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Suriano: "protagonista anche con materiale 2010"

Antonio "Ninetto" Suriano è uno dei dei personaggi più conosciuti del paddock. Il suo team nel mondiale Supersport, grazie a Baldolini e Iannuzzo, quest'anno sta facendo grandi cose, eppure ci ha confessato che sta correndo con moto vecchie di due anni. Lo abbiamo incontrato, ecco cosa ci ha raccontato del suo splendido e inaspettato 2012

Suriano, o si ama o si odia

È uno dei personaggi più conosciuti del paddock. Le sue “lezioni di pista”, tenute ogni sabato sera dopo cena in completo relax davanti a un bicchiere di sambuca sono un appuntamento fisso per tutti i piloti. Anche per quelli che non vestono la sua stessa casacca ma che hanno voglia di starlo ad ascoltare. Perché di questo si tratta: starlo ad ascoltare, non puoi fare altro. E per carattere, Antonio “Ninetto” Suriano non le manda mai a dire. Schietto fino all’inverosimile nella sua parlata romanesca doc, in oltre 40 anni di attività ha visto passare nel suo box tanti talenti. Alcuni è riuscito a lanciarli, altri non hanno sfondato ma per tutti ha sempre avuto consigli e parole attraverso cui ha provato a farli diventare uomini prima e campioni poi.


Uno degli ultimi veri preparatori

È uno dei nostri perché parla la stessa lingua dei piloti, la lingua di chi le corse e le moto le vive ogni secondo del giorno. In più lui, con la sua esperienza le conosce a fondo” disse una volta uno dei suoi pupilli, Davide Giugliano (ora nel mondiale SBK), che con Ninetto al box si rilanciò nel CIV e nella Coppa del Mondo Stock dopo qualche anno di alti e bassi. Suriano, proprio per il suo temperamento latino, i suoi modi rudi e per le sue quasi incrollabili convinzioni, nel paddock è amato o odiato. Nessuna via di mezzo. Ma anche quando lo si “odia”, lo si fa sempre con il sorriso sulle labbra. Perché tutti sanno che è uno dei pochi veri preparatori di moto ancora in attività, uno degli ultimi con la passione vera. E che dal muretto soffre e gioisce come sei in pista ci fosse lui.



Stagione OK, ma il materiale è vecchio

Quest’anno, dopo l’esordio targato 2011 con Triumph (e il suo ritorno da tecnico del mondiale dopo anni di assenza) ha rinnovato l’avventura e il suo Power Team by Suriano è l’unico team iscritto al mondiale Supersport con la moto britannica. I risultati ci sono, anche se lui per indole non è mai soddisfatto. “Se guardo la nostra stagione da fuori dovrei fare i salti di gioia ma non mi accontento facilmente – dice dal reparto corse di Ostia – vorrei evidenziare che lavoriamo con moto e materiali del 2010 e ad ogni gara facciamo i miracoli. I ragazzi della squadra sono spesso sotto pressione a livello tecnico ma sono encomiabili per l’impegno e la dedizione. In più scendiamo in pista con un pilota, Alex Baldolini, che è certamente un talento ma che da esordiente nelle derivate è a digiuno di molte piste della Superbike e quindi spesso all’inizio fa fatica”.


"I miei piloti non si toccano"

Con il debuttante Baldolini c’è anche l’esperto Vittorio Iannuzzo e grazie ai loro risultati in pista, la squadra di Ostia si trova sesta nella classifica piloti con Baldolini e quinta in quella dei team. “Alex è a quattro punti da un certo Broc Parkes e a poco più da Fabien Foret, mica poco... tra le squadre siamo quinti, a pari merito con Kawasaki Intermoto, dietro a strutture ufficiali o quasi come Lorenzini, PTR E Bogdanka ma davanti a team come Ten Kate, Prorace, i russi di Yackhnich. Dovrei essere più che soddisfatto ma non mi basta mai”. E poi c’è qualche sassolino da togliere prima che diventi troppo fastidioso. “Dopo le prove di Donington ho letto che a causa dei risultati delle wild-card Triumph in prova il nostro team si era ridimensionato. Vorrei ricordare che Richards e McConnell su quella pista girano con il “pilota automatico”, dato che corrono principalmente nel BSB...



"Non possiamo che migliorare"

Un quinto, un sesto e un ottavo posto sono i migliori risultati centrati finora con Baldolini mentre Iannuzzo ha portato a casa un quinto e due noni posti. “E saranno sempre più competitivi. Finora siamo andati discretamente ma facendo i conti so che qualche decina di punti l’abbiamo persa per strada. Un po' per inesperienza di Alex, che sta facendo un grande lavoro e che secondo me arriverà ad essere protagonista assoluto di questa categoria, un po' per alcuni stop tecnici che quest’anno, a differenza del 2011 quando accadeva in gara, hanno rallentato molto le nostre prove. E sappiamo tutti che se rimani indietro con il lavoro da svolgere in prova, il ritardo te lo porti dietro fino alla gara. Il futuro? Sto invecchiando, questa stagione mi sta provando molto sia fisicamente che mentalmente e sto seriamente pensando di smettere”. Lo dice ogni anno, Ninetto, ma alla fine da marzo a ottobre il sabato sera sai sempre dove trovarlo..
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