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MotoGP 2018, la situazione del mercato dopo Austin

MotoGP news – Dopo la terza gara stagionale, facciamo il punto della situazione sul mercato, considerando che i primi movimenti si sono registrati già a gennaio. L’unico team già al completo è quello ufficiale di Yamaha, che non ha avuto dubbi su Maverick Vinales e Valentino Rossi mentre Honda si è tenuta stretta il campione del mondo in carica Marc Marquez. Invece gli altri team devono ancora concludere le trattative, ecco un quadro generale
Quello che potrebbe cambiare nel 2019
In questo 2018 uno dei temi principali della stagione è il mercato, e fin da gennaio se n’è parlato molto. Quali saranno le combinazioni moto-piloti che vedremo in pista nel biennio 2019 e 2020? Andiamo ad analizzare le varie situazioni, visto che dopo la terza gara disputata solo un team è già al completo.
Stiamo parlando chiaramente di quello ufficiale Yamaha, che durante la presentazione della squadra, a metà gennaio, ha annunciato il rinnovo del contratto con Maverick Vinales e alla vigilia del Gran Premio del Qatar ha chiuso le trattative con Valentino Rossi, che nonostante i suoi 39 anni ha firmato un altro biennale alla guida della Yamaha M1. Sullo spagnolo, che aveva iniziato la sua carriera in MotoGP in Suzuki, la casa di Iwata punta molto per il futuro e la stagione l’ha iniziata con un sesto, un quinto e un secondo posto. Totale fiducia da parte di Yamaha anche nei confronti del Dottore, che continua ad avere una motivazione e una voglia di vincere pari a quelle dei suoi ragazzi della VR46 Riders Academy.
L’altro pilota che ha già firmato il contratto è Marc Marquez, che ha così chiuso ogni trattativa, restando con il team ufficiale Honda, con cui ha esordito in MotoGP nel 2013. Lo spagnolo ha un ottimo feeling con tutto il suo team e ha preferito archiviare subito la questione, concentrandosi da subito solo sul campionato. Ma chi sarà il suo compagno di squadra? Finora è sempre stato Dani Pedrosa, che nella sua carriera non ha mai cambiato team. La situazione dello spagnolo però, non sembra più così sicura. Pare infatti che al suo posto ci sarebbe potuto andare Johann Zarco, il quale pare però aver rifiutato l’offerta; a quel posto era interessato Cal Crutchlow, che quest’anno ha già vinto la gara in Argentina, ma pare invece che la cosa più concreta sia che Pedrosa venga confermato per un solo anno, il tempo che nel 2020 arrivi Joan Mir dalla Moto2. Il giovane maiorchino, infatti, ha un grande potenziale e l’ha dimostrato ampiamente lo scorso anno vincendo il titolo in Moto3 e in questa stagione si sta adattando molto bene alla classe di mezzo, avendo già centrato un quarto posto nel Gran Premio di Austin.
Se le cose andassero così, allora Cal Crutchlow potrebbe restare nuovamente con il team LCR, con cui in questi due anni ha fatto davvero bene, vincendo per ora ben tre gare (a Brno e in Australia nel 2017, e in Argentina quest’anno). L’inglese potrebbe fare coppia nuovamente con l’attuale debuttante Nakagami, autore di buoni risultati in queste prime tre gare che ha avuto un approccio positivo alla MotoGP.
Nel team Ducati, invece, la questione mercato è ancora in alto mare. A inizio anno i piani alti  della casa bolognese avevano detto di voler rinnovare entrambi i piloti Andrea Doviziso e Jorge Lorenzo. Con il forlivese le trattative sono iniziate proprio alla vigilia del Gran Premio delle Americhe, e come ha recentemente dichiarato il suo manager, Simone Battistelli, la prima offerta della casa di Borgo Panigale è stata rifiutata. Entrambe le parti sperano di trovare presto un accordo, anche se il “Dovi” sta parlando anche con Honda e Suzuki. La situazione di Jorge Lorenzo, invece, è tra le più difficili: dopo un finale di stagione 2017 in crescendo, il maiorchino ad oggi continua a non ingranare con la Desmosedici GP18 e potrebbe forse esserci la volontà di entrambe le parti di separare le proprie strade.
La casa di Hamamatsu non ha bene le idee chiare sui piloti del futuro, e se le voci che girano parlano di una piuttosto convinta scelta di rinnovare con Alex Rins, che ha ottenuto il podio in Argentina ed è sempre più in sintonia con la GSX-RR, non si può dire lo stesso di Andrea Iannone. Il pilota di Vasto ha vissuto una stagione molto difficile, nel 2017, e solo quest’anno ad Austin ha raccolto il suo primo podio con Suzuki, salendo sul terzo gradino. Il posto di Iannone potrebbe essere appetibile per Lorenzo, che secondo alcuni indiscrezioni si sarebbe proposto a Suzuki, oppure la casa giapponese potrebbe dare un’altra possibilità a Iannone, per puntare al titolo mondiale nel 2019 e 2020.
Il nome di Iannone si è però anche ipotizzato parlando del team ufficiale Aprilia. La casa di Noale è sulla via dello sviluppo della RS-GP e con Aleix Espargaro il matrimonio pare per il momento essere riuscito molto bene. Al fianco dello spagnolo quest’anno è arrivato Scott Redding, un pilota giovane ma di esperienza, che però deve ancora comprendere al meglio il carattere della moto italiana. Lo scorso anno Aprilia aveva tentato Danilo Petrucci, che però aveva scelto di restare nel team Pramac, e quest’anno potrebbe essere nuovamente alla ricerca di un pilota italiano, ed ecco che si parla così di Petrucci e di Iannone.
Petrucci, dal canto suo, è in scadenza con il team Alma Pramac Racing, il quale l’ha già rimpiazzato con Francesco “Pecco” Bagnaia, il pilota torinese che sta correndo in Moto2 con lo Sky Racing Team VR46 e con cui è leader in classifica dopo aver vinto due gare sulle tre disputate. “Petrux” ha un’opzione con il team Ducati ufficiale fino a giugno, dopodiché si potrà considerare libero di cercare un’altra sistemazione, e perché no, passare in Aprilia. Il team Pramac, intanto, avrà come piloti Bagnaia e Jack Miller, che dopo tre anni in Honda sta facendo bene con la Ducati.
Infine, parlando dell’ultimo team ufficiale, quello della KTM, non è ancora arrivata l’ufficialità ma pare proprio che Johann Zarco abbia firmato per diventare il nuovo pilota ufficiale della casa austriaca. Il francese dovrebbe essere così il nuovo compagno di squadra di Pol Espargaro, che dovrebbe essere confermato dopo le ultime buone prestazioni.
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