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Trasmissione: scatto o velocità?

Per migliorare le prestazioni della moto si può cominciare con interventi economici come la sostituzione della corona o del pignone. I risultati potrebbero sorprendervi

Migliorare le prestazioni spendendo poco

Le strade per migliorare le prestazioni o comunque per rendere la guida più divertente sono infinite. Si può arrivare a spendere un capitale per ottenere i risultati desiderati: sospensioni, scarichi, mappature, centraline aggiuntive, lavorazione teste, distribuzione... la lista può allungarsi a dismisura.
Quando si mette mano a una moto, è sempre meglio procedere per piccoli passi. Ma in tempi “di magra” come questi è quasi un obbligo. Inoltre non è detto che piccoli e mirati interventi possano avere solo risultati limitati, anzi... Per fare un esempio concreto, si può intervenire sulla trasmissione secondaria, cioè sulle dimensioni della corona o del pignone. A fronte di una spesa ridotta i risultati, vi garantiamo, sono tutt’altro che trascurabili. Persino (anzi, soprattutto) quando in gioco ci sono potenze ridotte come quelle di 50ini e 125.

 

I segreti del rapporto di trasmissione

Il motore trasmette la potenza alla ruota posteriore grazie alla trasmissione primaria (il cambio) e alla trasmissione finale composta dal pignone (fissato all’albero di uscita del cambio), dalla catena e dalla corona fissata alla ruota motrice. Dalle loro dimensioni deriva il “rapporto di trasmissione” che è il risultato della divisione del numero dei denti della corona per quelli del pignone. Se monteremo una corona più grande o un pignone più piccolo, questo valore diventerà più grande e si dirà che la rapportatura è più “corta”. Un rapporto corto permette di avere un’accelerazione “bruciante” a scapito della velocità massima. Il discorso inverso vale per un rapporto lungo, ottenibile montando una corona più piccola o un pignone più grande.  Ricordate comunque che in linea di massima si può ottenere lo stesso risultato o aumentando di tre denti la corona o diminuendo di un dente il pignone. È quindi facilmente intuibile che è preferibile modificare la corona per lavorare più di “fino”, mentre è più economico cambiare il pignone. 

 

Occhio al contakm

Avete una Kawasaki o una Suzuki? Se cambiate i rapporti finali, ricordate che la velocità e i giri indicati dal vostro cruscotto non saranno più quelli “reali”. Le supersportive e le naked dei due marchi giapponesi infatti ricavano la velocità dal pignone e non dalla ruota o dal cambio, come quasi tutte le altre moto, che anche cambiando pignone o corona vi daranno sempre una lettura reale. Per sapere a quanto andate vi basterà comunque sapere che aumentando di un dente il pignone, il vostro tachimetro diventerà più “ottimista” sulla velocità di circa il 10%. Quindi andrete più piano! 

 

Cambiate i denti ma senza esagerare

Cambiare i diametri della corona e del pignone ha un effetto diretto sulla ripresa del motore e sulla velocità massima: la modifica quindi dipenderà da quello che volete ottenere e dove utilizzate la vostra moto. Se siete degli “smanettoni” da piste super-veloci, meglio una rapportatura lunga e lasciar scorrere la moto. Se invece amate la guida più nervosa e cercate una maggior ripresa, allora montate una corona più grande. Attenzione però: ogni intervento ha i suoi pro e i suoi contro. Scegliere ad esempio un rapporto molto corto non è consigliabile se usate la moto soprattutto nel tragitto casa-ufficio: vi basterà entrare in una rotonda con un po’ di traffico per capire che sarebbe stato meglio avere un’erogazione più dolce, con meno strappi. Lo stesso vale per le naked, che già faticano a raggiungere la velocità massima in sesta per la posizione in sella del pilota e per un’aerodinamica sfavorevole: non ha molto senso montare rapporti troppo lunghi, se lo fate la moto andrà di meno! È importante notare che con una diversa rapportatura, saranno diversi anche le forze che agiscono sull’intero sistema di trasmissione, ruote e sospensione comprese. In poche parole modificate l’assetto della moto, l’aderenza del pneumatico e la stabilità. Una rapportatura più corta significa avere una moto meno stabile e che impenna più facilmente. Il consiglio è di intervenire per gradi, così da non stravolgere l’erogazione e l’assetto della vostra moto.

 

Quali pezzi vanno sostituiti

La trasmissione finale va sostituita mediamente dopo una percorrenza di 30.000 km, anche prima se la moto è usata senza riguardi. Se la vostra moto ha percorso solo 5-10.000 km, potete anche pensare di sostituire solo la corona o il pignone. Con chilometraggi superiori è meglio acquistare un kit completo: se avete una 125 si spendono circa 100-130 euro, per una 1000 si sale a circa 300 euro.
Questo è un lavoro alla portata di tutti, potete farlo anche nel vostro garage con pochi semplici attrezzi. Se deciderete di rivolgervi a un’officina, sappiate che per la sostituzione di catena-corona-pignone serve circa un’ora di lavoro (da 30 a 60 euro), mentre per la sola modifica del pignone o della corona basta un quarto d’ora. Il gioco vale la candela.

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