MotoGP 2016, Valentino Rossi: “Che gusto giocarmi il mondiale... e i tifosi rispettino tutti!”
MotoGP news – Intervistato da Guido Meda alla vigilia del "suo" GP del Mugello Valentino Rossi, ha analizzato questo suo ottimo inizio di stagione e raccontato quanta carica gli dia essere di nuovo il lizza per il Mondiale. Per la prima volta poi chiede ai tifosi di rispettare tutti i piloti...
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Alla vigilia del Gran Premio d'Italia Valentino Rossi ha concesso una lunga intervista a Guido Meda toccando diversi temi. A 37 anni, alla sua ventunesima stagione di Motomondiale, il Dottore è ancora in lotta per il podio e per il titolo mondiale e questo non può che fargli piacere: “Non lo so se sono il Rossi più forte della mia carriera, però sono molto contento di essere competitivo anche quest’anno, perché ci sono stati dei cambiamenti di regolamento importanti e poi alla mia età hai sempre un po’ la paura, l’anno dopo, di non saper più andare. Io ce l’avevo anche quando avevo 20 anni, però essere ancora lì, dopo cinque gare essere a dodici punti dalla testa della classifica ed essere uno dei tre che si giocano il Mondiale, è un grandissimo gusto”. Rossi ha cambiato modo di guidare diverse volte negli anni e ha spiegato: “C’è una parte istintiva e un’altra che viene col lavoro, in cui bisogna essere intelligenti a capire cosa bisogna cambiare. Si è ritornati a guidare più come si guidava con le Michelin sette-otto anni fa. È più simile alle 500 riguardo l’elettronica, quindi all’apertura del gas, al controllo del gas. L’elettronica ha fatto un passo indietro, ma in realtà non è così grande, invece è molto più simile alle prime motogp del 2005, del 2006 e del 2007, quando correvamo con le Michelin che sono rimaste simili a quello che erano”. Uno dei punti deboli di quest'anno sono le gomme e il Dottore ha raccontato: “La Michelin non diventerà mai come la Bridgestone, neanche tra dieci anni. Non è né meglio, né peggio. È diversa. Secondo me, già dall’anno scorso, hanno fatto un grandissimo passo avanti, però dobbiamo cercare di avere delle gomme che ti perdonano di più. Comunque le gomme sono molto performanti, però la differenza sull’anteriore e quella sul posteriore rispetto alla Bridgestone sta nel dna delle gomme, per come sono costruite, per come sono fatte, quello rimarrà così. La Michelin andrà avanti nella sua strada cercando di valorizzare di più i suoi aspetti positivi, cioè l’agilità e la maneggevolezza che ha la moto rispetto all’anno scorso con le Bridgestone”. Giovedì mattina è arrivata la conferma che il prossimo anno nel box Yamaha ci sarà Maverick Vinales e il pesarese ha commentato: “Da una parte sono abbastanza preoccupato perché è un altro compagno di squadra molto forte, ha 21 anni, è del 1995 e quindi ha un grandissimo margine di miglioramento e ha già dimostrato di essere uno di quelli forti. Dall’altra parte sono contento perché rimaniamo una squadra molto forte. Io sono più vecchio e ho tanta esperienza, lui è più giovane e ha da imparare, però siamo due piloti molto forti, quindi per la Yamaha hanno fatto un buon lavoro”. Fino all'ultimo però lo spagnolo al suo fianco avrebbe potuto essere Pedrosa: “Molto molto forte anche lui, forse in questo momento anche di più, ma Pedrosa ha già fatto vedere il suo potenziale, Vinales ce l’ha ancora inespresso”. Il suo attuale compagno di squadra Jorge Lorenzo andrà in Ducati e a proposito della nuova coppia in “rosso”, Rossi ha detto: “Secondo me è la scelta più logica mettere Dovizioso con Lorenzo perché penso che Dovizioso sia un pilota diverso da Iannone e che cercherà di dargli meno fastidio, nel senso che cercherà di fare un lavoro con lui più collaborativo. Dovizioso ce l’avrà dura? Con Lorenzo ce l’hanno dura un po’ tutti”. Valentino si allena con i ragazzi della VR46 Riders Academy: “Mi sento molto sulla loro lunghezza d’onda, anche se loro hanno 18 anni e io quasi 40. Mi sento fratello maggiore motociclistico”. Infine, il nove volte campione del mondo ha parlato di un tema molto attuale soprattutto qui al Mugello, il rispetto: “È quello che dovrebbero avere i tifosi per tutti i piloti, cioè fare il tifo senza esagerare, deve rimanere una cosa simpatica. Per quanto riguarda noi piloti, l’importante è riuscire a dividere ciò che pensiamo delle persone fuori dalla pista da quello che succede in pista, dove invece bisogna sempre stare un po’ attenti, perché è anche pericoloso”.
Alla vigilia del Gran Premio d'Italia Valentino Rossi ha concesso una lunga intervista a Guido Meda toccando diversi temi. A 37 anni, alla sua ventunesima stagione di Motomondiale, il Dottore è ancora in lotta per il podio e per il titolo mondiale e questo non può che fargli piacere: “Non lo so se sono il Rossi più forte della mia carriera, però sono molto contento di essere competitivo anche quest’anno, perché ci sono stati dei cambiamenti di regolamento importanti e poi alla mia età hai sempre un po’ la paura, l’anno dopo, di non saper più andare. Io ce l’avevo anche quando avevo 20 anni, però essere ancora lì, dopo cinque gare essere a dodici punti dalla testa della classifica ed essere uno dei tre che si giocano il Mondiale, è un grandissimo gusto”. Rossi ha cambiato modo di guidare diverse volte negli anni e ha spiegato: “C’è una parte istintiva e un’altra che viene col lavoro, in cui bisogna essere intelligenti a capire cosa bisogna cambiare. Si è ritornati a guidare più come si guidava con le Michelin sette-otto anni fa. È più simile alle 500 riguardo l’elettronica, quindi all’apertura del gas, al controllo del gas. L’elettronica ha fatto un passo indietro, ma in realtà non è così grande, invece è molto più simile alle prime motogp del 2005, del 2006 e del 2007, quando correvamo con le Michelin che sono rimaste simili a quello che erano”. Uno dei punti deboli di quest'anno sono le gomme e il Dottore ha raccontato: “La Michelin non diventerà mai come la Bridgestone, neanche tra dieci anni. Non è né meglio, né peggio. È diversa. Secondo me, già dall’anno scorso, hanno fatto un grandissimo passo avanti, però dobbiamo cercare di avere delle gomme che ti perdonano di più. Comunque le gomme sono molto performanti, però la differenza sull’anteriore e quella sul posteriore rispetto alla Bridgestone sta nel dna delle gomme, per come sono costruite, per come sono fatte, quello rimarrà così. La Michelin andrà avanti nella sua strada cercando di valorizzare di più i suoi aspetti positivi, cioè l’agilità e la maneggevolezza che ha la moto rispetto all’anno scorso con le Bridgestone”. Giovedì mattina è arrivata la conferma che il prossimo anno nel box Yamaha ci sarà Maverick Vinales e il pesarese ha commentato: “Da una parte sono abbastanza preoccupato perché è un altro compagno di squadra molto forte, ha 21 anni, è del 1995 e quindi ha un grandissimo margine di miglioramento e ha già dimostrato di essere uno di quelli forti. Dall’altra parte sono contento perché rimaniamo una squadra molto forte. Io sono più vecchio e ho tanta esperienza, lui è più giovane e ha da imparare, però siamo due piloti molto forti, quindi per la Yamaha hanno fatto un buon lavoro”. Fino all'ultimo però lo spagnolo al suo fianco avrebbe potuto essere Pedrosa: “Molto molto forte anche lui, forse in questo momento anche di più, ma Pedrosa ha già fatto vedere il suo potenziale, Vinales ce l’ha ancora inespresso”. Il suo attuale compagno di squadra Jorge Lorenzo andrà in Ducati e a proposito della nuova coppia in “rosso”, Rossi ha detto: “Secondo me è la scelta più logica mettere Dovizioso con Lorenzo perché penso che Dovizioso sia un pilota diverso da Iannone e che cercherà di dargli meno fastidio, nel senso che cercherà di fare un lavoro con lui più collaborativo. Dovizioso ce l’avrà dura? Con Lorenzo ce l’hanno dura un po’ tutti”. Valentino si allena con i ragazzi della VR46 Riders Academy: “Mi sento molto sulla loro lunghezza d’onda, anche se loro hanno 18 anni e io quasi 40. Mi sento fratello maggiore motociclistico”. Infine, il nove volte campione del mondo ha parlato di un tema molto attuale soprattutto qui al Mugello, il rispetto: “È quello che dovrebbero avere i tifosi per tutti i piloti, cioè fare il tifo senza esagerare, deve rimanere una cosa simpatica. Per quanto riguarda noi piloti, l’importante è riuscire a dividere ciò che pensiamo delle persone fuori dalla pista da quello che succede in pista, dove invece bisogna sempre stare un po’ attenti, perché è anche pericoloso”.
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