Interviste MotoGP - Livio Suppo: “Il ricorso di Honda? Non mi sarei comportato così per tutelare Marquez"
MotoGP news - Marc Marquez guarderà il Gran Premio d'Argentina da casa ma è sempre nell'occhio del ciclone a causa della penalità che gli è stata inflitta in Portogallo. Abbiamo chiesto all'ex manager Honda Livio Suppo cosa pensa di questa situazione
Ecco di cosa ha bisogno Marquez secondo Suppo
Il Campionato 2023 è iniziato col botto: nella gara di domenica Marc Marquez al primo giro ha innescato un incidente coinvolgendo Jorge Martin e Miguel Oliveira. Per questo comportamento è stato sanzionato con un doppio long lap penalty, inizialmente da svolgere nel Gran Premio d'Argentina a cui però non potrà partecipare a causa della frattura che ha rimediato nella caduta. Successivamente la FMI ha chiarito che la sanzione avrebbe dovuto essere applicata nel primo GP a cui Marquez prenderà parte, ma Honda ha deciso di fare ricorso, sostenendo che il tutto doveva concludersi in Argentina. Ora si attende che la Corte d'Appello prenda una decisione, ma comunque vada le polemiche sono garantite... La nostra Serena Zunino ha fatto una chiacchierata con l'ex manager Honda (oltre che Ducati e Suzuki) Livio Suppo chiedendogli una parere su questa situazione.
Come giudichi l’incidente causato da Marc Marquez?
È stato un incidente di gara. Ha fatto un errore e l’ha ammesso. Quante volte abbiamo visto situazioni simili dove si sfiorano e non succede nulla, purtroppo questa volta si è bloccata la ruota e al posto di andare a sinistra è andato a destra ed è successo. Probabilmente come dice Jack Miller, non fosse Marc ci sarebbe meno polverone attorno. Purtroppo queste cose succedono, ho fresca la memoria dell’incidente di Barcellona di Takaaki Nakagami. Quello fu un errore molto più grave: alla prima curva in partenza frenò molto, molto dopo di quando doveva farlo. Anche a lui si chiuse lo sterzo e fece un pasticcio. Alex Rins per questo ha disputato almeno due gare non al 100%. Non è la prima volta, purtroppo non sarà l’ultima. È uno sport pericoloso, quando sono vicini l’uno all’altro lo è ancora di più.
Sei d’accordo con la sanzione del doppio long lap penalty?
Quella è da regolamento. Io reputo però che questo tipo di sanzioni invece di “curare” dei comportamenti eccessivi dei piloti, rischiano di metterli in condizioni di poter ripetere gli errori. Come quando penalizzano un pilota aggressivo e lo mettono al fondo della griglia: alla partenza sarà una mina vagante perché cercherà in tutti i modi di recuperare posizioni subito e quindi è un pericolo. Bisognerebbe studiare bene delle sanzioni che non aumentino le situazioni di rischio.
Come valuti poi tutto quello che è nato dopo?
Sono restato quasi senza parole, secondo me il primo comunicato stampa è stato scritto senza pensarci. È sempre andata così: se danno una sanzione il pilota la sconta alla gara successiva che corre. Mi sembra chiaro che sia stato fatto un errore ed è altrettanto chiaro che da un punto di vista legale ci si attacca a qualunque cosa e quindi capisco - da un punto di vista legale - l’atteggiamento della Honda. Ma se io fossi stato ancora team principal della Honda, non avrei fatto ricorso.
Perché?
Sappiamo che Austin è una delle piste preferite di Marc, fare ricorso in questo momento è a mio parere mettere una pressione eccessiva addosso a lui. Sarebbe come dire: ad Austin vogliamo andare per vincere, e questo è profondamente sbagliato. Un team principal deve tutelare gli interessi della propria squadra, e in questo momento bisogna cercare di far ragionare Marc e tenerlo tranquillo. Sabato scorso ha fatto miracoli firmando la pole e andando a podio prendendo dei rischi eccessivi, ma alla lunga non pagano. Cercherei di buttare acqua sul fuoco e direi a Marc: è un momento difficile, dobbiamo cercare di portare a casa il massimo – che vuol dire per lui fare dei quinti e sesti posti e magari nelle Sprint anche qualcosa in più. E poi continuerei a lavorare per migliorare la moto. Mettendolo così in condizioni di fare quello che ha ampiamente dimostrato di fare, quando ha un mezzo non superiore agli altri, ma perlomeno vicino. In questo momento la moto non lo è, basta vedere la fatica che sta facendo Alex Rins, vincitore di due delle ultime tre gare l’anno scorso.
L'atteggiamento di Honda però è all'opposto...
Giustamente nella vita c’è libero arbitrio. Io farei così in un momento come questo, in cui hanno un problema tecnico che non permette a un super campione di fare quello che è capace di fare e invece fanno di tutto per far finta che il problema tecnico non ci sia. È chiaro che la stupidata è stata fatta dallo Steward Panel con quel primo comunicato, ciò detto io avrei evitato quello che stanno facendo.
Secondo te come andrà a finire questa storia?
Non te lo so dire. Da un punto di vista legale Honda ha possibilità di vincere, ma c’è una grande attenzione mediatica, perché si parla di Marc ed è una bella gatta da pelare. Probabilmente un bravo avvocato vincerebbe, con tutte le conseguenze del caso perché poi si creerebbe un precedente. È una situazione che sicuramente non fa bene alla MotoGP e mi dispiace.
Marquez ha rimediato un infortunio alla mano, questo come può influire su di lui?
Nel momento in cui la mano guarirà, e mi auguro che succeda presto, influirà zero. Dopo l’inferno che ha vissuto in questi ultimi tre anni e le botte che ha preso in tutta la sua carriera, ha sempre dimostrato che al rientro da un infortunio impiega poco a tornare quello che era prima.
E dal punto di vista personale di cosa pensi abbia bisogno Marc?
Di qualcuno che lo protegga dalla voglia che ha lui di strafare. Se non fosse com’è, non avrebbe vinto quanto ha vinto. Ha vinto anche dei campionati in cui non aveva la moto migliore. Lui faceva la differenza e ci ha sempre messo una pezza. Il suo entourage ora dovrebbe aiutarlo a controllarsi. Negli anni passati c’era qualcuno e ora mi sembra non ci sia più, e non sono io (il riferimento è al suo ex manager Emilio Alzamora ndr).
Quante possibilità ha di vincere il titolo quest’anno?
È stata disputata solo una gara, la Honda si sta impegnando molto. Dubito che di colpo abbiano perso completamente la capacità di fare un mezzo competitivo. Arrivano da anni di grossa confusione tecnica, hanno sottovalutato lo sviluppo dell’aerodinamica fatto da Ducati e Aprilia. Sono chiaramente indietro, ma se vogliono investire in risorse e provare a migliorare, direi che sulla carta hanno tutto per poterlo fare. Mi auguro anche per gli appassionati: sarebbe più bello avere un campionato dove anche Honda è competitiva, perché le gare sarebbero ancora più divertenti.
Ecco gli orari TV del Gran Premio d’Argentina.