Ecco gli allievi di Valentino: la scuola italiana irrompe in MotoGP
L'Academy di Rossi è arrivata ai successi che contano con la vittoria di Morbidelli in classe regina: il presente della nuova ondata è rappresentato da Franco e Bagnaia, ma in futuro ci sarà un ricambio completo grazie ai talenti maturati in questi ultimi 7 anni
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MotoGP
La VR46 Riders Academy sta mettendo a frutto il proprio lavoro nel motomondiale ormai da qualche stagione, ma è solo da quest'anno che i talenti cresciuti da Valentino Rossi hanno raggiunto il massimo livello anche in MotoGP. Dopo i mondiali vinti da Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia in Moto2 nel 2017 e 2018, nel 2020 il successo è arrivato anche in classe regina. Ancora una volta è stato Il Morbido ha inaugurare la striscia di affermazioni, niente meno che nel gran premio di casa a Misano, lo scorso 13 settembre. La settimana successiva ci sarebbe potuto stare il bis con Bagnaia se il ducatista non si fosse steso alla Quercia quando era in testa. A ogni modo Francesco si è potuto consolare a Barcellona, dove la Casa di Borgo Panigale ha annunciato il suo approdo al team Factory nel 2021.
Sette anni, una vita fa
L'Academy è nata sostanzialmente con Franco Morbidelli: era il 2013 quando Valentino decise di aiutare il giovane pilota figlio d'arte. Il padre motociclista aveva deciso che bisognava spostarsi in Romagna perché Franky avesse un futuro nei motori e il 9 volte campione del mondo si adoperò per favorire qualche wild card nel campionato del mondo a quel ragazzo che aveva conquistato l'europeo nella categoria Superstock 600. Il percorso di Franco da quel momento è stato una crescita lineare: i primi punti nel 2014, il primo podio nel 2015, le prime vittorie e il titolo mondiale nel 2017. Poi Morbidelli è arrivato in MotoGP: un anno difficile con la poco competitiva Honda di Marc Vds nel 2018, la fortuna di passare al team Petronas l'anno scorso. Quest'anno sono arrivati il primo podio, la prima pole, la prima vittoria. Morbidelli è uscito dall'ombra di Quartararo ed è quinto nel mondiale: non fosse per due ritiri dei quali non ha colpa (una rottura a Jerez e l'incidente con Zarco a Spielberg), sarebbe ancora più vicino alla vetta. L'anno prossimo correrà in squadra con Valentino: l'allievo e il maestro si ritroveranno.
Dallo Sky Racing Team alla Ducati
Pecco Bagnaia nell'Academy è entrato nel 2014, in un progetto nuovo come lo Sky Racing Team VR46. L'inizio non fu semplice: Romano Fenati vinceva le gare, il piemontese si era appena trasferito in Romagna e doveva ancora crescere. Dal 2015 Bagnaia si trovò a guidare una Mahindra, in un team spagnolo. Ma con quella moto, meno competitiva rispetto a Ktm e Honda, Peccò riuscì a vincere due gare, e nel 2017 tornò nello Sky Racing Team, ma in Moto2. Bagnaia si mostrò subito competitivo, l'anno successivo vinse il mondiale e già la Ducati lo aveva messo sotto contratto. Pecco attualmente è alla sua seconda stagione in MotoGP, non ha ancora ottenuto vittorie o pole position, ma il primo podio sì e dall'anno prossimo correrà al posto di Dovizioso nel team factory.
Chi c'è in rampa di lancio?
Morbidelli e Bagnaia “compensano” in qualche modo la perdita di due piloti come Andrea Dovizioso e Andrea Iannone. Uno è al momento squalificato, l'altro senza sella per il 2020. Petrucci non è di primo pelo, Rossi si avvia nel 2021 forse alla sua ultima stagione. Insomma serve ancora Italia in MotoGP, e ne arriverà. Ducati ha firmato Enea Bastianini, che correrà con il team Esponsorama. Il riminese seguito da Carlo Pernat non fa parte dell'Academy, ma si sta giocando il titolo di Moto2 con Luca Marini, il fratello di Rossi. Entrambi classe 1997, sono divisi da venti punti in classifica. Il Maro ha un buon vantaggio a sei gare dal termine, ma niente è scontato, oggi come per il futuro. Ducati lo vorrebbe nel box al fianco di Bastianini per il 2021, ma l'operazione riuscirà solo se Tito Rabat accetterà di trasferire armi e bagagli in SBK (destinazioni possibili Barni o Go Eleven). Altrimenti Luca rimarrà un altro anno nello Sky Racing Team VR46, insieme a Marco Bezzecchi. Il Bez ha un anno di meno rispetto al compagno di team, è terzo in campionato ed è alla sua seconda stagione in Moto2. Il riminese è stato veloce fin dagli esordi in Moto3 e alla sua seconda annata nella cilindrata minore ha conteso fino all'ultimo il titolo a Jorge Martin. L'anno scorso ha avuto un debutto infelice nella categoria di mezzo con la Ktm del team Tech3, ma il ritiro del costruttore austriaco gli ha spalancato le porte dello Sky Racing Team.
E i millennials? L'Academy ne ha uno che sembra destinato a un futuro di successo: si chiama Celestino Vietti, ha debuttato in Moto3 nel finale del 2018 e quest'anno ha vinto la prima gara in categoria. Il Cele è un classe 2001 ed è ancora in corsa per il titolo, anche se i suoi weekend sono ancora un po' troppo costellati di alti e bassi per poterlo considerare maturo fino in fondo. Ma la velocità c'è, la testa anche: la struttura di Rossi e Salucci crede in lui, il futuro è dalla sua parte.
Sette anni, una vita fa
L'Academy è nata sostanzialmente con Franco Morbidelli: era il 2013 quando Valentino decise di aiutare il giovane pilota figlio d'arte. Il padre motociclista aveva deciso che bisognava spostarsi in Romagna perché Franky avesse un futuro nei motori e il 9 volte campione del mondo si adoperò per favorire qualche wild card nel campionato del mondo a quel ragazzo che aveva conquistato l'europeo nella categoria Superstock 600. Il percorso di Franco da quel momento è stato una crescita lineare: i primi punti nel 2014, il primo podio nel 2015, le prime vittorie e il titolo mondiale nel 2017. Poi Morbidelli è arrivato in MotoGP: un anno difficile con la poco competitiva Honda di Marc Vds nel 2018, la fortuna di passare al team Petronas l'anno scorso. Quest'anno sono arrivati il primo podio, la prima pole, la prima vittoria. Morbidelli è uscito dall'ombra di Quartararo ed è quinto nel mondiale: non fosse per due ritiri dei quali non ha colpa (una rottura a Jerez e l'incidente con Zarco a Spielberg), sarebbe ancora più vicino alla vetta. L'anno prossimo correrà in squadra con Valentino: l'allievo e il maestro si ritroveranno.
Dallo Sky Racing Team alla Ducati
Pecco Bagnaia nell'Academy è entrato nel 2014, in un progetto nuovo come lo Sky Racing Team VR46. L'inizio non fu semplice: Romano Fenati vinceva le gare, il piemontese si era appena trasferito in Romagna e doveva ancora crescere. Dal 2015 Bagnaia si trovò a guidare una Mahindra, in un team spagnolo. Ma con quella moto, meno competitiva rispetto a Ktm e Honda, Peccò riuscì a vincere due gare, e nel 2017 tornò nello Sky Racing Team, ma in Moto2. Bagnaia si mostrò subito competitivo, l'anno successivo vinse il mondiale e già la Ducati lo aveva messo sotto contratto. Pecco attualmente è alla sua seconda stagione in MotoGP, non ha ancora ottenuto vittorie o pole position, ma il primo podio sì e dall'anno prossimo correrà al posto di Dovizioso nel team factory.
Chi c'è in rampa di lancio?
Morbidelli e Bagnaia “compensano” in qualche modo la perdita di due piloti come Andrea Dovizioso e Andrea Iannone. Uno è al momento squalificato, l'altro senza sella per il 2020. Petrucci non è di primo pelo, Rossi si avvia nel 2021 forse alla sua ultima stagione. Insomma serve ancora Italia in MotoGP, e ne arriverà. Ducati ha firmato Enea Bastianini, che correrà con il team Esponsorama. Il riminese seguito da Carlo Pernat non fa parte dell'Academy, ma si sta giocando il titolo di Moto2 con Luca Marini, il fratello di Rossi. Entrambi classe 1997, sono divisi da venti punti in classifica. Il Maro ha un buon vantaggio a sei gare dal termine, ma niente è scontato, oggi come per il futuro. Ducati lo vorrebbe nel box al fianco di Bastianini per il 2021, ma l'operazione riuscirà solo se Tito Rabat accetterà di trasferire armi e bagagli in SBK (destinazioni possibili Barni o Go Eleven). Altrimenti Luca rimarrà un altro anno nello Sky Racing Team VR46, insieme a Marco Bezzecchi. Il Bez ha un anno di meno rispetto al compagno di team, è terzo in campionato ed è alla sua seconda stagione in Moto2. Il riminese è stato veloce fin dagli esordi in Moto3 e alla sua seconda annata nella cilindrata minore ha conteso fino all'ultimo il titolo a Jorge Martin. L'anno scorso ha avuto un debutto infelice nella categoria di mezzo con la Ktm del team Tech3, ma il ritiro del costruttore austriaco gli ha spalancato le porte dello Sky Racing Team.
E i millennials? L'Academy ne ha uno che sembra destinato a un futuro di successo: si chiama Celestino Vietti, ha debuttato in Moto3 nel finale del 2018 e quest'anno ha vinto la prima gara in categoria. Il Cele è un classe 2001 ed è ancora in corsa per il titolo, anche se i suoi weekend sono ancora un po' troppo costellati di alti e bassi per poterlo considerare maturo fino in fondo. Ma la velocità c'è, la testa anche: la struttura di Rossi e Salucci crede in lui, il futuro è dalla sua parte.
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