KTM e Dorna "litigano" sui gran premi. Pierer: "Massimo 18 gp". Ezpeleta: "Dobbiamo espanderci"
Gli austriaci hanno criticato diverse scelte del promoter e della federazione nell'ultimo periodo, dal regolamento tecnico alle sprint race. L'ultima polemica sul numero delle gare e la loro allocazione: "Correre in Kazakistan è assurdo"
Ultimamente KTM e Dorna hanno avuto più di una ragione per discutere, o meglio, è stata Mattighofen a esprimere in diverse occasioni il proprio disappunto sull'operato del promoter. Stefan Pierer ha detto la sua anche pochi giorni fa: l'amministratore tedesco si è lamentato del nuovo calendario, auspicando un ritorno ai 18 gran premi. Questa volta però la replica di Dorna non si è fatta attendere.
Il contenimento dei costi
KTM aveva già manifestato, attraverso il proprio direttore del motorsport, perplessità su diverse scelte fatte da Dorna e federazione motociclistica internazionale. Per esempio, anche nel finale di questa stagione, Pit Beirer aveva messo all'indice l'attuale regolamento tecnico, reo a suo dire di favorire troppo lo sviluppo dell'aerodinamica, con un notevole innalzamento dei costi. Successivamente il costruttore austriaco aveva criticato anche le sprint race, per l'aumento di attività in pista che il raddoppio delle gare dovrebbe comportare. Ora è la volta del calendario, che Pierer giudica troppo fitto.
Senza respiro
“18 gran premi per noi sono sufficienti” ha spiegato e Hubert Trukenpoltz – ceo di Pierer Mobility- ha specificato: “Non ha senso avere quattro gare in Spagna e due in Italia. Pure tutti i gran premi che si corrono in Asia sono troppi e l'ingresso del Kazakistan è una assurdità, mentre l'India ha un senso perché è un grande mercato”.
Carmelo Ezpeleta ha però risposto: “Per me potremmo fare anche solo 15 gran premi, ma c'è molto interesse sulla MotoGP e non possiamo ignorare questo aspetto. Anche l'Arabia Saudita ora vuole una gara e noi facciamo il calendario cercando di coordinare tutte le esigenze”.
Ragioni di opportunità
Dorna in questo periodo sta cercando di rivitalizzare gli ascolti, ma non può nemmeno ignorare le esigenze delle case. Suzuki si è ritirata, Yamaha è in difficoltà, Honda mostra segnali di insofferenza. KTM è una potenza e se anche gli austriaci si lamentano dei costi, forse non sarebbe sbagliato dare loro ascolto, se non altro per ragioni di opportunità.