Omologazione casco: come è cambiata dal 2021 con lo standard ece 22-06
Spesso non si presta la dovuta attenzione alle normative di omologazione dei caschi, che invece servono a tutelare il consumatore. Ecco come riconoscere le sigle
Nell'acquisto del casco generalmente si valuta la tipologia, il colore, il prezzo, ma spesso non si presta la dovuta attenzione alle normative, che invece servono a tutelare il consumatore e che danno importanti informazioni sulla sicurezza del materiale acquistato.
Le novità dell'omologazione ECE 22-06
Il nuovo standard di omologazione dei caschi ECE 22-06 aggiorna alcuni aspetti ormai superati e ambigui del precedente standard 22-05, vecchio di due decenni. Sono aspetti che spiegheremo dettagliatamente nelle prossime righe. La nuova omologazione ECE 22-06 è entrata in vigore dal 1° gennaio 2021 in tutti i Paesi che riconoscono questo standard, Italia compresa.
Maggiori punti di impatto
L’omologazione ECE valida fino al 31/12/2020 individua 5 punti di impatto testati dall’incudine sul casco: fronte, sommità, retro, laterale e mentoniera. Per rendere ancora più severa la prova, con la nuova norma ECE 22-06 si aggiungono altri punti di impatto sulle linee mediane e si aggiunge un punto in più a campione, diverso e non prevedibile su ogni casco in omologazione.
Gli impatti a bassa velocità
Oltre a essere ottimizzati per resistere ai picchi di energia dovuti ai grossi urti, i nuovi caschi devono essere capaci di assorbire colpi a minore intensità. Per questo sono state introdotte tre velocità per gli impatti lineari; 6 m/s, 7,5 m/s, 8,2 m/s.
Questa novità è stata inserita a causa dell’elevata percentuale di morti per colpi a bassa velocità. Infatti una calotta rigida e dotata di una spessa imbottitura in polistirolo potrebbe assorbire impatti con alta energia (perché l’assorbimento è proporzionale alla deformazione), ma la stessa struttura a velocità inferiori rischia di non assorbire l’energia e danneggia ancora di più il cervello
La vecchia omologazione prevedeva impatti contro incudine piatta e ‘Kerbostone’, a forma di marciapiede, da 7,5 metri di altezza (5,5 per la mentoniera) per una velocità di 7,5 m/s 28 Km/h). Nella ECE 22.06, invece, sono previsti impatti a 5,5 ed a 8,5 metri per verificare il comportamento del casco in tutti i casi.
La altre novità
La ECE 22-06 ufficializza la procedura di doppia omologazione per i caschi apribili o modulari e la uniforma a quella già adottata da alcune nazioni in cui le regole sono più restrittive, come l’Italia. Nel nostro Paese la norma recepita dal Ministero dei Trasporti prescrive che un casco con omologazione P/J (ovvero i caschi apribili e modulari), quando è sottoposto alle prove cicliche, deve restare sempre chiuso o sempre aperto rispettivamente quando viene sottoposto ai test da integrale o da jet, superando entrambi i test.
Una nuova prova riguarda i cosiddetti “visierini parasole”: per essere classificati come “visiere” dal produttore, devono essere sottoposti agli stessi test delle visiere esterne, altrimenti la loro denominazione corretta deve essere quella di “schermi parasole”.
La ECE 22.06 introduce poi una nuova verifica sulla visiera che deve resistere all’impatto con una biglia in acciaio di 6 mm lanciata alla velocità di 60 m/s.
Viene introdotta la prova che testa la possibilità che il casco, in caso di impatto ruoti in avanti scalzandosi dalla testa del pilota, oppure ruoti all’indietro provocando danni al collo.
Sono previsti anche test per le fibbie con regolazione micrometrica e il decadimento della plastiche con cui sono realizzato dovuto all’assorbimento di acqua.
Cosa cambia per i motociclisti
Ecco le tre informazioni fondamentale da tenere a mente per i motociclisti con la nuova normativa:
– dal 1° gennaio 2021 sono in commercio sia caschi con la marcatura ECE 22-05 che caschi omologati secondo la nuova normativa ECE 22-06.
– i produttori hanno tempo fino a luglio 2023 per adeguare i caschi al nuovo standard. Per questo potrebbe risultare ancora possibile (anche se man mano poco probabile) trovare in commercio caschi prodotti nel 2021 con la vecchia etichetta di conformità ECE 22-05. Va da sé che è preferibile acquistare caschi con la nuova etichettatura, anche se non è obbligatorio. Infatti i caschi omologati con la vecchia normativa ECE 22-05 si possono continuare a utilizzare senza alcuna scadenza.
L'omologazione europea
Con questa omologazione i caschi si possono utilizzare in tutta l’Unione Europea. Ecco come si legge l'etichetta cucita all’interno del casco:
- numero distintivo dello Stato di immatricolazione (nel caso italiano “E3”), disposto all’interno di un cerchio.
- E1 Germania, E2 Francia, E3 Italia, E4 Paesi Bassi, E5 Svezia, E6 Belgio, E7 Ungheria, E8 Rep. Ceca, E9 Spagna, E10 Jugoslavia, E11 Regno Unito, E12 Austria, E13 Lussemburgo, E14 Svizzera, E16 Norvegia, E17 Finlandia, E18 Danimarca, E19 Romania, E20 Polonia, E21 Portogallo, E22 Russia, E24 Irlanda, E25 Croazia , E26 Slovenia, E27 Slovacchia, E28 Bielorussia, E29 Estonia, E31 Bosnia, E32 Lettonia,E34 Bulgaria, E37 Turchia, E40 Macedonia, E43 Giappone, E45 Australia, E46 Ucraina, E47 Sudafrica, E48 Nuova Zelanda.
- numero di omologazione (per esempio “062216”), dove i primi due numeri indicano la versione della direttiva d’omologazione, l’ultima 06 è quella più recente sinonimo di maggior sicurezza. I numeri seguenti indicano l’omologazione specifica del casco.
- sigla di protezione della mentoniera nello specifico: /J Jet o Demijet in questo caso i caschi sono privi di mentoniera; /NP caschi con mentoniera non protettiva (mentoniera asportabile o reclinabile); /P caschi con mentoniera protettiva da usare sempre chiusa, sono caschi integrali e modulari; /P-J caschi modulari con mentoniera protettiva che si può usare sia in posizione aperta che chiusa.
- un numero di progressivo di produzione