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Quickshifter e Downshifter: come funziona il cambio elettronico?

Oggi il quickshifter è un elemento imprescindibile per completare un equipaggiamento di serie "che si rispetti".  Un po' più esclusivo il downshifter. Come funzionano e quali vantaggi offrono alla guida? Scopritelo con noi

La più semplice e comprensibile definizione di "cambio elettronico" ci viene in soccorso per comprendere meglio termini inglesi complicati. In questo caso, però, il termine "quickshifter" è meno fuorviante rispetto alla definizione nostrana. Parliamo infatti di un sistema pensato per rendere più rapido (quick) l'innesto delle marce, ma la struttura e il funzionamento di base del sistema cambio in sé e per sé rimane... del tutto invariato rispetto a una moto con comando meccanico standard!

Quindi, com'è possibile inserire le marce senza azionare la frizione?

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Dettaglio del gruppo frizione, in cui si alternano dischi "condotti" e "conduttori" 

Funzionamento del Quickshifter

Il principio di funzionamento del quickshifter è relativamente semplice: quando il pilota aziona la leva del cambio per salire di marcia, un micro interruttore posto sul comando invia un segnale alla centralina elettronica della moto. Quest’ultima provvede così a "tagliare corrente" e dunque potenza per una frazione di secondo (da un decimo circa per le moto stock fino a pochi millesimi per le moto da competizione), uniformando il regime del motore con la velocità di rotazione del cambio e permettendo agli ingranaggi di innestarsi tra loro senza alcuna resistenza, garantendo una cambiata fluida e rapida. Da qui deriva insomma la possibilità di inserire le marce in sequenza, senza necessità di chiudere il gas.

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In foto un ricambio ufficiale Ducati in cui è evidente il sensore (il barilotto nero col cavo) che rileva l'azionamento del comando del cambio

E per scalare? C'è il Downshifter...

Per quanto riguarda le scalate il discorso cambia e si complica un pochino: il sistema di controllo elettronico può essere dotato di una funzione aggiuntiva, che sincronizza i giri del motore con quelli del cambio riproducendo la cosiddetta "doppietta" (un colpo di gas a frizione azionata, che precede l'innesto). Questo è il motivo per il quale il "downshifter" è spesso definito anche "auto-blipper" (Blipper significa appunto "doppietta").  Sui sitemi meno evoluti la manovra di scalata va eseguita tassativamente a gas chiuso, dal momento che la gestione delle farfalle in questa fase è totalmente asservita alla centralina, che le apre leggermente al momento opportuno, mentre i sistemi più recenti permettono di scalare tenendo il gas aperto. Anche per questa ragione, questo dispositivo è associato giocoforza al Ride-By-Wire, mentre il quickshift può funzionare anche cion acceleratore a cavo e si può montare after market anche su modelli vecchiotti.

Ci vuole il giusto regime

Il cambio elettronico per funzionare deve avere anche il motore col giusto numero di giri, in genere se siamo a regimi molto bassi (intorno ai 2.000 giri) questo sistema fatica ad innestare le marce in maniera fluida, anche in questo caso però l'evoluzione tecnica ha fatti passi da gigante e sui sitemi più evoluti anche questo limite è stata (quasi) del tutto cancellato.

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Quickshifter e downshifter sono oggi elementi indispensabili per strappare i "migliori crono" in pista

Vantaggi

Tra i vantaggi del quickshifter/downshifter troviamo sicuramente:

  • Maggiore fluidità di guida, perché l’eliminazione della fase di disinnesto della frizione rende i cambi marcia più fluidi e rapidi
  • Migliore performance, perché consente cambi marcia più rapidi e precisi, soprattutto in pista
  • Minor affaticamento, perché il pilota può concentrarsi maggiormente sulla traiettoria e sulla guida
  • Maggiore durata della frizione, perché si evitano sollecitazioni superflue dovute all’azione manuale sulla leva, prolunga così la vita utile dei dischi

Se vi state chiedendo perché non menzioniamo alcun svantaggio, è presto detto: i sistemi più evoluti permettono ormai cambiate fulminee e in conseguenza una guida fluida e concentrata. Se il dibattito riguardo i cambi automatici nelle moto spacca ancora la comunità dei motociclisti, lamentare in questo caso il mancato uso della frizione sembra più questione di mera nostalgia, che di piacere di guida e reale efficacia. 

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