Scooter usati: Honda SH 125 vs Yamaha Xenter 125, pregi difetti e quale scegliere

Gli scooter 125 a ruota alta sono i mezzi da città per eccellenza, perfetti per gli automobilisti “pentiti” (si guidano anche con la patente B) e per i loro figli in età da patente. Da anni il più venduto della categoria è l’Honda SH 125i, ma a insidiarlo una decina di anni fa ci provò Yamaha con lo Xenter 125. Fu un duello senza esclusione di colpi: entrambi offrivano bauletto e parabrezza compresi nel prezzo, l’SH però aveva di serie l’ABS (solo frenata integrale per lo Xenter) e il freno a disco dietro invece lo Xenter montava un economico tamburo.

Entrambi sono agili e snelli, hanno ruote da 16 pollici e finiture di alto livello. L’SH ha un sottosella più ampio e un motore con sistema Start&Stop, mentre lo Xenter è più agile, ha una pedana più ampia e uno scudo più protettivo.

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Honda SH

Su strada
L’SH si comporta bene fuori città, è stabile sul dritto e nei curvoni presi “a manetta”. Il parabrezza ampio protegge bene; non male anche lo scudo, che però lascia arrivare alle gambe un po’ di aria in più rispetto a quello dello Xenter. Sempre sicura e pronta la frenata, grazie ai due freni a disco potenti e ben dosabili, con l’ABS come sicurezza in più. Bene anche il motore, che fuori città è in grado di percorrere più di 30 km con un litro. Le prestazioni sono più che sufficienti per cavarsela sulle statali, anche se la spinta, raggiunti gli 80 km/h, diminuisce parecchio.

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In città
Il sistema Start&Stop funziona egregiamente, anche se le prime volte si resta disorientati dallo spegnimento del motore al semaforo; per fortuna il riavvio è sempre istantaneo. Il motore è al di sopra di ogni critica, sia per quanto riguarda i consumi sia per le prestazioni. Ok le sospensioni: il doppio ammortizzatore posteriore è tarato sul morbido e incassa abbastanza bene buche e pavé. Sullo stretto l’SH dà la sensazione di essere un filo meno agile del concorrente, specie nei passaggi più stretti, mentre sul bagnato si apprezza la presenza dell’ABS di serie: toglie tanti pensieri...

Yamaha Xenter

Su strada
In sella allo Xenter si apprezza il manubrio ben posizionato e lo spazio più abbondante per i piedi garantito dalla larga pedana. Il propulsore non ha nulla da invidiare a quello che spinge l’SH, anzi: prestazioni e consumi sono quasi identici (Yamaha prevale nelle prime, Honda fa meglio nei secondi), ma il mezzo litro in più nel serbatoio dello Xenter garantisce qualche chilometro di autonomia in più che non guasta mai. Il mono posteriore, tarato un po’ sul rigido, garantisce una buona precisione di guida mentre i freni sono adeguati al peso dello scooter.

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In città
Il monocilindrico scatta bene da fermo e ha una discreta ripresa: in accelerazione lo Xenter fa un po’ meglio dell’SH. In movimento è agile, grazie a un avantreno rapido e nonostante il peso superiore a quello dell’SH. Le sospensioni garantiscono un buon comfort, limitando gli scossoni anche quando si affronta il pavé. Bene il disco freno anteriore, mentre il tamburo dietro è deboluccio: per sfruttare al meglio l’impianto, meglio azionare sempre entrambe le leve. Il vano sistemato nel manubrio è minuscolo, ma l’SH non offre di meglio con quello ricavato nel retroscudo.

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