MotoGP Argentina '18 - Marquez stende Rossi che sibila: "Si scusa in TV ma è una presa per il c...."
Il pilota spagnolo mette in scena una rimonta furibonda dopo aver fatto spegnere la moto in griglia ed era stato penalizzato, e tra gli altri butta fuori Rossi che non la prende affatto bene

Il gran premio d'Argentina del 2018 è passato alla storia come uno dei più rocamboleschi della MotoGP: il caos inizia ancora prima del via, per essere precisi addirittura il sabato, quando Jack Miller approfitta di condizioni meteo incerte per montare le slick nella finestra migliore e strappare la sua prima pole position in MotoGp. L'australiano sembra danzare sul viscido e nemmeno Marc Marquez riesce ad avvicinarsi.
Griglia impazzita
Anche domenica le condizioni meteo sono incerte: Jack è l'unico pilota che se la sente di rischiare di nuovo si schiera con le slick. Gli altri piloti si rendono conto troppo tardi che il tracciato si sta asciugando. Rientrano tutti per cambiare moto, ma il regolamento vorrebbe che partissero dalla pit lane.
Per non ammassare più di venti piloti nell'imbuto dei box, con una uscita che vedrebbe un "liberi tutti" senza garantire le giuste distanze, la direzione gara decide di schierare Miller in pole e tutti gli altri sfalsati di tre file, lasciando all'australiano poco più di cento metri di vantaggio. La scelta arriva dopo un lungo conciliabolo con i team manager, in una atmosfera da bazar.
Quando tutto sembra volgere finalmente verso una faticosa procedura di partenza, ne accade un'altra. Pochi secondi prima dello start, a Marquez si spegne la moto. Lo spagnolo la fa ripartire facendo avanti e indietro per la griglia, ma invece che schierarsi in fondo, riprende la propria posizione.
Senza freni
Dopo il via, allo spagnolo viene comminato un ride-through, quando ormai era già risalito in seconda posizione.
Tornato in pista, il 93 inizia una rimonta furibonda, nel corso della quale si fa spazio a danno degli altri piloti. La manovra su Aleix Espargarò gli costa una nuova penalizzazione, ma la condotta non cambia: Nakagami e Morbidelli si aggiungono alla lista dei "birilli" sulla strada di Marc, quindi è la volta di Valentino, che spostato da Marquez all'estremo limite di una curva a destra, finisce a terra. I commissari infliggono a Marc 30" di penalità, che a fine gara lo fanno scivolare dalla sesta alla 18esima posizione. È un'altra puntata del duello tra il Dottore e Marc che ha avuto il suo apice nel GP di Sepang del 2015. In una lunga dichiarazione Rossi attacca duramente lo spagnolo: “Fortunatamente sto bene dopo la caduta, non mi sono fatto niente, almeno quello… E’ una situazione molto pericolosa, la race direction deve fare qualcosa, perché qui altrimenti ci facciamo male. Marquez non ha rispetto per gli avversari, soltanto nella gara di oggi è andato contro 4-5 piloti. Lui ti punta la gamba, sapendo che se ti prende fra la gamba e la moto tu cadi e lui non cade. Marquez corre così. Se tu prendi tutti gli episodi che lo riguardano, uno per uno, capisci che sono situazioni che possono succedere durante una gara. Il problema è che Marquez è recidivo, corre così con tutti. Se guardiamo solo le prime due gare di quest’anno, alla prima curva in Qatar ha colpito la gamba di Zarco e poi va contro Dovizioso, se guardiamo questo weekend già da venerdì nelle prove ha cominciato a fare il matto, ha tagliato la strada a Vinales, lo ha fatto anche con me e Dovizioso sabato, lo ha fatto anche in gara. Le regole parlano chiaro: se ti si spegne la moto prima della partenza, è necessario che tu vada fuori dalla griglia. Ed è così per tutti. Lui non ha calcolato nessuno, ha riacceso la moto, è venuto contromano mentre noi aspettavamo, e quindi Marquez doveva già essere fuori dalla gara, perché le regole dicono che non puoi partire. E se le regole sono uguali per tutti, perché non devono esserlo per lui? Secondo me questo è il problema. Poi è andato a sbattere contro Espargaro’, contro Rabat, contro Vinales e anche contro di me, facendomi cadere a terra. È pericoloso, io ho paura a stare in pista con lui. Hai proprio paura, non mi sento tutelato dalla race direction, Marquez lo fa apposta, fa quello che vuole con tutti, ti viene addosso apposta. Con me è entrato nella curva almeno 20 kilometri più forte, mi ha preso fra la moto e la gamba come al solito e mi ha buttato a terra. Il problema è che non ha rispetto per i suoi avversari. Alza il livello della competizione a un livello pericoloso per tutti. Io ho paura quando sono in pista con lui perché so che mi viene addosso. Tra l’altro mi tratta ancora peggio degli altri, come è successo nel 2015, quando mi ha fatto perdere il Mondiale apposta. Glielo abbiamo detto e ridetto. Non può succedere che lui vada a sbattere con sei piloti in un weekend. Una volta può capitare a tutti, ma così lo fai apposta. Io mi aspetto che gli facciano qualcosa, deve capire che non può comportarsi così. Se lui continua a comportarsi così, anche tutti gli altri alzano il livello di aggressività e va a finire male, così dopo 5 gare ci sarà la metà della griglia perché tutti si butteranno fuori uno con l’altro. Marquez ti viene a chiedere scusa davanti le telecamere, ma non è sincero, perché la volta successiva rifà la stessa cosa. Io le scuse non le accetto, spero che resti lontano da me e che non mi guardi più in faccia, lo dirò anche lui, non ha rispetto, è una presa per il culo il suo venire a chiedere scusa. La race direction ha una responsabilità enorme, devono fare in modo che non vada sempre a sbattere contro gli altri piloti, in questa stagione è già successo 10 volte in 2 gare. Così diventa pericoloso, non mi sento protetto, perché fa quello che gli pare. Il nostro non è uno sport di contatto, lui colpisce tra la gamba e la moto per farti cadere. Ho paura di correre con lui, così distrugge il nostro sport”