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L'ultimo sussulto di Moto Morini: Excalibur, la ribelle bolognese

La Calibro non è la prima custom di Morini, il primato va alla Excalibur degli anni 80, un modello che riscosse un buon successo. L’ultima danza della casa bolognese prima della chiusura

Moto Morini con la presentazione l'anno scorso della Calibro è entrata nel segmento delle cruiser da patente A2, ma questo modello non è la prima cruiser a sfoggiare il marchio italiano. La prima fu l'Excalibur, presentata al Salone di Milano del 1985 per non farsi sfuggire ls moda delle custom che stava nascendo in Italia grazie a Carlo Talamo, geniale importatore delle Harley-Davidson. 

Italia alla riscossa

Non a caso oltre a Moto Morini anche Moto Guzzi e Ducati portarono al Salone di quell’anno le loro proposte. La Casa lariana non era nuova nel segmento, ma svelò alla fiera la V 35 Florida, evoluzione della V 35 C presentata l’anno prima, con forcella più “aperta”, motore verniciato in nero e serbatoio a goccia per assomigliare sempre più ai modelli americani. 

Moto Guzzi V 35 Florida


Ducati, anche lei al debutto come Morini, presentò la Indiana 350 con il classico motore bicilindrico ad L. La potenza di picco raggiungeva i 34 CV,  per una velocità massima dichiarata di circa 150 km/h. 

Ducati Indiana

Fra le novità di quel salone, la più americana nello stile fu proprio la Excalibur 350. La produzione di questo modello (realizzato anche in versione 500) risulta ancor oggi, se pensiamo alla tradizione del marchio, una scelta fuori dagli schemi. Tuttavia all’epoca rappresentava la via più semplice ed economica per poter riscuotere successo, che per Morini si traduceva in liquidità per poter investire su progetti futuri.

 

L’estetica è in pieno stile "chopper" con serbatoio triangolare, manubrio a “corna di bue”, sella a due piani e cromature ovunque. Costruita su un telaio a doppia culla chiusa in tubi tondi e quadri, all’anteriore spicca una lunga forcella Marzocchi a steli tradizionali con il cannotto inclinato di ben 32° che addirittura pare speculare al serbatoio, orientato in verticale e con capienza di 16 litri. Le ruote sono da 18” l’anteriore e 16” la posteriore, con un peso dichiarato di 165 kg e una velocità massima di 155 km/h. Dietro una coppia di ammortizzatori, anche loro inclinati. Il motore è un bicilindrico a V longitudinale di 72° con cilindrata di 350 cc e potenza massima di circa 34 CV a 8.000 giri/min., abbinato ad un impianto di scarico con doppio silenziatore “a fetta di salame”.

Ecco la Excalibur con motore 500

Piace e vende la Excalibur 350, meno la 500.

Nonostante i moriniani integralisti la vedessero come il fumo negli occhi, la  350 entrò in produzione nei primi mesi del 1986 ed ebbe subito un discreto successo proprio per la sua accessibilità. Era una moto facile, con prestazioni alla portata di tutti ed era offerta ad un prezzo molto competitivo. Guadagnò il titolo di modello più venduto nella gamma Morini e vinse la sfida con la Ducati Indiana, prodotta in poche unità, e con la Guzzi V 35 Florida, che non ebbe particolare successo. In produzione fino al 1992, la Excalibur 350 godette anche di un mercato allora protetto dal contingentamento delle importazioni di modelli dal Sol Levante, coi quali dovette invece fare i conti la meno fortunata Excalibur 501 (con motore da 507 cc), la sorella maggiore che subì anche un’IVA molto più alta rispetto alla 350. 

La fine di Morini

Nonostante il trend positivo nelle vendite, le sorti di Morini si complicano piuttosto rapidamente. Già nel 1986 l’azienda venne ceduta al gruppo Cagiva, si trattò solo di un momento di transizione perché nel 1992 la casa bolognese chiuse i battenti.

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