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MotoGP, nuove regole a partire dal 2027: ecco cosa cambia

Il pacchetto di interventi modificherà in maniera radicale lo sviluppo delle moto: la cilindrata sarà ridotta a 850 e anche sul fronte aerodinamico, del consumo e del peso ci saranno modifiche importanti

La MotoGP ha ciclicamente cambiato regolamento per andare incontro alle nuove esigenze di spettacolo e di ricerca di un equilibrio tecnico: nata nel 2002 con motori di 990 cm3, la classe regina è stata poi “ridotta” a 800 nel 2006, per essere infine riportata a 1000 nel 2012. Ora i costruttori, i team, la federazione e il promoter del campionato sono intervenuti nuovamente e dal 2027 avremo nuove regole. Andiamo a vederle nel dettaglio.


Nuovi motori

  • I nuovi propulsori passeranno da una cilindrata di 1000 a 850 cm3, sempre a 4 cilindri. La nuova cilindrata potrà essere ottenuta operando all'interno di parametri piuttosto stretti: l'alesaggio avrà sempre una misura massima che non si potrà oltrepassare: 75 mm contro gli 81 attuali. Al momento presente è difficile prevedere se la riduzione potrà riportare i 4 cilindri in linea a recuperare competitività, ma i tecnici stimano una riduzione di circa 20-30 cavalli rispetto alle attuali potenze. 

  • Ogni pilota avrà a disposizione 6 motori per la stagione, che diventeranno 7 nel caso in cui le gare in calendario dovessero essere più di 20. L

  • La capacità del serbatoio sarà ridotta a 20 litri per la gara lunga contro i 22 attuali, con possibilità di utilizzarne 11 per la Sprint, mentre al momento sono 12. 

  • Dal 2027 bisognerà usare benzine al 100% di origine non fossile, che dovrebbero comunque garantire un livello prestazionale quasi pari a quello attuale.


Semplificazione tecnologica

  • Il nuovo regolamento vieta tutti gli abbassatori: quelli anteriori, posteriori e anche i dispositivi holeshot concepiti solo per migliorare la prestazione in fase di partenza. 

  • Il giro di vite sarà sensibile pure sull'aerodinamica: la larghezza della carenatura anteriore passerà da 600 a 550 millimetri; sarà inoltre arretrato di 50 millimetri lo sbalzo dell'ala rispetto al cupolino. Tutte le appendici che saranno montate sul codone dovranno essere omologate, con la possibilità di un solo aggiornamento nel corso della stagione. 

  • Il peso minimo delle moto scenderà da 157 a 153 kg e il numero totale dei rapporti del cambio fra cui scegliere scenderà a 16 per stagione, più 4 diversi rapporti complessivi per la trasmissione primaria. 

  • I dati del GPS di ogni pilota saranno messi a disposizioni di tutti i team al termine di ogni sessione. Questa ultima soluzione dovrebbe aiutare i costruttori in ritardo a recuperare terreno. Tradotto in soldoni, significa che ci saranno più dati a disposizione anche per i team che hanno meno moto in pista, anche se una cosa è avere un raffronto sullo stesso mezzo, mentre è meno utile vedere cosa succede su una moto differente.

In tema di aerodinamica poi è tutto da vedere se ci sarà un vero e proprio beneficio da questo intervento limitativo: restringere il campo di applicazione non significa sicuramente ridurre i costi, al contrario: per esperienza possono solo aumentare, perché le soluzioni da trovare dovranno sopperire alle nuove sfide imposte. Per quanto riguarda la sicurezza invece potrebbe esserci un beneficio, per via di superfici d'impatto meno pronunciate, ma anche in questo caso sarà solo la pista a stabilire le reali differenze.


Riviste le concessioni

Il sistema delle concessioni non scomparirà, ma sarà aggiornato. 

  • Con il nuovo regolamento si ripartirà quasi tutti dalla stessa base: i costruttori che correranno nel 2026, nel 2027 inizieranno in fascia B (motori congelati a inizio stagione, tre wild card, test solo per i collaudatori su tre piste diverse e con appena 190 pneumatici). 

  • Il pacchetto completo di concessioni, la fascia D, che oggi include Honda e Yamaha (piloti titolari ammessi ai test su ogni circuito e con 260 gomme, più un numero maggiore di motori, non congelati nello sviluppo e due aggiornamenti di aerodinamica), sarà riservato ai costruttori che dovessero fare il loro ingresso nel mondiale a partire dal 2027. 

Come già avviene, le fasce potranno essere riviste durante la pausa estiva in base ai punti ottenuti nella prima parte del mondiale. Sostanzialmente si tratterà di un “reset” che da un lato metterà sullo stesso piano tutte le attuali case, e che dall'altro dovrebbe invogliare nuovi brand a entrare in gioco. L'indiziata numero uno in questo caso sembra essere BMW, con i vertici della casa bavarese che hanno già espresso un possibile interesse.

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