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Gran premio di Malesia: sorrisi e lacrime sulla pista di Sepang

Il tracciato asiatico ha celebrato grandi campioni come Valentino Rossi, ma sulla pista malese sono state scritte anche brutte pagine dello sport, come nel 2015, e si sono vissute tragedie come la scomparsa di Simoncelli

Tra le piste "storiche" del motomondiale, un posto di diritto spetta certamente a Sepang, circuito su cui si corre dal 1999 e dove sono stati celebrati diversi campioni del mondo. Ma l'International Circuit purtroppo ha visto scrivere anche alcune brutte pagine del motociclismo sportivo e ha dovuto fare i conti con la tragedia della perdita di Marco Simoncelli nel 2011.


Le caratteristiche del tracciato

La pista di Sepang è stata costruita nel 1999 nelle vicinanze della capitale malese Kuala Lumpur, su disegno del famoso architetto Hermann Tilke "papà" di molti impianti dedicati alla Formula 1. Le caratteristiche del circuito di fatto sposavano le esigenze delle quattro ruote, con due lunghissimi rettilinei dove sfogare la potenza dei motori, ampie vie di fuga e una sezione molto larga, adatta agli ingombri delle monoposto. La prima edizione del gp di Formula 1 viene vinta da Eddie Irvine, in quel 1999 del mondiale sfiorato con la Ferrari.

Le MotoGP ci si sono comunque adattate perfettamente e Sepang è diventata un riferimento per la sua completezza: velocità sul dritto, frenate molto impegnative e una sequenza di misto dove invece conta molto il bilanciamento della moto. Non per niente viene utilizzata quasi ogni anno per i test pre-campionato, con le squadre che possono mettere alla frusta i nuovi prototipi in ogni condizione di utilizzo.


La storia

La prima edizione del gran premio della Malesia a Sepang si corre nel 1999; in precedenza le gare si disputavano a Shah Alam (dal 1991 al 1997, nel 1998 a Johor). Gli italiani vanno subito forte e vincono ogni anno almeno in una categoria, senza interruzioni fino al 2006. Inaugura la serie Loris Capirossi nel 1999 in classe 250, Valentino aggiunge altri 4 sigilli entro il 2006 e nel 2005 celebra a Sepang il suo settimo titolo, addirittura con 4 gare d'anticipo. Nel 2008 un altro successo, mentre nel 2009 festeggia "solo" il titolo mondiale, il nono della sua carriera. La gag è quella di "Gallina vecchia fa buon brodo": anni dopo la "Polleria Osvaldo", c'è insomma ancora molto da spremere da quello che in molti già al tempo definivano un "vecchio Rossi", in realtà appena trentenne. Ce ne saranno ancora di vittorie...


La tragedia del Sic

Nel 2010 Valentino vince il suo sesto gran premio di MotoGP a Sepang, ma non può immaginare che solo 12 mesi dopo vivrà una delle pagine più terribili della sua vita sportiva e degli ultimi anni del motociclismo sportivo. Marco Simoncelli perde la vita nel corso della gara del 2011. Al secondo giro del gran premio, il Sic cade e viene travolto da Colin Edwards e dallo stesso Rossi, che nulla possono fare per evitarlo. Le lesioni riportate nell'impatto sono tremende e il pilota romagnolo non sopravvive. Simoncelli viene dal periodo migliore della sua breve carriera in classe regina, con il secondo posto di Phillip Island conquistato solo pochi giorni prima, alle spalle di Casey Stoner. 

Oltre alla tragedia umana, il motociclismo italiano deve subire una enorme perdita sportiva: il 23 ottobre 2011 se ne va un pilota da molti considerato come l'erede stesso di Valentino, pilota di cui tra l'altro era grande amico.


I fatti del 2015

Solo due giorni prima, un giovane Marc Marquez aveva quasi perso la vista in seguito a un brutto incidente in Moto2. Marc quell'anno non solo deve dare addio al titolo di Moto2, ma si porta dietro le conseguenze della caduta con una fastidiosa diplopia che lo perseguiterà a lungo, ripresentandosi poi anche nel 2022, a ben undici anni di distanza. 


Nel 2015 Marquez e Rossi si ritrovano faccia a faccia in quello che diventerà l'episodio forse più famoso degli ultimi dieci anni di MotoGP. Dopo la denuncia da parte dello stesso nove volte campione del mondo delle presunte scorrettezze di Marc a Phillip Island nei suoi confronti, a Sepang lo scontro da verbale si trasforma in un duello in pista. Marc non si limita a sorpassare Valentino, ma una volta davanti gli rompe il ritmo. Rossi si innervosisce e all'ennesimo incrocio di traiettorie porta largo l'avversario: si arriva al contatto e Marquez cade. Per quell'episodio Rossi viene penalizzato con la partenza dal fondo della griglia a Valencia, dove la sua rimonta lo porta "solo" fino al quarto posto. Lorenzo vince gara e mondiale e il Dottore non supererà mai quell'episodio, tanto che è tornato a parlarne anche recentemente.


Le ultime edizioni

Anche in anni più recenti Sepang è teatro di gare importanti: nel 2016 Dovizioso ci vince la sua prima gara con Ducati, l'anno dopo batte in duello Jorge Lorenzo, recuperando punti importanti su Marquez, utili a trascinare il mondiale fino all'epilogo di Valencia. Nel 2018 si laureano campioni a Sepang sia Jorge Martin (in Moto3), che Francesco Bagnaia (in Moto2), i duellanti delle ultime due stagioni in classe reigna. Nel 2022 nuova affermazione di Pecco, questa volta in MotoGP: un successo fondamentale nella corsa al titolo contro Quartararo. Enea Bastianini - al tempo in forza al team Gresini- viene "obbligato" a non battagliare con Bagnaia per la vittoria. Il riminese - pilota factory in pectore- svolge bene il compito e all'ultimo gp di Valencia Pecco può presentarsi con ben 23 punti di vantaggio sul francese.

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