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Dainese D-air Street

All’Eicma è stato (finalmente) presentato il D-air Street, l’airbag ad attivazione elettronica di Dainese. Lo abbiamo toccato con mano: ecco le nostre prime impressioni.
Protezioni

Cosa e quanto protegge

Il D-air Street protegge il torace, la schiena e la clavicola; inoltre limita l’inclinazione della testa rispetto al collo e riduce i movimenti del casco durante il rotolamento. I test svolti dalla casa secondo gli standard europei in vigore per le protezioni del torace (la prEN 1621.3/2010) e della schiena (EN 1621.2),  mostrano che il D-air Street diminuisce la forza trasmessa di più dell’87% rispetto alle protezioni di tipo tradizionale per il torace e del 75% rispetto a un paraschiena  di livello 2.



Interfaccia utente semplificata

Abbiamo testato rapidamente insieme agli ingegneri di Dainese il “cuore del sistema”, ossia l’interfaccia utente che permette di dialogare con tutto il sistema, che (ricordiamo) si basa su una serie di sensori collocati su moto e pilota. Tramite il grosso display digitale, collocato a fianco della strumentazione di tipo tradizionale, è possibile verificare il corretto funzionamento e l’accensione del sistema (che avviene in concomitanza con quella della moto), la connessione al pilota, lo stato di carica della batteria, eventuali malfunzionamenti del dispositivo e la scadenza alla quale il dispositivo va portato in revisione.



Ha la certificazione del Tüv tedesco

Al momento non esiste una certificazione europea di riferimento per gli airbag ad attivazione elettronica. Esiste solo la proposta di normativa per la certificazione degli airbag ad attivazione meccanica (è la prEN1621/4 del 2009), ma non può essere applicata al D-air Street perché non prevede il test delle parti elettroniche. Per questo bisognerà aspettare un’apposita normativa ancora allo studio. La Dainese ha scelto il metodo "fai-da-te" facendo certificare il D-air Street dall’istituto indipendente Tüv Süd che ha dovuto definire un severo piano di valutazione (che ha previsto ben 800 test) per certificare i dispositivi elettronici dell’airbag e il dispositivo preposto alla trasmissione delle onde radio tra moto e pilota.


Un po’ di numeri

150.000: sono i chilometri che gli ingegneri di Danese hanno percorso su strada per verificarne l’affidabilità
32: è il numero di crash test e test di impatto contro barriere effettuati per la messa a punto del D-air Street condotti in conformità allo standard ISO 13232
5.000: il numero di ore impiegate per testare in modo approfondito il complesso algoritmo di attivazione del meccanismo di protezione
975: è il numero di test condotti per verificare che il dispositivo si attivi solo quando serve passando su 18 tipi diversi di ostacolo e con 13 differenti modelli di motocicliclette


In arrivo in primavera

Come già detto, il D-air Street funziona senza alcun collegamento fisico con il mezzo ed è composto da due parti: quella installata sulla moto denominata M-kit e da quella inserita nella giacca chiamata J-kit.
La parte destinata alla moto M-Kit comprende:
  • i due accelerometri montati sulla forcella
  • il sensore di scivolata montato sotto la sella
  • l’Unità Centrale di Elaborazione dei Segnali con display interfaccia utente
La parte da indossare denominata J-kit comprende:
  • il sistema pneumatico composto da due sacchi ad alta pressione con un volume totale di 12 litri e due generatori di gas a tecnologia fredda
  • il sistema elettronico preposto al dialogo con l’unità centrale montata sulla moto e al gonfiaggio
  • l’alloggiamento per la Sim Card per il riconoscimento del sistema giacca-pilota
  • le batterie
  • il pulsante di accensione/spegnimento e segnalatore di anomalie



Il dispositivo sarà disponibile da aprile a prezzi piuttosto "salati". L'M-Kit 459 euro per l'M-Kit; il J-Kit invece viene venduto assieme alla giacca e il prezzo varia in base al tipo di giacca. Il gilet D-Air Street Waistcoast costa 749 euro; la giacca in tessuto D.Air Street Tex, costa 999 euro; la giacca in Gore-Tex, la D-Air Street Gore-Tex costa 1540 euro. L'M-Kit si compra una sola volta e si installa sulla moto, mentre il J-kit non si può “trasportare” da una giacca all’altra: bisogna comprare le varie giacche o usare il gilet con altre giacche "normali".



 
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sic78
Lun, 11/14/2011 - 23:28
un sistema sicuramente utile, ma troppo incasinato, 1000 sensori e costa parecchio, non tutti si possono permettere queste cifre, soprattutto in questi momenti!
siculo
Mer, 11/23/2011 - 18:08
a parte il prezzo salatissimo, il fatto che il sistema J-Kit non si possa "trasportare" da una giacca ad un'altra,lo trovo poco pratico.