Storie di GP - Donington 2005: Valentino Rossi suona il violino sotto la pioggia
Valentino corre una gara magistrale e mentre gli avversari affondano nel diluvio, batte Barros e arriva da solo al traguardo. Dove si alza in piedi sulla moto e mima una "sviolinata"

Valentino Rossi ci ha regalato grandi gare tanto sotto la pioggia quanto a Donington, e in più di una occasione le due cose si sono combinate insieme, come nel 2005, quando ci fu un vero diluvio sulla pista inglese.
La forza degli elementi
In Gran Bretagna il mondiale arriva già “moribondo”: i piloti vengono da Laguna Seca, dove ha vinto Nicky Hayden, ma prima di quella gara il Dottore aveva messo insieme un filotto di ben cinque successi. Anche a Donington, Vale parte dalla pole position, ma non appena si spegne il semaforo rosso precipita intorno alla settima posizione. Viene giù così tanta acqua che le telecamere riescono a inquadrare appena la pista. Tra le colline della campagna inglese sembra prendere il volo Sete Gibernau, alle sue spalle Melandri, Barros e Bayliss. La piscina di Donington è una trappola e lo si capisce subito: al secondo giro vanno a terra Macio, Troy e Nicky Hayden, una tornata più tardi salutano la compagnia anche Biaggi, Nakano e Gibernau.
La rimonta di Vale
Davanti si forma un quartetto: Rossi ora è in compagnia delle due Suzuki di Kenny Roberts jr. e John Hopkins, Barros e Tamada sopravvivono con loro. Valentino stesso, quasi cade: si salva prima da un high-side spaventoso, poi perde una pedana e rimane in equilibrio sulla moto. Infine va lungo alla chicane ma riesce a tenere la M1 dritta e a rientrare. Mancano ancora 20 giri e per Rossi scatta la sveglia: recupera in un amen il gruppetto di quelli davanti e li passa tutti, compreso l'ostico Barros.
La sviolinata
A tre giri dal termine Rossi riesce ad avere la meglio sul brasiliano e si invola verso il settimo successo stagionale su nove gare. Sulla linea del traguardo il Dottore suona il violino in piedi sulla moto. È la settima vittoria a Donington per Valentino, decisamente il padrone di casa in questo angolo delle Midlands. Il suo gesto è presto spiegato: “Ho rischiato più volte di finire a terra. Queste moto hanno una potenza esagerata e conta molto come le guidi: se le usi come un violino vanno benissimo...Questa pista per me è magica, riesco sempre a fare la differenza: è dal 99 che vinco, sempre al termine di gare bellissime. In questa occasione, stare davanti era difficile e pagavi caro ogni errore. Quando ho fatto il dritto nel tentativo di passare Roberts ho capito che ce la potevo fare, perché avevo il passo migliore. Ho studiato la situazione e quando ho visto la possibilità sono andato al comando”. Facile no?