lui sapeva di avere. Si ripeterà e lotterà per il titolo. Anche perché la Ducati sembra avere trovato la base tecnica buona per tutti i circuiti”. La situazione del suo amico Jorge Lorenzo invece è diversa: “L’ho sentito l’altro giorno: in Qatar può fare bene, ma la stagione resta un’incognita. Per il futuro gli consiglierei di aspettare a decidere dopo 6-7 gare. I matrimoni si fanno in due”.
Infine, non poteva non parlare di Yamaha e del suo "nemico "Valentino Rossi: “Vinales sembra più in difficolà, ma forse si nascondono... Valentino è come sempre: un pretendente al titolo. Viene dal suo anno peggiore in Yamaha, è vero, ma se parte bene prende il turbo. Quando non sei più un ragazzino, partire col piede giusto è iper motivante”. Il Dottore potrebbe correre fino a 41 anni, e il romano proprio a quell’età ha conquistato il mondiale Superbike, quindi ritiene che l’età non sia un problema: “Essere negli anta in moto non è un problema mentale. Finché corri, non guardi il presente per quello che è, sei sempre già alla curva dopo. L’incognita è il fisico. Reggerà o no? Da “anziano” non vai più dentro deciso come a 20 anni. Esperienza è non prenderti rischi inutili”. Su chi punterà in questo 2018? “Mi gioco Zarco. In Qatar non mi stupirei di vederlo vincere. E poi mi incuriosisce Morbidelli: lo vedo sicuro, e poi è mezzo romano…” Su chi sia il pilota più “biaggiano” della MotoGP ha detto: “Lorenzo si sa: da sempre si ispira a me. Poi direi proprio Zarco: le sue entrate dure non mi appartenevano per niente, ma il modo in cui raggia le curve e fa scorrere la moto lo trovo simile al mio”. Parlando infine del suo Max Racing Team ha raccontato: “Quest’anno faremo il campionato spagnolo. Ho un pilota italiano, Davide Pizzoli, e uno spagnolo, Marc Garcia, in cui credo molto. Nel 2019 sbarcheremo in Moto3 nel Motomondiale”. Ed entrare in MotoGP? "Oggi è un’ipotesi lontana anni luce. Ma io sto bene così: lavorare con i giovani è bellissimo. Vedi in loro purezza e ingenuità, mi ricordano me quando cominciavo. Resettare la propria vita, forse, vuole dire anche questo: provare a ritornare giovani”.
Max Biaggi si praccontato al sito del Corriere della Sera: “Dopo avere visto la morte in faccia nell’incidente di un anno fa ho capito di dovere resettare la mia vita. E la scomparsa domenica del mio vecchio avversario Ralf Waldmann a soli 51 anni me lo conferma: basta apparenza, gossip inutili, cose e persone superflue. Fisicamente sono di nuovo quello di prima e sento di avere ricevuto in dono una seconda chance: non voglio sprecarla, voglio pensare solo alla mia famiglia”. Di tornare in moto non se ne parla adesso, ma non chiude la porta: “Per ora non ne ho sentito il bisogno. Certo, era inverno. Magari in qualche bella giornata di primavera chissà...”
Sulla stagione 2018 della categoria invece ha le idee chiare: “Sarà sicuramente bella e equilibrata, con due moto su tutte: la Honda, che mi pare più forte del 2017, e la Ducati, che non ho mai visto fare test così positivi. Marc ormai è a livelli incredibili: può cascare 10 volte in un weekend e vincere con la moto integra. A volte sembra che sfidi il destino e fa uno sforzo fisico pazzesco. Il rischio è che alla lunga si logori, ma per ora mi pare freschissimo”. L’anno scorso si è messo in mostra Dovizioso e Biaggi ha commentato: “Dopo tanti anni sulla Ducati se lo meritava. Credo abbia tirato fuori una parte di coraggio e talento che neanche lui sapeva di avere. Si ripeterà e lotterà per il titolo. Anche perché la Ducati sembra avere trovato la base tecnica buona per tutti i circuiti”. La situazione del suo amico Jorge Lorenzo invece è diversa: “L’ho sentito l’altro giorno: in Qatar può fare bene, ma la stagione resta un’incognita. Per il futuro gli consiglierei di aspettare a decidere dopo 6-7 gare. I matrimoni si fanno in due”.
Infine, non poteva non parlare di Yamaha e del suo "nemico "Valentino Rossi: “Vinales sembra più in difficolà, ma forse si nascondono... Valentino è come sempre: un pretendente al titolo. Viene dal suo anno peggiore in Yamaha, è vero, ma se parte bene prende il turbo. Quando non sei più un ragazzino, partire col piede giusto è iper motivante”. Il Dottore potrebbe correre fino a 41 anni, e il romano proprio a quell’età ha conquistato il mondiale Superbike, quindi ritiene che l’età non sia un problema: “Essere negli anta in moto non è un problema mentale. Finché corri, non guardi il presente per quello che è, sei sempre già alla curva dopo. L’incognita è il fisico. Reggerà o no? Da “anziano” non vai più dentro deciso come a 20 anni. Esperienza è non prenderti rischi inutili”. Su chi punterà in questo 2018? “Mi gioco Zarco. In Qatar non mi stupirei di vederlo vincere. E poi mi incuriosisce Morbidelli: lo vedo sicuro, e poi è mezzo romano…” Su chi sia il pilota più “biaggiano” della MotoGP ha detto: “Lorenzo si sa: da sempre si ispira a me. Poi direi proprio Zarco: le sue entrate dure non mi appartenevano per niente, ma il modo in cui raggia le curve e fa scorrere la moto lo trovo simile al mio”. Parlando infine del suo Max Racing Team ha raccontato: “Quest’anno faremo il campionato spagnolo. Ho un pilota italiano, Davide Pizzoli, e uno spagnolo, Marc Garcia, in cui credo molto. Nel 2019 sbarcheremo in Moto3 nel Motomondiale”. Ed entrare in MotoGP? "Oggi è un’ipotesi lontana anni luce. Ma io sto bene così: lavorare con i giovani è bellissimo. Vedi in loro purezza e ingenuità, mi ricordano me quando cominciavo. Resettare la propria vita, forse, vuole dire anche questo: provare a ritornare giovani”.
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