Sciopero Mezzi Torino – Domani 23 gennaio si ferma GTT per 24 ore
Sciopero trasporti Torino - Domani, lunedì 23 gennaio sarà ancora sciopero a Torino. Dopo l’annuncio di 4 ore di sciopero in programma lunedì 9 gennaio, si replica a fine mese. La decisione è stata presa in sinergia tra le sigle sindacali di Cigl, Cisl, Uil, Faisa-Cisal, Ugl Autoferrotranvieri e Fast-Confsal.
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Stop per tutta la giornata
Le segreterie regionali FILT CGIL,FIT CISLe UILTRASPORTI hanno indetto uno sciopero regionale di 24 ore del Trasporto Pubblico Locale per il giorno di domani lunedì 23 gennaio 2017. La Società non sarà quindi in grado di assicurare la regolarità operativa dei servizi nelle seguenti fasce orarie: da mezzanotte alle ore 5.00; dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 24.00. “Le officine – spiegano Faisa-cisal, Ugl FnAutoferrotranvieri e Fast-Confsal – vedono sempre più ditte private e sempre meno operai al lavoro sui mezzi, e per uno strano destino, i soldi che mancano per i ricambi ricompaiono magicamente quando si tratta di esternalizzare. Interi settori continuano a vivere nell’incertezza, abbandonati a se stessi. In un quadro ormai insostenibile, Gtt non vuole assumere nonostante abbia sottoscritto accordi a riguardo, e, se da un lato si nasconde dietro una formale e rigida interpretazione del decreto Madia, dall’altro si prepara a “regalare” ai privati un intero stabilimento, ovviamente spostando come pacchi i lavoratori al suo interno. Inanto nessuno vuole far chiarezza sui disallineamenti di bilancio e si mormora che il conto verrà presentato ai lavoratori.”
Le segreterie regionali FILT CGIL,FIT CISLe UILTRASPORTI hanno indetto uno sciopero regionale di 24 ore del Trasporto Pubblico Locale per il giorno di domani lunedì 23 gennaio 2017. La Società non sarà quindi in grado di assicurare la regolarità operativa dei servizi nelle seguenti fasce orarie: da mezzanotte alle ore 5.00; dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 24.00. “Le officine – spiegano Faisa-cisal, Ugl FnAutoferrotranvieri e Fast-Confsal – vedono sempre più ditte private e sempre meno operai al lavoro sui mezzi, e per uno strano destino, i soldi che mancano per i ricambi ricompaiono magicamente quando si tratta di esternalizzare. Interi settori continuano a vivere nell’incertezza, abbandonati a se stessi. In un quadro ormai insostenibile, Gtt non vuole assumere nonostante abbia sottoscritto accordi a riguardo, e, se da un lato si nasconde dietro una formale e rigida interpretazione del decreto Madia, dall’altro si prepara a “regalare” ai privati un intero stabilimento, ovviamente spostando come pacchi i lavoratori al suo interno. Inanto nessuno vuole far chiarezza sui disallineamenti di bilancio e si mormora che il conto verrà presentato ai lavoratori.”
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