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Valentino Rossi, 5 motivi per cui è un campione inimitabile

Fantasioso, comunicativo, fortissimo nel corpo a corpo e sul bagnato. Queste e altre le ragioni alla base del suo mito

Cosa fa di un campione un “vero” campione? Abbiamo passato ai raggi X le qualità di Marc Marquez, ora è la volta di Valentino Rossi, forse l'unico avversario che lo ha messo davvero in difficoltà nella sua carriera. Andiamo a vedere le 5 qualità che rendono unico il Dottore, ma anche un suo punto debole, che ogni grande campione cela.


Fantasia

Forse è stata la prima dote che è emersa nella carriera di Rossi: dalle gag con la bambola gonfiabile in poi, Valentino ha riscritto le regole della comunicazione in pista e con i media. Ha portato nell'ambiente delle corse una leggerezza che non lo ha mai abbandonato, e che lo ha aiutato a superare anche i momenti più difficili. Anche sul finale di una carriera lunghissima, non si è lasciato influenzare dal peso del proprio personaggio, scegliendo di continuare a divertirsi, piuttosto che curare le statistiche e l'immagine di un campione sportivamente in fase calante.


Estro

Se abbiamo inteso la fantasia come capacità di riscrivere le realtà data nel mondo delle corse, da un punto di vista più strettamente sportivo Valentino è stato in grado di inventarsi manovre oltre ogni immaginazione. Il sorpasso di Laguna Seca su Stoner nel 2008 o quello di Barcellona dell'anno successivo su Jorge Lorenzo sono pezzi non solo di bravura motociclistica, ma di vera e propria inventiva. Passare sulla via di fuga al Cavatappi o scegliere l'interno dell'ultima curva del Montmelò sono opzioni che semplicemente non esistevano prima che Vale le inventasse.


La staccata

Valentino Rossi è sempre stato uno staccatore molto potente e fino a quando si è corso con le Bridgestone, che esaltavano l'anteriore delle MotoGP, ha davvero dato del filo da torcere a tutti. Senza scomodare entrate un po' al limite come quella su Sete Gibernau a Jerez de la Frontera nel 2005, andate a rivedere la gara di Barcellona 2016, quando in duello con Marc Marquez si impone grazie a delle staccate davvero oltre il limite. La sua capacità di frenare forte lo ha reso un pilota non solo bravo in attacco, ma eccellente anche in difesa.


Il bagnato

Quante gare ha vinto Valentino sul bagnato, quando pioveva davvero forte? Molte. Limitandoci alla classe regina, meritano un ricordo Donington 2000 (la prima in top class), ma anche cinque anni dopo, sulla stessa pista, quando sul traguardo si mette a suonare un immaginario violino. E poi ci sono Silverstone 2015, Assen 2017 e volendo si potrebbe andare avanti. Aveva il tocco, poco da aggiungere. 


I giochi mentali

Max Biaggi prima e Casey Stoner dopo sono caduti nella sua “trappola” a più riprese. In un sottile gioco di provocazioni e ironia, probabilmente aiutato da una certa aria di Romagna che ha soffiato sempre nel suo ambiente, Valentino è stato capace di fare innervosire tanti dei suoi avversari, alcuni anche fortissimi sul piano strettamente sportivo. Stoner ne fece una questione pubblica, Lorenzo pure, senza però farsi inghiottire dal meccanismo come l'australiano. Lasciando perdere il capitolo Marquez, Valentino è sempre riuscito a gestire i suoi avversari, trovando i rispettivi punti deboli.


La costanza

Se vogliamo trovare un difetto a Rossi, bisogna andare a vedere la sua capacità di rimanere concentrato al top della performance per un tempo lungo. Negli anni giovanili, per sua stessa ammissione, ha perso qualche titolo per strada, anche per non essersi “impegnato” come certi suoi avversari a livello di allenamenti e rigore. Si tratta di un difetto che negli anni ha smussato, lavorando duramente per allungarsi la carriera. Qualche calo di concentrazione o errore da foga lo ha avuto anche negli ultimi anni e gli è costato qualche bella vittoria, come a Le Mans nel 2017, in Malesia nel 2018 o ad Austin nel 2019. Ma chiedere nello stesso tempo fantasia e rigore, estro e misura è forse troppo.

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Bikerspetosino
Mer, 26/03/2025 - 17:33
In assoluto il n° 1 come pilota italiano. 2° in assoluto come titoli mondiali dopo Giacomo Agostini. Con un titolo in meno di Rossi come mondiali (9-8) per il momento cé Marquez..