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Martin o Marquez? Ducati adesso deve scegliere

Il mercato di Borgo Panigale gira intorno a tre dei primi quattro ducatisti al traguardo di Le Mans. Martin si sta guadagnando sul campo la sella di Bastianini, Marquez potrebbe "accontentarsi" di una moto ufficiale in Prima Pramac

L'ordine d'arrivo della gara lunga di Le Mans in fondo spiega bene la situazione del mercato Ducati. Borgo Panigale vuole decidere entro il Mugello – data significativa per sponsor e stampa- il nome da affiancare a Pecco Bagnaia per il 2025 e 2026, ma la situazione in campionato non sembra aiutare Domenicali e Dall'Igna.


L'imbarazzo della scelta

Domenica, Jorge Martin è arrivato primo, davanti a Marc Marquez. I due ufficiali si sono accodati: Bagnaia terzo e Bastianini quarto. Non si può dire che la coppia Lenovo abbia avuto un weekend disastroso, ma nel gioco degli equilibri i due non factory spagnoli stanno mostrando tutto il proprio valore.

Enea a questo punto sembra sempre più proiettato verso nuove destinazioni, e anche nelle dichiarazioni alla stampa il pilota romagnolo pare assecondare gli interrogativi su un futuro lontano da Borgo Panigale.


I commenti a caldo

A tal proposito, nel dopo gara di Sky Sport c'è stato un interessante siparietto tra Gigi Dall'Igna e lo stesso Bastianini, messi in comunicazione diretta tra loro. “I tempi che ha fatto Enea sono interessanti soprattutto a fine gara, quindi se è arrivato quarto non sono colpe sue”. La faccia di Bastianini sembrava piuttosto rassegnata nell'ascoltare il grande capo, un po' come se fossero parole consolatorie, più che di speranza. Il direttore generale di Ducati Corse ha poi proseguito: “Per quanto riguarda il mercato non è una scelta semplice, i piloti non devono dimostrare nulla, si tratta solo di decidere e non deve essere troppo lunga, anche per una questione di correttezza nei loro confronti, per le opportunità che potranno comunque raccogliere in futuro. Serviva un po' di tempo”.


Le parole sono importanti

Personalmente mi ha colpito l'uso del tempo passato nel finale di intervista, quel “serviva un po' di tempo” che forse non vuol dire niente o che forse sta a delineare un quadro che per i dirigenti è già delineato e che quindi necessita solo di essere reso noto ai piloti e ai media.

Ma se decisione c'è già stata, quale potrà mai essere? Ragionando per semplice logica, la soluzione più naturale sarebbe promuovere Martin, per tutta una serie di motivi: è da molti anni in Ducati e così si andrebbe a premiare la sua fedeltà al progetto, i risultati gli stanno dando ragione e - per ultimo- non promuoverlo significherebbe perderlo. I rapporti con Bagnaia poi sono buoni e le possibilità di tenere il numero uno sulle carene Lenovo anche nel 2025 non sarebbero scarse.


Marquez è tranquillo

A ben guardare, scegliere Marquez non avrebbe poi troppo senso, almeno ragionando oggi. Lo spagnolo andrebbe presumibilmente a “terremotare” i rapporti interni alla squadra e comunque nel mondiale 2024 ha meno possibilità rispetto a Martin e Bagnaia di andare a vincere il titolo. C'è però una considerazione più importante da fare: è stato lo stesso Marquez a dichiarare che l'importante “è avere una moto ufficiale, non importa di quale colore” e non è peregrino pensare che Marc possa essere contento anche solo di prendere il posto di Martin in Prima Pramac. Ammiccamenti in tal senso erano già avvenuti l'anno scorso e la soluzione a ben pensarci sarebbe ottimale per tutti: per Ducati che terrebbe in casa un campione, per Campinoti che perderebbe un fuoriclasse per prenderne un altro, per Marquez che farebbe comunque un passo in avanti come equipaggiamento tecnico e se vincesse il titolo si potrebbe togliere anche la soddisfazione di farlo da “privato”.

 

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