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Multe non pagate: prescrizione, rischi e verifiche da fare

Cosa succede se non si pagano le multe? Le conseguenze possono essere molto gravi, vediamo quindi cosa prevede la legge al riguardo con particolare attenzione ai termini di prescrizione

Ricevere una multa può capitare a tutti e c’è chi pensa di far ei furbo non pagando, sperando che la situazione svanisca nei meandri della burocrazia. Una scelta che può portare a gravi conseguenza, vediamo quindi le ripercussioni legate alle multe non pagate in Italia.

 

Multe non pagate: cosa succede se si ignorano le sanzioni?

Una multa stradale non è semplicemente una penalizzazione per un comportamento sbagliato. È una sanzione imposta dalle autorità competenti per garantire la sicurezza e l'ordine sulle strade. Ignorare la multa può portare a complicazioni legali e finanziarie.

Quando si decide di non pagare una multa, infatti, si entra in un circolo di problemi. Le principali conseguenze includono l’applicazione delle seguenti azioni:

  • Sanzioni e interessi di mora: se la multa non viene pagata entro la scadenza, la legge italiana prevede una sanzione che può raggiungere il 30% dell'importo iniziale. Gli interessi di mora vengono poi applicati dal giorno successivo alla scadenza.
  • Procedure di riscossione coattiva: in caso di ritardi protratti, l'autorità può intraprendere azioni drastiche come il pignoramento dei beni o la trattenuta sulla busta paga.
  • Sanzioni penali: al di là delle penalità finanziarie, il mancato pagamento può portare a sanzioni penali, incluse ammende considerevoli o persino l'arresto (fino a 6 mesi).


Le tempistiche da conoscere

È essenziale essere consapevoli delle diverse scadenze legate alle multe stradali:

  • Notifica della multa: dopo una violazione, la notifica deve arrivare al titolare del veicolo entro 90 giorni.
  • Comunicazione dei dati del conducente: se la multa comporta la sottrazione di punti dalla patente, si hanno 60 giorni per comunicare i dettagli dell'effettivo conducente.
  • Fasi di riscossione: se trascorsi 60 giorni non si procede al pagamento, il Comune inizia le procedure di riscossione, che potrebbero culminare in pignoramenti o fermi amministrativi.


Di norma, si dispone di 60 giorni dalla data di notifica per saldare l'importo dovuto. Se la contravvenzione viene rilevata direttamente sul posto, il conteggio parte dalla data di rilascio. In caso contrario, la data di riferimento sarà quella della notifica ricevuta presso la propria abitazione o ritirata presso l'ufficio postale. Occorre ricordare che dopo 10 giorni in giacenza presso l'ufficio postale, la notifica si considera come ricevuta.

 

Come funziona la riscossione delle multe non pagate

La riscossione delle multe non pagate non è sempre immediata. Dopo il sessantunesimo giorno dalla notifica, il Comune ha la facoltà di avviare la riscossione esattoriale, ma spesso questo passaggio può richiedere mesi o addirittura anni. Una volta formato il "ruolo", un documento che certifica il debito, viene notificata una cartella esattoriale all'automobilista. Se non avviene il pagamento entro 30 giorni dalla notifica, si può arrivare al pignoramento dei beni.

 

Prescrizione multe non pagate: i tempi

Le multe non pagate non restano in sospeso indefinitamente. Hanno una prescrizione di 5 anni. Tuttavia, ogni notifica o sollecito di pagamento interrompe questo periodo di prescrizione, facendolo ricominciare. Ma attenzione: tra la certificazione del debito e la notifica della cartella esattoriale, non devono passare più di 2 anni, altrimenti la richiesta di pagamento può diventare illegittima. Approfondiremo questo tema a breve, in un paragrafo a parte. 

 

Le scadenze chiave da considerare

Per assicurarsi di affrontare la sanzione nella maniera più economica, è fondamentale rispettare alcune date chiave:

  • Entro 5 giorni dalla notifica: pagando la multa entro questo lasso di tempo, si beneficia di uno sconto del 30% sull'importo dovuto.
  • Entro 60 giorni: in questo caso, il pagamento è "ridotto", rispetto all'ammontare totale dovuto.
  • Oltre 60 giorni: oltre questa scadenza, la sanzione torna al suo valore originale, che è pressoché doppio rispetto all'importo iniziale. Un ritardo anche di un solo giorno fa scattare questa misura piena, con un'aggiunta di interessi del 10% ogni sei mesi.


Ripercussioni legali e finanziarie

Un mancato pagamento non passa inosservato dalle autorità competenti. Queste possono applicare una serie di misure punitive come:

  • Interessi di mora: questi si applicano sull'importo della multa, basandosi sul tasso di interesse legale.
  • Cartella di pagamento: documento che riassume l'importo originale, gli interessi di mora e le sanzioni addizionali.
  • Ulteriori sanzioni: queste possono comprendere il fermo amministrativo, la confisca del veicolo e, in casi estremi, la revoca della patente di guida.
  • Azioni legali: in alcune circostanze, il trasgressore può anche essere perseguito penalmente per omissione di versamento di imposte.


Cos’è il fermo amministrativo

Il fermo amministrativo è una delle misure più severe che le autorità possono adottare. È essenzialmente una sospensione temporanea dell'utilizzo del veicolo, solitamente disposta in seguito a ripetute violazioni del Codice della Strada o al mancato pagamento delle sanzioni. La durata del fermo può variare, ma raramente supera i 90 giorni. Tuttavia, tale periodo può essere prorogato in caso di ulteriori violazioni.

 

Notifiche cartelle di pagamento

Una delle comunicazioni più comuni riguarda la cartella di pagamento. Questo documento, inviato dall'Agenzia delle Entrate o da un altro Ente Creditore, serve a informare la persona della necessità di pagare l'importo dovuto per una violazione al Codice della Strada. All'interno della cartella sono riportati tutti i dettagli dell'infrazione, incluso l'importo da saldare e eventuali interessi accumulati.

Importante da notare è che la cartella di pagamento deve essere consegnata entro cinque anni dalla data di notifica originale. Se non si risolve il pagamento, le conseguenze possono essere gravi, incluse ulteriori penalità e potenziali ripercussioni penali.

Le sanzioni stradali possono essere comunicate in diversi modi. Alcune vengono notificate immediatamente al momento dell'infrazione, mentre altre vengono inviate successivamente all'indirizzo del destinatario. Per legge, la notifica deve avvenire entro 90 giorni dall'accertamento dell'illecito. Se non viene rispettato questo termine, il destinatario ha il diritto di rifiutare il pagamento.

Se si riceve la notifica a casa, l’entità che emette la multa ha un termine di 90 giorni dalla data della contravvenzione per inviare la notifica. Questo periodo prende inizio dal giorno della contravvenzione fino all'invio effettivo della notifica. È fondamentale tener presente questa tempistica, poiché superando tale termine, il cittadino ha il diritto di contestare la validità della sanzione. Infatti, qualora la multa dovesse arrivare lo stesso trascorso il tempo di 90 giorni, spetterà comunque a chi ha ricevuto la multa ormai illegittima contestarla e presentare ricorso tramite i canali ufficiali.

 

Presentare ricorso contro una multa

Se si ritiene che una multa non sia giustificata, esistono procedure di ricorso da seguire:

  • Ricorso al Giudice di Pace: questa azione deve essere intrapresa entro 30 giorni dalla notifica.
  • Ricorso al Prefetto: può essere presentato entro 60 giorni.


Al momento della presentazione, il ricorso dovrebbe includere dati personali, dettagli della notifica, motivazioni del ricorso e ogni altra informazione ritenuta pertinente.

Pagamento tempestivo della multa: i vantaggi

Pagare la multa entro 5 giorni dalla notifica consente di ottenere uno sconto del 30% sull'importo totale. Ciò non influisce sui tempi effettivi di pagamento. Tuttavia, è importante notare che questa riduzione potrebbe non essere sempre disponibile.

Se una multa non viene saldata entro 60 giorni dalla notifica e non si presenta alcun ricorso, l'ente inizia il processo di riscossione. Questo comporta il trasferimento del debito all'Agente di Riscossione, tipicamente l'Agenzia delle Entrate. L'Agenzia, a sua volta, emette una cartella esattoriale, aggiungendo gli interessi dovuti.

 

Quanto aumenta una multa non pagato

Ogni ritardo nel pagamento di una multa porta ad un incremento dell'importo originale. Dopo 60 giorni dall’emissione, la somma aumenta a causa degli interessi e delle sanzioni. La crescita avviene del 10% ogni 6 mesi sul totale dovuto. In aggiunta agli interessi e alle more, potrebbero scattare anche sanzioni più severe, come il sequestro dell’auto o della moto, previo preavviso di 30 giorni. 

Ovviamente, come già anticipato, se si è certi di aver commesso l’infrazione e non si deve presentare ricorso, conviene pagare la multa entro 5 giorni dalla data di notifica, in modo tale da saldarla con il 30% di sconto

 

Prescrizione multe non pagate

La prescrizione rappresenta un elemento fondamentale del sistema giuridico, poiché assicura che le controversie non rimangano indefinitamente pendenti. Per le multe stradali, pur essendo un'opzione raramente applicata, rappresenta un’ultima ancora di salvezza per il trasgressore.

La prescrizione rappresenta una delle principali tutele giuridiche a disposizione del cittadino, un meccanismo che può condurre all'estinzione di un obbligo, in questo caso il pagamento di una multa. Quando un Ente emette una sanzione, questa deve essere notificata entro 90 giorni. Una volta notificata, l'obbligato ha vari termini per effettuare il pagamento: 5 giorni per usufruire del 30% di sconto e 60 giorni come termine ordinario.

Non pagare una multa entro i termini stabiliti può avere diverse conseguenze. Se non avviene il pagamento entro i tempi indicati, e nessun ricorso viene presentato al Prefetto o al Giudice di Pace, l’ente erogatore avrà un interesse primario: far rispettare i termini di prescrizione e riscuotere il dovuto.

Dopo la scadenza del termine di pagamento, il debitore può sperare che l'ente non invii ulteriori comunicazioni o non proceda con la fase esattoriale. Soprattutto in grandi città, dove gli enti devono gestire molte multe, può accadere che alcune rimangano in sospeso. Se ciò avviene, e nessun atto formale viene successivamente notificato, il debito si estingue dopo un periodo prescrizionale di 5 anni.

Dall’infrazione alla notifica, l’ente ha 90 giorni per comunicare la sanzione al trasgressore. La data da considerare valida è quella in cui la raccomandata viene consegnata all'ufficio postale. Una volta notificata, l'obbligato ha 60 giorni per pagare. Se intende fare ricorso, ha 30 giorni per il Giudice di Pace e 60 giorni per il Prefetto. Se non si paga e non si fa ricorso, la multa diventa definitiva.

L’amministrazione, dopo aver reso la sanzione definitiva, deve incaricare un agente della riscossione per l'invio della cartella esattoriale, che dovrà essere notificata al trasgressore entro due anni. Oltre questo periodo, si parla di decadenza, precludendo all’ente ulteriori azioni.

Riepilogando, la prescrizione delle multe avviene quindi dopo 5 anni dall’ultimo atto formale notificato. Se nessun verbale viene notificato entro 90 giorni, il debito decade. Tuttavia, se una multa viene inviata oltre questo termine, è comunque necessario presentare un ricorso per contestarla.

 

Interruzioni e calcolo del periodo di prescrizione

La prescrizione può subire interruzioni. Ad esempio, atti formali da parte dell'amministrazione o determinate azioni legali (come il ricorso al Prefetto o l'opposizione al Giudice di Pace) possono azzerare il periodo prescrizionale, che dovrà quindi ricominciare da capo.

 

Multa non liquidata: cosa succede anno per anno?

Cosa succede se non si liquida una multa, anno per anno? Andiamo a riepilogare: 

Multa non saldata dopo 2 anni

Dopo due anni dall'emanazione di una multa, non si è ancora in una fase di prescrizione completa. Ma è fondamentale sapere che l'ente incaricato del recupero deve inviare la notifica entro questi 24 mesi, a partire dal momento in cui la sanzione diventa esigibile.

Dopo 3 anni dall'emanazione

Se una multa è ancora in sospeso dopo 36 mesi, non è ancora prescritta. Durante questo periodo, potresti ricevere una comunicazione chiamata "avviso bonario". Se si riceve questa notifica, la prescrizione viene interrotta e il periodo di cinque anni ricomincia da zero.

Al passare di 5 anni

Dopo cinque anni, finalmente, la sanzione si estingue. Ma attenzione: questo non avviene in modo automatico. Bisogna far valere questo diritto, rivolgendoti:

  • Alla stazione di polizia locale.
  • Presentando un reclamo al Prefetto della tua zona.
  • Oppure appellandosi al Giudice di Pace.


Contestare una multa: ecco come fare

Si può contestare una multa solo in presenza di certi presupposti, come errori nel verbale. La regola generale prevede che la notifica avvenga entro 90 giorni. Se ciò non avviene, la multa diventa nulla. Ma bisogna sapere che, nelle violazioni immediatamente contestate, come l'uso del cellulare alla guida, non c'è periodo di prescrizione poiché la sanzione viene notificata sul momento.

Ricorso al Prefetto

Se la sanzione viene notificata direttamente dalle forze dell'ordine, è possibile rivolgersi al Prefetto del territorio in cui l'infrazione è avvenuta. Il passo cruciale è la presentazione scritta, nella quale bisogna includere dettagli della contravvenzione e tutte le prove a supporto della propria contestazione.

Per contestare una multa secondo il Codice della Strada, se sussistono validi motivi, bisogna presentare un ricorso al Prefetto entro 60 giorni dall'avviso o dalla notifica, a meno che non si sia pagato in misura ridotta. Il Prefetto competente è del luogo dell'infrazione. Chi può presentare ricorso? Il trasgressore o i soggetti indicati dall'art. 196 del CdS. 

Si può contestare per vizi di forma del verbale o per motivi sostanziali come mancanza di segnale o errore nella targa. Il ricorso può essere inoltrato di persona, tramite raccomandata o via PEC (come indicato dal decreto Infrastrutture e Trasporti 2021). Non serve un avvocato, ma il ricorso deve essere dettagliato.

Dopo la presentazione, il Prefetto esamina il ricorso. Se lo respinge, si deve pagare una multa raddoppiata. Se lo accoglie, gli atti vengono archiviati. Se non si riceve risposta entro termini stabiliti, il ricorso si intende accolto. Si può poi ricorrere al Giudice di Pace contro la decisione del Prefetto. Tuttavia, ricorrere può essere rischioso se si basa su interpretazioni normative o in casi di ritiro di documenti come la patente.

Ricorso al Giudice di Pace

In circostanze dove la notifica proviene dalle forze dell'ordine o dall'Agenzia delle Entrate, si ha la facoltà di impugnare la decisione al Giudice di Pace locale. Come per il Prefetto, è fondamentale preparare una documentazione scritta con annessi gli eventuali allegati a sostegno della propria causa.

Il termine per presentare ricorso al Giudice di Pace è di 30 giorni dalla notifica della multa, diversamente dai 60 giorni previsti per il Prefetto. Se la multa è già stata pagata con riduzione, non si può ricorrere. Tuttavia, dopo un ricorso respinto dal Prefetto, è ancora possibile presentare ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni. È possibile anche contestare una cartella esattoriale per multa non pagata se ci sono errori.

Per fare ricorso, è necessario presentare il modulo di ricorso presso il Giudice di Pace competente o inviarlo per posta raccomandata. Il ricorso può essere fatto dal trasgressore, dal proprietario del veicolo o da altre persone obbligate in solido. Oltre alla multa, si devono allegare altri documenti come prova e una copia del documento d'identità. Esistono contributi variabili da pagare e, in alcuni casi, marche da bollo.

Non è obbligatorio avere un avvocato, ma occorre seguire le regole del Codice di procedura civile. Il Giudice può accogliere, modificare o respingere il ricorso, e la sua decisione è appellabile. Non si può fare ricorso solo per la sanzione accessoria e, se una multa è stata pagata, di solito non è possibile ricorrere, a meno che non ci siano obbligati in solido.

 

Cosa deve contenere il modulo di contestazione

Il modulo di contestazione deve includere i seguenti dati:

  • Dettagli della multa ricevuta.
  • Dati personali del contestatore.
  • Una dichiarazione dettagliata delle ragioni della contestazione.
  • Copie di un documento d’identità e del codice fiscale.


Come riconoscere una multa illegittima (e non pagarla)

Non tutte le multe sono inattaccabili. Potrebbero esserci degli errori formali o sostanziali che rendono la multa impugnabile. I punti chiave che devono essere presenti in una multa legittima includono:

  • Data, ora, e luogo dell'infrazione.
  • Dati del trasgressore e dettagli della patente.
  • Specifiche sul veicolo e sulla sua targa.
  • Dettagli sulla violazione commessa.
  • Importo da saldare e modalità di pagamento.
  • Riferimenti all'ufficio per il pagamento e le autorità a cui fare ricorso.
  • Firme degli agenti coinvolti.


Se si notano mancanze o incongruenze, è possibile impugnare la multa. Si può procedere autonomamente o avvalersi dell'aiuto di un avvocato specializzato. In alcuni casi, se il ricorso ha successo, è previsto anche un rimborso delle spese legali.

 

Sfatiamo alcuni miti

Molte persone credono di essere esperte in multe e ricorsi basandosi su informazioni incomplete o errate, contribuendo alla diffusione di miti.

Ad esempio, non pochi soggetti pensano che evitare di ritirare una raccomandata o rifiutarsi di firmare un verbale possa evitare l’efficacia della multa. Ma in realtà, secondo le normative, la multa è considerata comunque notificata e il pagamento resta obbligatorio. Ignorare la notifica può anche precludere la possibilità di controllare il verbale alla ricerca di errori. Pertanto, in caso di contestazioni, l’ideale è farsi consigliare da un esperto legale.

Inoltre, molti cercano moduli precompilati online pensando che basti per contestare una multa. Ma il ricorso ha bisogno di motivazioni concrete basate su norme e giurisprudenza. Non è sufficiente presentare un generico "ricorso vincente", poiché ogni caso è unico.

Proseguendo con i falsi miti, c'è una diffusa convinzione che il Prefetto sia meno incline ad annullare multe rispetto al Giudice di Pace. In realtà, entrambi devono basare le loro decisioni sulla legge e sulla giurisprudenza, non su simpatie o antipatie personali.

Molte persone pensano che assumere un avvocato costi più della multa stessa. Tuttavia, le tariffe degli avvocati sono negoziabili e spesso può valere la pena consultare un professionista. Ovviamente, dipende da caso a caso, ovvero dall’effettiva necessità o meno di un avvocato. 

Affermare di non aver commesso l'infrazione raramente ha successo in quanto le dichiarazioni degli agenti di polizia hanno un peso considerevole e difficilmente discutibile, a meno che non si abbia effettivamente ragione. Importante è capire che la multa è inviata al proprietario del veicolo, non necessariamente al trasgressore.

Solo perché c'è una foto dell'infrazione non significa che la multa sia automaticamente valida. Ci possono essere molte irregolarità procedurali o tecniche che possono rendere una multa non valida.

Infine, trovare una sentenza favorevole online non garantisce successo. Le sentenze non hanno forza di legge e ogni giudice può interpretare le cose diversamente.

 

Si può anticipare la notifica di una multa?

Se si sospetta di aver commesso un'infrazione, come superare il limite di velocità, molti si chiedono se c’è un modo per verificare in anticipo eventuali sanzioni. Al momento, non esistono sistemi telematici accessibili al pubblico per questa verifica. Spesso, l’unico modo è attendere la notifica o, eventualmente, rivolgersi direttamente alle autorità competenti.

 

Come verificare multe non pagate

In caso di dubbio su multe notificate ma non ancora saldate, esiste una procedura per verificare eventuali debiti. Tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, nell'area riservata, è possibile visualizzare eventuali sanzioni pendenti e relative opzioni di pagamento.

 

Cosa succede se si ricevono multe multiple a breve distanza

Se si ricevono più multe in uno spazio ristretto, la domanda sorge spontanea: "Devo pagarle entrambe?". La risposta è sì. Ogni multa è una sanzione amministrativa indipendente. A meno che non vi siano basi valide per contestare, entrambe le sanzioni dovranno essere saldate entro i termini previsti.

 

Ho preso una multa in svizzera: cosa devo fare

Se si ritiene che una multa sia errata o ingiustificata, è possibile opporre per iscritto o via e-mail alla centrale responsabile delle multe. Quest'ultima si occupa dei controlli ed elabora l'opposizione. Se si rifiuta la procedura semplificata, vengono applicate le norme penali ordinarie e le disposizioni cantonali sulle contravvenzioni. La scadenza per il pagamento della multa disciplinare è di 30 giorni. Non è consentito il pagamento rateale, ma su richiesta motivata, si può prorogare una volta il termine di massimo 90 giorni. Per la proroga è necessario contattare la centrale.

La notifica di una multa o contestazione impiega generalmente 3-4 settimane, ma nella procedura ordinaria dipende dall'elaborazione del pubblico ministero. Per pagare la multa, occorre utilizzare il bollettino allegato o, dall'estero, il conto bancario specificato. I pagamenti con carta di credito sono possibili solo dall'estero e su richiesta. Per esaminare gli atti o ottenere immagini, bisogna richiederlo formalmente. La procedura semplificata non consente tale richiesta, ma nella procedura ordinaria è possibile rivolgersi al pubblico ministero.

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