Salta al contenuto principale

Patente moto: con quali mezzi si può fare l’esame?

Con quali mezzi si sostiene l’esame per la patente moto e quali motoveicoli si possono guidare una volta ottenuto il documento di guida

Con quali mezzi si può e si deve fare l’esame per la patente moto? In questo articolo, spiegheremo nel dettaglio quali sono le tipologie di patente per guidare un motociclo, che differiscono tra loro per l’età minima del conducente e per il tipo di mezzo che si può guidare successivamente. Per i privatisti, ovvero tutti coloro i quali si esercitano con una moto propria prima di sostenere l’esame di pratica, può essere molto utile sapere con quali mezzi si può fare l’esame per ciascun tipo di patente, ovvero quali motoveicoli sono ammessi alla prova. Iniziamo con il vedere quali sono i tipi di patente per guidare una moto, proseguendo con i mezzi ammessi alle prove pratiche di esame per ciascuna patente e le relative tabelle riepilogative e concludendo con l’elenco di alcune novità che dovrebbero partire a breve, quando saranno approvati i decreti attuativo.

Patente moto: tipologie, età minima richiesta e veicoli che si possono guidare

Il documento che serve per guidare un ciclomotore o un motociclo è la patente di tipo A. Ne esistono 4 in totale, ovvero:

  • AM
  • A1
  • A2
  • A (o A3)

La prima patente (AM) è nota anche come vecchio “patentino”, si può fare compiuti i 14 anni e permette di guidare i ciclomotori, mentre l’ultima consente di guidare ogni tipo di motoveicolo, senza limitazioni, ma il requisito anagrafico minimo per ottenerla è di 24 anni, a meno che non sia presente una particolare condizione. Procediamo con ordine.

Cosa si guida con la patente AM

La patente AM è il vecchio patentino, si può conseguire a partire da 14 anni e consente la guida dei ciclomotori a due ruote (L1e, con cilindrata non superiore a 50cc con motore termico e velocità massima non superiore a 45 km/h), nonché i ciclomotori a tre ruote (L2e) e i quadricicli leggeri (L6e, con massa a vuoto inferiore a 425 kg e velocità massima sempre di 45 km/h, con cilindrata non superiore a 50 cc o, se a propulsione elettrica, con potenza inferiore a 4 KW).

Rispetto al vecchio patentino, per conseguire la patente AM è necessario superare un esame teorico e una prova pratica.

Cosa si guida con la patente A1

La patente A1 si consegue a partire dai 16 anni di età e, una volta superati gli esami, permette di guidare i seguenti motocicli:

  • Motocicli con cilindrata fino a 125 cm3 e potenza massima fino a 11 KW (rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 KW/kg);
  • Tricicli a motore con potenza non superiore a 15 KW.

Cosa si guida con la patente A2

L’età minima richiesta per conseguire la patente A2 è 18 anni, con questo documento si possono guidare motocicli con potenza non superiore a 35 KW (48 CV), con rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 KW/kg.

Per quanto riguarda la cilindrata della moto con cui fare l’esame, in caso di motore a combustione interna deve essere di almeno 250 cm3, mentre se si tratta di motore elettrico cambia il rapporto potenza/peso, che diventa di almeno 0,15 kW/kg.

Infine con la patente A2 si possano guidare anche moto depotenziate a 35 kW (o meno), a condizione che in versione “originale” non abbiano più di 70 kW/95 CV.

 

Cosa si guida con la patente A3

La patente A si può fare solo a partire dai 24 anni di età, oppure a partire  da 20 anni se si è già titolari di patente A2 da 2 anni.

Questo documento di guida permette di guidare motocicli di qualsiasi potenza, nonché tutti i motoveicoli che si possono guidare con le patenti finora elencate (AM, A2 e A1).

Gli esami per la patente moto

Per ottenere la licenza di guida è necessario sostenere degli esami, uno di teoria e uno di pratica. Tuttavia, ci sono delle novità in merito, anche se non sono state ancora attuate (ma lo dovrebbero essere a breve). Le tratteremo in un paragrafo dedicato.

L’esame di teoria è un quiz con 30 quesiti con risposta vero-falso, a cui rispondere in un tempo massimo di 20 minuti. Sono ammessi solo 3 errori e andrà superato entro 12 mesi dall’iscrizione. Si è esonerati dall’esame di teoria se si è titolari già di altre patenti (fatta eccezione per la patente AM che non è propedeutica per alcun altra patente).

L’esame pratico per la categoria A risulta abbastanza articolato. Per sostenerlo, oltre al mezzo da guidare, bisognerà indossare alcune protezioni, ovvero:

  • Casco integrale;
  • Guanti;
  • Giacca con protezione gomiti e spalle;
  • Paraschiena;
  • Pantaloni lunghi con protezione ginocchia;
  • Scarpe chiuse.

L’esame pratico per la patente di categoria A si compone di 2 prove (una a circuito chiuso e una nel traffico) e si articola in 3 step:

  • Verifica della capacità del conducente di prepararsi a una guida sicura: il candidato dovrà dimostrare di saper indossare correttamente il casco e l’abbigliamento protettivo, e controllare i dispositivi, dagli pneumatici ai freni, dallo sterzo all’interruttore di emergenza, dalla catena ai livelli dell’olio, dai dispositivi di segnalazione visiva e illuminazione a quelli di segnalazione acustica.
  • Manovre preliminari: il candidato utilizza il cavalletto, parcheggia il veicolo e sostiene prove di equilibrio di passaggio in corridoio stretto, per poi prepararsi alla prova nello stesso corridoio, svolgendola in un percorso a coni.  In seguito dovrà sostenere delle prove di superamento ostacolo e frenata tramite appositi percorsi che devono seguire i requisiti contenuti nel D.M. 26 settembre 2018. In particolare:
    • Prove di equilibrio di passaggio in corridoio stretto a velocità ridotta: il candidato dovrà effettuare uno slalom tra sei file di coni, partendo dal primo cono sulla destra, per poi seguire una traiettoria regolare attorno al cono centrale e infine immettersi in un corridoio stretto, percorrendolo in linea retta. Il candidato non dovrà toccare i coni, saltare un cono durante lo slalom, o mettere un piede a terra, guidare irregolarmente o metterci meno di 15 secondi per completare il percorso, pena la bocciatura.
    • Prove di superamento, ostacolo e frenata: il candidato dovrà effettuare uno slalom tra i coni presenti sul tratto iniziale del percorso, quindi passare tra i 3 coni che si trovano al centro del percorso e infine immettersi nel corridoio stretto, attraversando i coni che si trovano a 1 metro di distanza l’uno dall’altro. In conclusione dovrà frenare tra gli ultimi coni, con la ruota anteriore che dovrà superare il primo allineamento, ma non il secondo. Il candidato non potrà toccare i coni, saltare un cono durante lo slalom, mettere un piede a terra o guidare in modo irregolare. Inoltre, quando frena alla fine dovrà far superare alla ruota anteriore il primo allineamento (ma non il secondo) e non deve metterci più di 25 secondi per completare l’intero percorso.
  • Comportamento nel traffico: il candidato dovrà dimostrare le sue capacità di partire da fermo, guidare su strada rettilinea e in curva, affrontare e superare incroci e raccordi, cambiare direzione/corsia, entrare/uscire dall’autostrada, effettuare sorpassi, sapersi destreggiare tra caratteristiche stradali speciali e rispettare tutte le precauzioni quando scende dal veicolo. La durata di quest’ultima prova non deve essere inferiore a 25 minuti.

Patente moto: mezzi coi quali si deve fare l’esame

Come stabilito dalla Circolare Prot. N. 28822 del 19/09/2019, modificata in seguito dalla Circolare Prot. 30724 del 30/10/2020, la prova pratica deve essere sostenuta con i seguenti mezzi, ovviamente differenti in base alla tipologia di patente moto da conseguire:

Patente moto AM    

Ciclomotori su due ruote (L1e)

Ciclomotori a tre ruote (L2e) dotati di retromarcia

Quadricicli leggeri (L6e) se omologati per trasporto di un passeggero oltre al conducente e dotati di retromarcia

Patente moto A1              

Motociclo con potenza massima di 11 KW e rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 KW/kg, con velocità di almeno 90 km/h.

  • Motore a combustione interna: cilindrata di almeno 120, max 125 cm3;
  • Motore elettrico: rapporto potenza/peso di almeno 0,08 KW/kg.

Patente moto A2              

Motociclo con potenza di almeno 20 KW ma non superiore a 35 KW e rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 KW/kg.

  • Motore a combustione interna: cilindrata di almeno 250 cm3;
  • Motore elettrico: rapporto potenza/peso di almeno 0,15 KW/kg.

Patente moto A                 

Motociclo con massa a vuoto superiore a 180 kg e potenza nominale di 50 KW.

  • Motore a combustione interna: cilindrata di almeno 600 cm3;
  • Motore elettrico: rapporto potenza/peso di almeno 0,25 KW/kg.

Note e precisazioni

Per quanto riguarda il conseguimento della categoria A, lo Stato membro può accettare una tolleranza di 5 kg sotto la massa minima prescritta. Per ciò che concerne i veicoli di categoria A1, A2 e A, è permessa una tolleranza di 5 cm3 sotto la cilindrata minima prescritta. Inoltre, non è consentito usare un motociclo con due ruote gemellate. Il cavalletto, invece, può essere centrale o laterale.

Un’altra precisazione importante: per quanto riguarda i veicoli di categoria A1, A2 e A, non è richiesto il cambio di velocità manuale, ma in questo caso andrà apposto sulla patente conseguita il codice UE armonizzato “78”. Questo codice significa che il soggetto non potrà guidare veicoli di categoria A1, A2 o A con cambio manuale.

Come sostenere l’esame per la patente moto da privatista

I candidati privatisti possono sostenere la prova pratica su un mezzo di loro proprietà o di soggetti terzi che ne autorizzano l’uso. In quest’ultima eventualità, il candidato dovrà presentare la dichiarazione sostitutiva firmata dal proprietario del veicolo che ne concede l’utilizzo per la prova d’esame pratico.

Se invece vogliono sostenere l’esame pratico con un mezzo messo a disposizione dall’autoscuola, dovranno fare richiesta di cambio codice presso l’ufficio competente della Motorizzazione Civile: pertanto, sull’istanza di conseguimento della patente di guida, andrà applicato il codice meccanografico dell’autoscuola.

 

Leggi altro su:
Aggiungi un commento