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Dalla Skiffer alla Polleria Osvaldo, le gag più riuscite di Valentino Rossi

Dalla bambola gonfiabile per prendere in giro Biaggi all'ultimo mondiale celebrato con la maglietta "gallina vecchia fa buon brodo": le gag di Valentino sono passate alla storia

È iniziato tutto con una bambola, e da lì in poi è stato un crescendo di gag memorabili: Valentino Rossi non è un campione inimitabile solo per i risultati ottenuti in pista, ma anche per come ha celebrato alcune delle sue affermazioni più importanti.

L'inizio di una rivalità

La prima esultanza fuori dagli schemi risale al gran premio d'Italia 1997, quando Valentino, al Mugello, festeggia la vittoria in classe 125 portando a spasso nel giro di rientro una bambola gonfiabile ribattezzata per l'occasione "Skiffer" (qui sopra). 

Non è tanto un omaggio alla super modella Claudia Schiffer, ma una presa in giro di Max Biaggi, che al tempo era stato “paparazzato” con Naomi Campbell. Bisogna ricordare che nel 1997 Max era già un tre volte campione del mondo avviato verso il quarto titolo, e l'irriverenza di Valentino, appena alla sua quarta vittoria nel motomondiale, denota un certo carattere.

Titoli, sponsor e improvvisate

Il 1997 si chiude con un gigantesco numero uno sulla schiena di Rossi e l'inequivocabile scritta “uord cenpion”; prima c'era stato un Valentino vestito da Robin Hood sul podio di Donington, l'anno successivo le gag continuano anche in 250. Dopo il gp di Catalogna, i giornalisti si affannano a capire se la Polleria Osvaldo esista davvero: si tratta di un fantomatico sponsor che Rossi sfoggia, tanto nelle scritte quanto con un enorme pollo/mascotte. 

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Ecco Rossi con il pollo mascotte della polleria Osvaldo

Ma ci sono anche vere e proprie improvvisate, come nel gp di Spagna a Jerez, quando Rossi fa tappa in un bagno chimico sotto le tribune dei tifosi in delirio. “Quando scappa scappa” si giustifica il pesarese. Anche l'avventura in duemmezzo si conclude con un titolo e in Brasile arriva la relativa gag: in moto con Rossi sale un angelo custode a grandezza naturale.

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Une delle gag preferite dal Dottore: la capatina al bagno a Jerez

Senza perdere l'allegria

Anche in classe regina Rossi non perde la verve del periodo adolescenziale: nel 2002 al Mugello due improbabili vigili lo multano per eccesso di velocità, nello stesso anno Vale festeggia il quarto titolo mondiale con il fan club vestito da nazionale brasiliana di calcio. VR46 alza al cielo una copia ben riuscita della coppa del mondo.

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Altra scenetta mitica: Rossi multato per eccesso di velocità al Mugello


A volte le scenette servono anche a rispondere con un sorriso a certe critiche: a Brno nel 2003, Vale finge — con tanto di palla al piede e aiutato da due personaggi travestiti da carcerati — di colpire una pietra con il piccone. Rossi sale sul podio con il berretto da carcerato, in risposta a chi lo dava in crisi dopo quattro gare senza vittoria.

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Rossi carcerato, cioè condannato a vincere


Altra polemica rispedita al mittente è quella dell'anno successivo, quando Valentino — in occasione del gran premio della Malesia — si arma di spazzolone per pulire la pista dopo la vittoria. È la risposta ironica alla penalità (6 secondi sul tempo in qualifica) inflittagli in Qatar la settimana prima, quando alcuni membri dello staff di Rossi avevano gommato con uno scooter quella che sarebbe stata la casella di partenza di Rossi. E mentre alcuni membri del fan club guardavano divertiti il Dottore esibirsi nell'ennesima sceneggiata, ai box Jeremy Burgess mostrava una maglietta con la scritta “impresa di pulizie La Rapida, per togliere lo sporco dalla MotoGP”.

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Rossi fa ammenda e pulisce la pista, inaugurando l'impresa di pulizie La Rapida

Altri cinque anni

Le esultanze particolari di Rossi arrivano fino al nono titolo, festeggiato con l'inequivocabile maglietta che porta la scritta “Gallina vecchia fa buon brodo”, ma ce ne sono parecchie altre prima: Una t-shirt “che spettacolo” per il primo titolo con Yamaha, i sette nani l'anno dopo per il settimo mondiale vinto. E poi ancora il bowling umano di Jerez 2007, o l'ottavo titolo “scusate il ritardo”, certificato dal notaio Ottavio Ottaviani.

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Rossi festeggia a modo suo il nono titolo. Allora non sapeva che sarebbe stato anche l'ultimo

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