Intervista esclusiva a Loris Reggiani: “Lorenzo? Non si batte Marquez con la stessa moto”
MotoGP news – È iniziata la pausa invernale per i piloti della top class e noi abbiamo colto l'occasione per una chiaccherata con Loris Reggiani. Il forlivese ha parlato della prossima stagione, della situazione in Yamaha, di Jorge Lorenzo e Marc Marquez e del ritorno di Romano Fenati
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"Le sorprese 2019? Due italiani"
I motori sono spenti e si riaccenderanno solo il 1° febbraio, quando si ricomincerà con il tradizionale test pre-stagionale sul circuito di Sepang, in Malesia. La nostra Serena Zunino ha approfittato di questa pausa per intervistare Loris Reggiani, che ha spiegato il suo punto di vista sulla stagione 2019, sulla "strana" coppia Marc Marquez e Jorge Lorenzo, sulla situazione in casa Yamaha e su Andrea Dovizioso che ha il difficile compito di battere Marquez.
Quali saranno i valori in pista del 2019?
Sono abbastanza convinto che saranno gli stessi del 2018. Mi aspetto il ritorno della Yamaha, per il resto fatico a vedere Suzuki vincente e Aprilia competitiva, purtroppo. Per il resto Dovizioso e Marquez ancora davanti a tutti, poi ci sono Vinales e Rossi che sono un’incognita, ma secondo me arrivano. Petrucci è partito molto bene con la nuova avventura con la Ducati ufficiale, l’avevo visto un po’ in crisi nell’ultima parte della stagione, un po’ troppo. Difficile capire cosa passa nel cervello di una persona che finalmente corona il sogno della vita.
Lorenzo alla Honda sarà un’incognita?
Per quanto mi riguarda non troppo. Mi aspetto un Lorenzo abbastanza competitivo, ma non vincente. Secondo me non si batte Marquez con la stessa moto. Lo vedo male, nel senso che non lo vedo competitivo per vincere un mondiale, almeno il primo anno.
Cambierà il modo di correre di Marquez con Lorenzo come compagno di squadra?
No. Credo che Marquez sia così forte psicologicamente e così convinto dei propri mezzi che non abbia bisogno di alcun tipo di stimolo in più o in meno.
Chi potrebbe essere la sorpresa del 2019?
Punto sui due italiani, Bagnaia e Morbidelli. Quest’ultimo sulla Yamaha l’ho visto molto più convincente di prima. Io credo che loro due abbiano il talento per arrivare ai vertici, poi ci vuole anche un po’ di fortuna.
Parlando della situazione in Yamaha, Valentino Rossi non è stato particolarmente ottimista dopo i test…
È giusto che sia così, per continuare a stimolare un’azienda a fare bene. Detto questo, non poteva neanche esserlo. A Valencia e a Jerez la Yamaha non avrà potuto portare più di qualche modifica, magari un paio di specifiche di motori. La moto nuova si vedrà solo nel 2019. Probabilmente non avevano potuto fare un passo talmente avanti da convincere Valentino che le cose sono cambiate. Credo che però la politica interna, il modo di lavorare, siano un po’ cambiati da metà della stagione 2018. Qualche risultato si era cominciato a vedere, io sono anche ottimista, anche perché Yamaha non può continuare a essere così indietro.
Cosa manca a Dovizioso per vincere il titolo?
A vederlo da fuori non gli manca niente. Non gli manca neanche più la Ducati. Il problema di Dovizioso si chiama Marquez, ma è il problema di tutti, da quando è approdato in MotoGP non ha mai perso un mondiale, tranne nel 2015 quando l’ha proprio buttato. Questo è un brutto momento per vincere il mondiale, se non ti chiami Marc Marquez.
Secondo te Marc Marquez cambierà mai casacca?
Sì, secondo me. È talmente giovane che a un certo punto andrà a cercare altri stimoli. Vorrà dimostrare quello che vale e fare come Valentino, ovvero vincere con due marche diverse. Marquez ha un po’ questa rivalità con i record e le cose che ha fatto Rossi...
Come vedi Pedrosa nel ruolo del collaudatore?
Un pilota che ha la carriera di Pedrosa e che va a fare il collaudatore per altri... credo sia una cosa che sminuisce tanto a livello psicologico e morale. Secondo me lo farà un anno e poi smetterà.
Il prossimo anno tornerà in pista Romano Fenati. Cosa ne pensi?
Spero vivamente che tutto quello che gli è capitato e che si è detto di lui, anche in maniera molto cattiva, lo abbia in qualche modo cambiato. Se troviamo un Fenati come quello di Misano, è un po’ un pericolo per tutti. Gli darei questa ultima possibilità, ma che sia proprio l’ultima. Tornerà in Moto3 e credo abbia fatto bene, ha bisogno di ritrovarsi e riprendere fiducia. Lui ha un grande talento, che però non è ancora riuscito a sfruttare.
I motori sono spenti e si riaccenderanno solo il 1° febbraio, quando si ricomincerà con il tradizionale test pre-stagionale sul circuito di Sepang, in Malesia. La nostra Serena Zunino ha approfittato di questa pausa per intervistare Loris Reggiani, che ha spiegato il suo punto di vista sulla stagione 2019, sulla "strana" coppia Marc Marquez e Jorge Lorenzo, sulla situazione in casa Yamaha e su Andrea Dovizioso che ha il difficile compito di battere Marquez.
Quali saranno i valori in pista del 2019?
Sono abbastanza convinto che saranno gli stessi del 2018. Mi aspetto il ritorno della Yamaha, per il resto fatico a vedere Suzuki vincente e Aprilia competitiva, purtroppo. Per il resto Dovizioso e Marquez ancora davanti a tutti, poi ci sono Vinales e Rossi che sono un’incognita, ma secondo me arrivano. Petrucci è partito molto bene con la nuova avventura con la Ducati ufficiale, l’avevo visto un po’ in crisi nell’ultima parte della stagione, un po’ troppo. Difficile capire cosa passa nel cervello di una persona che finalmente corona il sogno della vita.
Lorenzo alla Honda sarà un’incognita?
Per quanto mi riguarda non troppo. Mi aspetto un Lorenzo abbastanza competitivo, ma non vincente. Secondo me non si batte Marquez con la stessa moto. Lo vedo male, nel senso che non lo vedo competitivo per vincere un mondiale, almeno il primo anno.
Cambierà il modo di correre di Marquez con Lorenzo come compagno di squadra?
No. Credo che Marquez sia così forte psicologicamente e così convinto dei propri mezzi che non abbia bisogno di alcun tipo di stimolo in più o in meno.
Chi potrebbe essere la sorpresa del 2019?
Punto sui due italiani, Bagnaia e Morbidelli. Quest’ultimo sulla Yamaha l’ho visto molto più convincente di prima. Io credo che loro due abbiano il talento per arrivare ai vertici, poi ci vuole anche un po’ di fortuna.
Parlando della situazione in Yamaha, Valentino Rossi non è stato particolarmente ottimista dopo i test…
È giusto che sia così, per continuare a stimolare un’azienda a fare bene. Detto questo, non poteva neanche esserlo. A Valencia e a Jerez la Yamaha non avrà potuto portare più di qualche modifica, magari un paio di specifiche di motori. La moto nuova si vedrà solo nel 2019. Probabilmente non avevano potuto fare un passo talmente avanti da convincere Valentino che le cose sono cambiate. Credo che però la politica interna, il modo di lavorare, siano un po’ cambiati da metà della stagione 2018. Qualche risultato si era cominciato a vedere, io sono anche ottimista, anche perché Yamaha non può continuare a essere così indietro.
Cosa manca a Dovizioso per vincere il titolo?
A vederlo da fuori non gli manca niente. Non gli manca neanche più la Ducati. Il problema di Dovizioso si chiama Marquez, ma è il problema di tutti, da quando è approdato in MotoGP non ha mai perso un mondiale, tranne nel 2015 quando l’ha proprio buttato. Questo è un brutto momento per vincere il mondiale, se non ti chiami Marc Marquez.
Secondo te Marc Marquez cambierà mai casacca?
Sì, secondo me. È talmente giovane che a un certo punto andrà a cercare altri stimoli. Vorrà dimostrare quello che vale e fare come Valentino, ovvero vincere con due marche diverse. Marquez ha un po’ questa rivalità con i record e le cose che ha fatto Rossi...
Come vedi Pedrosa nel ruolo del collaudatore?
Un pilota che ha la carriera di Pedrosa e che va a fare il collaudatore per altri... credo sia una cosa che sminuisce tanto a livello psicologico e morale. Secondo me lo farà un anno e poi smetterà.
Il prossimo anno tornerà in pista Romano Fenati. Cosa ne pensi?
Spero vivamente che tutto quello che gli è capitato e che si è detto di lui, anche in maniera molto cattiva, lo abbia in qualche modo cambiato. Se troviamo un Fenati come quello di Misano, è un po’ un pericolo per tutti. Gli darei questa ultima possibilità, ma che sia proprio l’ultima. Tornerà in Moto3 e credo abbia fatto bene, ha bisogno di ritrovarsi e riprendere fiducia. Lui ha un grande talento, che però non è ancora riuscito a sfruttare.
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