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Dossier Ducati, le Monster "600": facili da comprare e da guidare

La naked di Borgo Panigale è una delle moto più amate e vendute in Italia. Tra le cilindrate più interessanti ci sono le piccole 600: facili e maneggevoli e con un "appeal" immortale. Vediamo quali sono le "annate" migliori

Presentata nel 1992, la Ducati Monster è stato un modello di svolta per Ducati, che, con l'arrivo della Monster 600 Dark, balzò in testa alle classifiche di vendita inventando un segmento moto fino ad allora "sconosciuto", quello delle naked. A distanza di anni la Monster originale (quella con il motore raffreddato ad aria) è ancora una moto che piace e che ha ancora "parecchio giro" sul mercato dell’usato (si stimano circa 250.000 esemplari venduti in tutto il mondo). Proprio versioni con motore da 600 cm3 sono quelle che più “hanno colpito nel segno” grazie alla facilità d’uso oltre che al prezzo relativamente basso. Ecco nel dettaglio le “pre-restyling” 620 e 695 e le "nuove" 696, 796 e 797.

Ducati Monster 620

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Arrivò sul mercato a fine 2001 in sostituzione della "capostipite" 600. Rispetto al vecchio modello aveva cilindrata e potenza maggiori (35 cm3 e 8 CV in più) e l’iniezione elettronica, fino ad allora riservata alle sole 900. Nuove anche le sospensioni (dietro il mono è regolabile) e l’impianto frenante che introduce il doppio disco anteriore.

Ducati Monster 695

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Arrivata nel 2006, la 695 introduce l’omologazione Euro3 e un “sensibile” calo nel prezzo di listino (All’epoca, 6.900 euro, un prezzo in linea con quello delle naked giapponesi). Per non “strozzare” il bicilindrico la cilindrata aumenta a 695 cm3 (73 CV dichiarati, 10 in più del 620) e con l’occasione in Ducati danno una ripulita al layout del propulsore eliminando i cavi a vista tipici del vecchio modello. Confermata la ciclistica e l’impianto frenante.

Punti di forza

Le 620/695 pesano poco, sono agili e facili da guidare: insomma, la moto ideale per chi è alle prime esperienze. Ma possono divertire anche gli esperti perché assecondano bene anche la guida sportiva. La tenuta di strada è il suo forte: la “Monsterina” è precisa in curva, sia in quelle strette e lente sia in quelle veloci. La frenata è sempre stata di buon livello.
Come spesso accade, il motore migliore è il più recente: il 695 Ducati spinge forte, è già Euro 3 e monta una frizione più morbida da azionare (la si apprezza guidando in città). Non sottovalutate però il 620: le prestazioni sono più che dignitose e ai bassi ha un’erogazione dolce.

Punti deboli

Hanno poco sterzo: questo disturba nelle manovre da fermo e nella guida a bassa velocità. Scarso lo spazio per il passeggero. Nelle versioni più “vecchie” (620) le finiture non sono il massimo. L’assetto rigido fa saltare il pilota su pavé e tombini.

Prima dell’acquisto controllate bene

Motore - Occhio ai trafilaggi d’olio dalla base dei cilindri.
Scarico - Il collettore passa sotto il motore: controllate che non abbia avuto “incontri ravvicinati” con i marciapiedi.
Cruscotto - Tutti gli indicatori devono funzionare. Il cruscotto elettronico delle 620 e 695 è un pezzo sofisticato e costoso.
Distribuzione - Le cinghie della distribuzione vanno cambiate ogni 20.000 km: un’operazione da non dimenticare, ne va della salute del motore (davvero).
Elettricità - L’impianto elettrico è un po’ delicato. In generale comunque bisogna fare attenzione alle moto che montano frecce o faro posteriore “fuoriserie”: possono dare molti problemi.
● Ruggine - Viti e bulloni sui modelli più vecchi sono sensibili alla corrosione. Da controllare e poi tenere d’occhio anche le saldature nascoste del telaio.

Le quotazioni

Monster 695
Anno - Euro
2008 (E3)  - 3.200
2007 (E3) - 2.700
2006 (E3) - 2.500
Monster 620
Anno - Euro
2006 (E3) - 2.300
2005 (E2) - 2.100
2004 (E2) - 1.900
2003 (E2) - 1.800
2002 (E2) - 1.600
2001 (E2) - 1.500

Ducati Monster 696

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È la prima monster del “nuovo corso”. Ridisegnata ma non stravolta la Monster ha un nuovo faro, il telaietto reggi sella in alluminio e un serbatoio dalle linee più elaborate (ma sempre con la stessa forma della vecchia e storica versione). Cambia anche l’ergonomia generale della moto: la posizione di guida è più comoda rispetto a prima ma sempre caricata in avanti, aumentato anche il raggio di sterzo. Buono l’impianto frenante che prevede una coppia di pinze ad attacco radiale.

Ducati Monster 796

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Presentata nel 2010 la 796 è la versione intermedia rispetto alla entry-level 696 e la più potente 1100. La cilindrata sale a 800 cm3 e rispetto alla 696 cambia nella posizione di guida più comoda, grazie al manubrio con supporti rialzati e alla nuova sella con sagoma e imbottitura riviste.
Il motore deriva da quello della Hypermotard 796, ma eroga 87 cavalli (6 in più), grazie al diverso airbox e allo scarico specifico. Freni e sospensioni sono quelli della Monster 696, per cui la forcella non è regolabile, mentre il mono sì.

Punti di forza

La Monster “versione 696/796” è un bel passo avanti rispetto alle precedenti. La 796 è la migliore perché ha un manubrio rialzato (rispetto alla 696) e una sella meglio sagomata: la posizione di guida è sempre sportiva, ma meno stancante. Il motore è fluido e spinge bene ai medi regimi, mantenendo anche un discreto allungo. Da vera Ducati la tenuta di strada: la Monster segue precisa la traiettoria ed è svelta ad impostare le curve.
Il peso ridotto garantisce una buona agilità: anche a basse andature la Monster è facile da guidare. Molto buona la frenata, addirittura ottima se ne trovate una con ABS.

Punti deboli

Il comfort non è granché: la Monster ha un assetto sportivo, con sospensioni regolate sul rigido che fanno sentire per bene le buche. Se cercate una naked “comodosa”, non è la moto per voi.
I silenziatori sistemati sotto la sella scaldano parecchio, perché al loro interno ci sono i catalizzatori. D’estate sono fastidiosi, soprattutto per il passeggero. Agli alti regimi il motore trasmette vibrazioni fastidiose che, tra l’altro, fanno muovere parecchio gli specchietti, limitando la visuale.

Prima dell’acquisto controllate bene

Olio lubrificante - Possibili perdite di olio dal lato sinistro del motore, nel punto in cui il telaio si fissa al motore. Il problema è dovuto solo a una guarnizione, ma per cambiarla bisogna staccare il motore dal telaio...
Scarichi aftermarket - Assicurarsi che siano omologati.
Cavi elettrici - Quelli che passano vicino al motore in qualche caso si sono “squagliati”, in genere per mancanza di una fascetta elastica.
Scarico - Il calore provocato dai catalizzatori può far saltare la verniciatura.
Aggancio coprisella - Il foro di aggancio del coprisella è delicato.

Le quotazioni

Monster 696
Anno - Euro
2015 (E3) -4.900
2014 (E3) -4.700
2013 (E3) -4.500
2012 (E3) -4.300
2011 (E3) - 4.100
2010 (E3) - 3.900
2009 (E3) - 3.700
2008 (E3) - 3.500
Monster 796
Anno - Euro
2015 (E3) -4.700
2014 (E3) -4.500
2013 (E3) -4.200
2012 (E3) -4.000
2011 (E3) - 3.800
2010 (E3) - 3.600

The last dance, la 797

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L'ultima evoluzione del progetto "originale" fu la Monster 797 che, a grande richiesta tornò in listino dopo il pensionamento della 696 sostituita dalla nuova 821 raffreddata a liquido. La "nuova 797 ancora aveva telaio a traliccio, oltre ovviamente al bicilindrico raffreddato ad aria e il forcellone in alluminio pressofuso  infulcrato nel motore. La  fanaleria era “full Led” e l'ABS di serie abbinato all’impianto frenante Brembo con potenti pinze monoblocco. “Miste” le sospensioni: forcella Kayaba fissa con steli da 43 mm e mono Sachs regolabile in estensione e precarico. Non c'era ancora il controllo di trazione,  ma in scalata si può contare sull’ottima frizione antisaltellamento APTC. 

Le quotazioni

Monster 796
Anno - Euro
2015 (E3) -6.100
2021 (E3) -5.900
2020 (E3) -5.600
2019 (E3) -5.400
2018 (E3) - 5.200
2017 (E3) - 5.000

 

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topomoto
Gio, 02/07/2013 - 10:08
Complimenti alla redazione
giggio
Gio, 02/07/2013 - 10:31
mi piaceva di più il faro vecchio... comunque, la Monster è sempre un bel giocattolino da misto stretto