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Il cruise control adattivo sulle moto: cos'è e come funziona

Ha debuttato sulle maxi e ora viene offerto anche su alcune medie come la Yamaha Tracer 9: il controllo di velocità adattivo ha rivoluzionato gli spostamenti ad alta velocità, ma come funziona? Vediamone pregi e difetti

Al volante di un'automobile ma anche in sella ad una motocicletta, il cruise control ha rivoluzionato il modo di guidare sulle lunghe percorrenze. Le più recenti tecnologie hanno però permesso di evolvere questo accessorio che, sempre più spesso, è associato alla parola "adattivo". Ma cosa significa cruise control adattivo? E come fa a regolare automaticamente la velocità senza che il guidatore intervenga sui comandi? Facciamo un po' di chiarezza su questo sistema, sempre più diffuso sulle auto (anche di piccole dimensioni) e da qualche anno sulle ammiraglie a due ruote del calibro della Ducati Multistrada V4 o della BMW R 1300 GS.

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Come funziona il cruise control adattivo

Il funzionamento del cruise control adattivo è molto simile a quello tradizionale: il guidatore attiva il sistema e imposta la velocità desiderata. In più, tramite un pulsante aggiuntivo, è possibile variare su più livelli anche la distanza da mantenere dal mezzo davanti a noi. Va specificato che il livello 1, cioè la distanza minore, è sempre abbondantemente entro i limiti di sicurezza. Un indicatore sul cruscotto ci conferma che il veicolo che ci precede è stato"ingaggiato", e la moto è così in grado di adattarsi all'andatura del traffico mantenendo sempre la distanza corretta. Questo significa che se davanti a noi alzano la velocità, la moto accelera in autonomia fino al valore impostato. Analogamente, in caso di frenata il sistema  è in grado di ridurre la velocità del nostro mezzo. Se la frenata è più brusca,scatta un avviso per il guidatore che comunque deve intervenire sui freni per tempo: questo perché, a differenza delle auto, in moto un'inaspettata e violenta frenata automatica può essere molto pericolosa.

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Il radar

Il segreto di questa tecnologia si trova nella parte anteriore, più o meno nascosto a seconda di quanto sono stati bravi ingegni e designer a integrarlo nelle cupolino della moto. Parliamo del radar, facilmente identificabile come superficie di color nero e di forma rettangolare. Tramite la trasmissione e la ricezione di onde radio, il radar è in grado di rilevare la distanza dai veicoli che ci precedono. Istante per istante, l'informazione viene poi inviata alla centralina che, combinandola con la velocità a cui si sta avanzando e altre varie informazioni dinamiche, valuta che distanza mantenere da chi ci sta davanti.

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Pro e contro

C'è chi si trova male e chi molto bene ma, cercando di essere il più oggettivi possibile, in condizioni di scarso traffico il cruise control adattivo offre grande comodità sulle lunghe percorrenze. Contro, causa la necessaria e abbondante distanza di sicurezza, quando i "furbi" saltellano da una corsia all'altra infilandosi tra voi e il veicolo davanti diventa una situazione un po' stressante da gestire.

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