Sanchini: “Marquez alla pari per il titolo con Bagnaia, Martin e Bastianini”
Mauro Sanchini si prepara a commentare una nuova stagione di MotoGP e da ex pilota, con il grande bagaglio di esperienza che ha, ci ha detto la sua sull’otto volte iridato, sul campionato che si aspetta, sulle concessioni e su Franco Morbidelli…
A commentare la MotoGP in Italia fanno ormai coppia fissa il vice-direttore di Sky Sport Guido Meda e Mauro Sanchini, a cui da ex pilota spetta invece l'analisi tecnica . Proprio a Sanchini abbiamo chiesto in esclusiva di raccontarci dal suo punto di vista come vive la stagione 2024, che sarà senza dubbio ricca di spettacolo, ma anche di possibili criticità e da una lotta al titolo senza precedenti.
Cosa ti aspetti dal nuovo campionato alle porte?
Una stagione divertente, sorprendente, adrenalinica, ma soprattutto imprevedibile. C’è tanta incertezza, anche da quello che si è visto nei test. È vero che Pecco ha polverizzato tutti i record ed è stato velocissimo, Enea Bastianini e Jorge Martin si sono presentati molto competitivi. Abbiamo Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi, KTM e Aprilia, però questo Mondiale sarà diverso dagli altri.
Cosa lo caratterizza?
Il fatto che Marc Marquez, otto volte iridato, dopo tante difficoltà tra l’infortunio, tra la Honda e i problemi tecnici, quest’anno si presenta al via con una moto è uguale a quella degli altri ed è la più competitiva dello schieramento. Nelle interviste si nasconde, ma l’obiettivo di un pilota così quando va in pista è quello di vincere il Mondiale. Per Pecco e tutti gli altri sarà un confronto importantissimo vincere con Marc in Ducati. Sarebbe la consacrazione totale che unisce la vecchia generazione (Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Casey Stoner) e la nuova che a mio avviso dalla gente a casa a volte viene sottovalutata e in maniera sbagliata.
In che senso?
Il confronto è sempre esistito ma è sempre stato sbagliato. Non puoi confrontare Agostini con Schwantz oppure Doohan con Rossi e Capirossi, sono epoche diverse, ci sono diverse soluzioni tecniche, le moto sono diverse, il livello è diverso. Prima le moto ufficiali buone erano cinque o sei, ora ce ne sono 22 che partono tecnicamente quasi alla pari per vincere una gara o un mondiale. Quando hai venti piloti in otto/nove decimi, vuol dire che il livello è esasperato. Con Marquez in Ducati sarà un confronto duro e spettacolare. Quest’anno chi farà meno errori porterà a casa il titolo.
Quante possibilità ha Marquez di vincere il titolo?
A lottare per il Mondiale ci sono Pecco, Martin, Bastianini – che non è quello che abbiamo visto l’anno scorso – e Marc Marquez, quindi gliene do un 25% alla pari degli altri. E se la giocheranno. Forse il Qatar non è la sua pista preferita e potrebbe non esplodere, ma già in America, ad Austin, avremo il termometro della stagione. Lì ha sempre vinto a occhi chiusi anche con una moto inferiore. Poi Diggia e Bezzecchi hanno anche loro buone possibilità.
Quando pensi si aprirà il mercato piloti?
Si è già aperto, per Pecco per esempio. Per altri piloti invece potrebbe tardare di più perché penso possa tornare in gioco Marc Marquez. Ha un contratto annuale, non si sa bene a cosa punterà l’anno prossimo. Secondo me dovesse partire forte e andare subito bene punterà a trovare un posto interno in Ducati, ma a quel punto Ducati dovrà decidere cosa fare di Enea, Martin, Bezzecchi e tutti gli altri. Per contro si diceva che aveva un occhio per KTM, ma lì c’è l’arrivo di Acosta e Miller dovrà dimostrare di meritarsi il posto. Marquez potrebbe tenere a lungo il mercato aperto. Poi Quartararo vorrà vedere dei miglioramenti in Yamaha, altrimenti comincerà a guardarsi intorno. Spero gli possano dare la moto che lui vuole, mi piacerebbe vederlo tornare a vincere con loro.
Inoltre, fino adesso non è mai stato preso in considerazione Franco Morbidelli, che ha avuto l’opportunità di andare su una moto velocissima e in un team buono come quello Pramac. L’incidente nell’allenamento gli ha precluso la partecipazione ai test, ma mi aspetto che Franco possa tornare a essere il pilota che si è giocato il titolo nel 2020.
Quando torneranno là davanti Honda e Yamaha?
Prevedo da metà stagione. Hanno preso tutti tanti tecnici nuovi, quasi tutti dalla Ducati, ma non è che in due mesi si può colmare il gap tecnico. Bisogna far fare un lavoro, convincere i giapponesi a fare un nuovo tipo di lavoro che non è nella loro ottica e non è né semplice né facile, tutto questo richiede tempo. Però da metà stagione in poi prima Yamaha – che dal punto di vista ciclistica non è messa male – e poi Honda li vedo nelle posizioni importanti. Ma sarò ben felice di essere smentito subito.
Guido Meda: "Benedico Bagnaia... Per Marquez tutto è possibile"